SULLA TURBOGAS ALLA CARTIERA DEL SOLE ANCORA DUBBI E INCERTEZZE
Al Ministro per l’Ambiente; On Alfonso Pecoraro Scanio
E P.c. Al presidente della Regione Lazio; Piero Marrazzo
Al presidente della provincia di Frosinone Francesco Scalia
Al sindaco di Sora; Cesidio Casinelli
Al Sindaco di Isola del Liri; Vincenzo Quadrini
Oggetto: Costruzione di una centrale turbogas a Sora ( Fr)
Le scriviamo per informarla della vicenda riguardante l’installazione nella città di Sora (Fr) presso la “Cartiera del Sole” di una centrale di cogenerazione-Turbogas della potenza di 48 Megawatt elettrici a sostituzione e ingrandimento di una più ridotta centrale per vapore ed energia elettrica.
L’impianto in questione pur non essendo di grandi dimensioni, nondimeno per la sua localizzazione e per i forti livelli di inquinanti previsti, a nostro avviso merita di essere sottoposto ad una attenta valutazione da parte degli organi istituzionali competenti.
La nostra associazione, già da mesi, si sta interessando della vicenda con l’invio di osservazioni e alla provincia di Frosinone e alla Regione Lazio, in particolare in data 9-11-2007 inviammo alla Regione una contestazione sul documento di “Pronuncia di verifica sull’applicabilità della procedura di “VIA”, dove attraverso uno “screening” si esonera la Società costruttrice a tale procedura, attivando blande prescrizioni di carattere paesaggistico e rimandando ulteriori verifiche agli esiti dei monitoraggi ambientali sul territorio da effettuarsi nel tempo, senza indicare limiti alle emissioni di inquinanti.
Nella contestazione da noi prodotta, si rilevava che nel documento firmato dai funzionari della Regione Lazio erano stati omessi i dati della produzione di energia della centrale, mancanza che a nostro avviso inficia la validità del documento prodotto, in quanto nello stesso veniva dichiarato chiaramente che i dati colà riportati erano elementi discriminanti per le valutazioni della procedura da adottare.
(Si fa notare che a questa contestazione la Regione Lazio non ha dato presso i scriventi nessuna risposta).
Le conclusioni del suddetto documento, inoltre ci erano parse alquanto contraddittorie ed evasive, infatti alcune considerazioni sulla localizzazione dell’impianto in un’area densamente popolata ed ambientalmente rilevante, evidenziate nella relazione della società Burgo-SPA e confermate nel documento regionale “screening”, avrebbero dovuto indurre a chiedere l’applicazione della “VIA”.
La centrale infatti si troverebbe al centro di una zona intensamente abitata, ( circa 60.000 abitanti) fra i Comuni di Sora , Isola del Liri, Arpino, Fontechiari, Broccostella, Castelliri, nel raggio di Km:1-3, e la stessa Cartiera del Sole è circondata da abitazioni e da una consistente attività di agricoltura orticola.
I nuovi impianti inoltre si accosterebbero maggiormente al fiume Fibreno (50-110 mt.), uno dei fiumi di maggiore interesse naturalistico d’Italia per le sue limpide acque e per la presenza di fauna ittica endemica. Va anche detto che più a valle, percorsi poche centinaia di metri, il Fibreno cede le sue acque al Liri nei pressi dell’antica Abbazia Benedettina Di San Domenico, anche casa natale di Cicerone.
In questo delicato contesto naturalistico, storico e urbanistico, già alcune strutture connesse con l’attività della centrale si trovano addirittura all’interno della fascia minima di rispetto fluviale di 50mt, (la fascia di rispetto fluviale di norma è mt.150) con un forte depauperamento dell’ambiente naturale sulla riva destra del Fibreno e una strozzatura dell’importante corridoio ecologico rappresentato dal fiume Fibreno e appunto dalle sue sponde.
Ulteriori condizionamenti negativi potranno causarsi per la forte emissione di rumori, che la stessa società BurgoSpa, dichiara al limite della tollerabilità, ma che, nelle relazione previsionali dei progettisti risultano superiori ai limiti ammessi, con possibili gravi conseguenze per la vivibilità dei luoghi abitati e praticati da turisti e sportivi.
Si consideri anche, che maggiori cautele si impongono per la presenza nel territorio di diverse aree di interesse ambientale, a pochi chilometri dalla centrale infatti troviamo; il parco Regionale di Posta Fibreno ( km.4), il parco Nazionale D’Abruzzo e Lazio (Km 8), la zona ZPS dei Monti Ernici (Km 3), la cascata del Liri, ( monumento naturale Km 2) e nel complesso la zona costituisce una conca circondata da alte montagne e colline di assoluto pregio paesaggistico.
La conformazione orografica contribuisce però al ristagno delle polveri e rispetto a questo aggiungiamo come ulteriori elementi di preoccupazione, che nei dati messi a disposizione della società Burgo, risultano emissioni di inquinanti assai elevate e fuori dalla media di altre centrali Turbogas costruite in Italia.
In particolare si indicano le polveri sottili con valori massimi di 3.9 mg/Nm3, dati che
comporterebbero la produzione di 11,5 tonnellate di polveri l’anno, e che ci risultano almeno 2-3 volte maggiori dei valori medi.
