8.7.12

Il Racconto della domenica

IL MIO AMICO A QUATTRO ZAMPE

di Simona Tatangelo *
Vi presento il mio cane.
Ha due occhi color marrone chiaro che ti fissano come a volerti parlare; due simpatiche orecchie che penzolano giù dai lati della testa come i copriorecchie batuffolosi che usavo da piccola quando d’inverno faceva freddo.
Il suo muso nero è spesso sporco di terra perché ha appena seppellito un osso; ha una bocca sempre aperta, soprattutto d’estate quando fatica a respirare, da cui fuoriesce una lingua così lunga che sembra sfiorare il pavimento in ogni momento.
Quando cammina sembra sfilare su una passerella di gran moda!
Appena mi vede, mi viene incontro, mi annusa e poi “stampa”, come un timbro indelebile, le sue zampe sulle mie gambe.
Non sò perché ogni volta fa questo gesto che ormai si è trasformato in un “rito”di cui non riesce proprio a farne a meno.
Mentre esco di casa mi osserva, fermo davanti al cancello di casa, finche non giro l’angolo.
E pensare che all’inizio il mio cane era un vagabondo, pelle e ossa, sporco e spellacchiato.
Pian piano ho fatto la sua conoscenza portandogli ogni giorno i resti del pranzo; lo chiamavo con nomignoli come “cucciolino, piccolino” come a rassicurarlo sulle mie buone intenzioni.
Oggi leggo ancora nei suoi occhi il terrore che deve aver vissuto nel suo passato.
Il mio cane, infatti, ancora si spaventa per un non nulla.
L’altro giorno l’ho sfiorato involontariamente con un dito.
Ha reagito facendo un “salto” per la paura e si è allontanato di corsa, come se l’avessero punto con un ago.
Insomma vuole avere sempre lui l’iniziativa di avvicinarsi.
Forse ci vorrà ancora un bel po’ di tempo perché si fidi completamente di me.
Io sò aspettare quel momento perché ormai è diventato il mio caro, insostituibile amico a quattro zampe.

* Sora 8 luglio 2012. Il racconto è di Tatangelo Simona scritto tre anni fa. Laureata in Scienze della Comuicazione a "La Sapienza" di Roma.

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