6.3.12
(4) L'Aquila, l'intervista del Manifesto a Ettore Di Cesare
L'intervista: Oggi l'intervista de "Il Manifesto" al leader del movimento civico aquilano, Ettore Di Cesare. Risponde alla giornalista, Eleonora Martini, che loro non sono l'antipolica e che "vinceremo con la partecipazione". Un'intervista anche abbastanza lunga, ben sette domande. Il movimento: Un movimento quello di "Appello per l'Aquila" che nasce appena dopo il terremoto del 6 aprile del 2009. Nell'intervista si parla delle primarie di domenica scorsa, con l'associazione che non ha partecipato e con i sostenitori che non sono andati a votare. Anche per Di Cesare c'è una forte disillusione verso i partiti, e verso "questo centrosinistra". Le primarie: Per il candidato a sindaco dei movimenti e della società civile, sono state gestite male. C'è stato un balletto su come è stato scelto il candidato del Pd a l'Aquila. Ora la battaglia nel centrosinistra si gioca tra il sindaco uscente e Ettore Di Cesare. L'Idv andrà da sola con un proprio candidato. Ci sono i partiti di centro che candidano Vittorini. Di Cesare pensa ed è sicuro di arrivare al ballottaggio perchè ci sono i delusi del centrosinistra e pensa ai 4000 votanti in meno di domenica scorsa. L'antipolitica: La loro è una lista trasversale e molta aperta alla partecipazione dei cittadini che decidono in modo collegiale. La partecipazione della cittadinanza è importante e fondamentale per la rinascita di una città colpita da catastrofe. Aggiunge Di Cesare. Sulle accuse di Rifondazione comunista che li ha bollati di antipolitica e di rifiutare i partiti risponde che non è così, perchè sono i partiti che non sono chiari, il loro antidoto all'antipolitica è che stanno lavorando da tempo a un programma partecipato divisi in gruppo. Una lista che nasce sulla spinta degli studenti e degli precari del 3e32 e tanti altri esperti della società civile.
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