La stessa società comunica inoltre che per quanto concerne gli “ossidi di azoto” si emetterebbe fino a 60 mg/Nm3 con quantitativi annui di 177 tonnellate, quando nelle recenti autorizzazioni rilasciate a questi impianti è stato fissato un limite di 50mg/Nm3, con prescrizioni anche più restrittive nei casi di specifici problemi ambientali. (dati tratti da uno studio del C.N.R istituto sull’inquinamento atmosferico di M.Rotatori, A.Sbrilli, I.Allegrini, E.Guerriero)
La produzione di inquinanti di ossidi di azoto è notoriamente la causa di produzione di polveri di formazione secondaria Pm 2,5, Pm 0,1 (formazione aerea), pertanto per questo inquinante sembra opportuno abbattere al massimo le emissioni, che attualmente nei migliori impianti, si attestano su valori minori di 20mg/Nm3. Ancora per quanto concerne gli “ossidi di azoto” che risulterebbero diminuire rispetto alle emissioni dell’attuale centrale, si far notare, che le tre caldaie attualmente in esercizio producono ( secondo le dichiarazioni della società Burgo-SPA) enormi concentrazioni di questo inquinante nettamente fuori da ogni parametro, con valori di 400 mg/Nm3 per la caldaia che si vuole mantenere in esercizio di riserva è di 150mg/Nm3 per le altre due che verrebbero smantellate e quindi i valori migliorativi sono dovuti alla particolare vetustà della centrale in funzione, largamente fuori dai parametri di legge.
La produzione di anidride carbonica aumenterebbe notevolmente per un valore di 65.000 tonnellate/ anno (da 100.000 a 165.000), sull’argomento è legittimo pensare che il vostro ministero sia fortemente impegnato, come si evince dall’ultimo trattato di Bali.
Crediamo quindi che debbano essere tenuti debitamente in conto gli effetti che può provocare il rilascio di questa ed altre simili autorizzazioni e in ultimo sulle possibili multe che lo stato Italiano, quindi noi cittadini pagheremmo per eventuali infrazioni al trattato suddetto.
Soprattutto sono assai controverse le opinioni sulla produzione di poveri sottili in particolare per quanto riguarda le PM < di 2,5 e alle quali numerosi ricercatori internazionali imputano la emersione di diverse patologie, alcune delle quali accertate; malattie cardiovascolari, malattie tumorali, allergie per i giovani, che comporterebbero addirittura la morte prematura per 380.000 persone in Europa in un anno.
Benché quindi la normativa vigente non contempli in maniera specifica e non differenzi i quantitativi percentuali e numerici ( il numero delle particelle emesse sembra essere un fattore decisivo nell’aumento del rischio malattie) di “nanopolveri”, si può ragionevolmente pensare che queste siano, come molti autori sostengono, fortemente presenti nelle emissioni di fumi da centrali turbogas , secondo la General Eletrics oltre il 95% delle polveri emesse dalle turbine alimentate a gas naturale sarebbero del tipo P.M 2,5 (Armaroli,Po, chimica e ambiente novembre 2003).
Si osserva anche che stante la presenza sul territorio limitrofo di numerose industrie cartarie l’esclusione della procedura di VIA per la cartiera Burgo SPA, potrebbe rappresentare un pericoloso precedente normativo a fronte di nuove richieste di concessioni similari.
Si dovrà quindi valutare preventivamente l’effetto combinato che può produrre la nascita di più sorgenti emissive inquinanti di questo genere nello stesso territorio.
A tal proposito si consideri che :
- Il consumo di metano per questa centrale è altissimo; 85 milioni di m3 /anno
- Le concentrazione di inquinanti sono maggiori, per le polveri addirittura paragonabili ad una centrale di 200-300 MW., a proposito si segnalano i valori medi di emissioni di polveri della centrale di Porto Corsini di 400 MW, dove le polveri e i composti organici volatili (PTS- PM10+COV) assommano a T/anno 8,94 e cioè un valore assoluto minore della centrale di Sora T/anno 11,5 ( dal già citato M.Rotatori. A.Sbrilli…)
Dunque, il proliferare nel territorio di centrali di taglia media e piccola, con l’evidente obbiettivo delle società costruttrici di trarre profitti dalla vendita della energia elettrica, porterebbe quindi il risultato di inquinare maggiormente, qualora gli impianti non fossero provvisti di adeguati sistemi di abbattimento degli inquinanti.
Si cita in ultimo, una vostra risposta ad un quesito riguardante l’installazione di una centrale termoelettrica nel comune di Guarcino (Fr), dove si rimanda alla al punto 3 lett.a dell’allegato II della direttiva 85/337/CEE, come modificata dalla 97-11-CEE, dove gli impianti < di 50 megawatt sono sottoposti a procedura regionale di verifica di assoggettabilità alla VIA in base ai criteri dell’allegato III della medesima.
Orbene, se si fossero osservati i criteri stabiliti nell’allegato suddetto, la Regione Lazio avrebbe dovuto senz’altro procedere alla “VIA” in quanto si verificano le particolari criticità ambientali richiamate nella legge.
La mancata applicazione della VIA da parte della Regione Lazio, (che rappresenta uno strumento di maggiore garanzia e tutela della salute pubblica dei cittadini e per l’ambiente, alla luce delle preoccupazioni che si sono diffuse sull’argomento fra la popolazione, le numerose incongruenze da noi evidenziate) configura a nostro parere una grave sottrazione di diritti sanciti dalle leggi, ai danni della popolazione.
Si chiede quindi al Vostro Ministero di agire nell’interesse delle popolazioni e di
avocare l’istruttoria della pratica,
l’emanazione di limiti di ammissibilità delle produzioni di inquinanti,
richiamo all’applicazione delle direttive europee per l’adozione di standard di tecnologici all’avanguardia per quanto concerne la protezione ambientale,
l’applicazione della VIA regionale o nazionale.
Sicuri di un vostro intervento positivo a garanzia di tutti, inviamo saluti cordiali .
Associazione Verde Liri-storia ,arte,cultura
www.verdeliri.it
Data 9-1-08
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