13.3.12
La Vera Storia di Domenico di Sora – 2 Precursore della Riforma Gregoriana del sec. XI
Il secondo volume della storia su San Domenico è stato presentato a Sora in un convegno, sabato 10 marzo 2012, nella sala consiliare del Comune di Sora. Con il patrocinio della Regione Lazio, presidenza del Consiglio regionale e il Comune di Sora, Assessorato alla Cultura. Il libro scritto da Egidio Paolucci con la collaborazione dell’associazione AIMC – ADC Docenti Cattolici. Un libro sulla storia del santo ma pure sulla nostra storia che serve per conoscere noi stessi. La cristianità è importante per la città di Sora, la soranità radicata nella cristianità perché la gente di Sora è legata alla Chiesa. “Ma Mille anni fa non c’era distinsione ma tanta confusione nella Chiesa”, inizia così il professore Paolucci nel suo discorso introduttivo. Ha invitato al convegno il vescovo Iannone ma non è potuto essere presente perché impegnato e fa sapere poi che il prossimo fine mese tornerà a Sora il vescovo Lorenzo Chiarinelli per una conferenza. Un altro lavoro del professore dedicato a San Domenico. Domenico di Sora come veniva chiamato da Gregorovius che fece un viaggio in Italia. Domenico che è stato un precursore della riforma.
L’intervento dell’assessore alla Cultura Andrea Petricca: Oggi l’Assessorato alla Cultura ha dato il patrocinio ma è in una fase particolare, come ha riferito Andrea Petricca, perchè si va verso la nuova programmazione culturale per il 2012. Si andrà a fare il Bilancio ma le risorse sono scarse, c’è crisi economica, ci sono tagli da fare, e la cultura è la prima ad essere tagliata. “Non sarà più possibile ottenere finanziamenti a pioggia”, per l’assessore, ci sarà difficoltà nel mettere in piedi il programma culturale per il prossimo anno. La fine del tunnel è ancora molto lontano, la crisi è in atto ma l’assessorato cercherà di dare spazio a tutti e un contributo economico agli scrittori sorani che cercheranno ad incrementare la letteratura locale. Sarà l’assessorato impegnato a portare avanti l’attività culturale legata agli scrittori del territorio. Per Petricca la cultura non ha colore politico, fa poi un accenno su Bruno La Pietra, assente per problemi fisici, che lo ha preceduto in Via Deci, “ha lavorato bene” e ha cercato di rilanciare gli scrittori sorani e ci è riuscito.
A Petricca ha risposto Giacomo Iula, presidente del consiglio comunale, più ottimista nel suo intervento preliminare, non è tanto d’accordo con quanto detto dall’assessore perchè l’amministrazione, dice, farà di tutto per dare una mano a Petricca e all’assessorato. La cultura va messa al primo posto e “i soldi se non ci sono si troveranno da qualche parte”.
Per Don Bruno Antonellis, che ha scritto una delle prefazioni, da sempre controcorrente, “Paolucci ha colto nel segno con il suo scritto”. Colpisce nel senso della questione. Don Bruno è di San Donato, nella valle di Comino, un paese da sempre di sinistra. “Forse è l’aria, la colpa”, dice Don Bruno Antonellis. E lo ripete spesso nelle occassioni pubbliche. Il libro è l’occasione per conoscere Domenico di Sora e Antonellis ci si è riconosciuto un pò. A lui, che piacciono, ha più simpatia per gli eretici che per i santi. “Francesco d’Assisi era un pazzo, e Domenico di Sora è stato uno di questi estremisti”, afferma durante il suo intervento. Un monaco che soffriva vivere nel tempo in cui è vissuto. Don Bruno Antonellis che come Domenico ha un germe di dialogo, di apertura. Un germe di laicità che l’autore del libro ha trovato anche in San Domenico. Per Don Bruno, “la storia si ripete e si rinnova”. Paolucci affronta anche la questione della polemica che si è avuta dopo la pubblicazione del primo volume su San Domenico. Don Bruno Antonellis ha trovato nel libro di Paolucci due novità; le proprie radici e ha ritrovato se stesso. Paolucci però continua anche a provocare con i suoi scritti e così incuriosisce. Bruno Antonellis, baccelliere in Teologia e Preposto di S. Restituta, Vicario generale emerito della Diocesi di Sora che martedì 13 marzo avrà una lezione su: “Caterina Da Siena, Teresa d’Avila, Teresa di Lisieux: tre donne “dottori” della Chiesa” alle 17 alla Biblioteca comunale di Sora. Organizza il Centro Studi “V. Patriarca”.
Ha chiuso gli interventi il sindaco Ernesto Tersigni: “sulla Basilica di S. Domenico non ci spendiamo molto”, ha avuto però un incontro con Don Felice per fare qualche cosa anche se le “casse piangono”. L’amministrazione starà vicina, per il sindaco, ai tanti autori che scriveranno sulla storia di Sora. Ci sarà una collaborazione con eventi come quelli di questa sera.
L’intervento conclusivo di Egidio Paolucci che ha chiuso la serata in perfetto orario, alle 18: San Domenico è stato un personaggio storico rilevante che ha una sua verità. Nel suo libro ha rilevato e sollevato quello che ha ritenuto più importante per la vita e l’opera di Domenico. Paolucci criticato perchè “ho scritto la storia di Domenico”. Una polemica ricordata anche all’inizio della serata dalla conduttrice, la dottoressa Roberta Pugliesi, giornalista de “La Provincia”. La polemica che viene rimessa in campo da Paolucci (lo ricorda lui stesso durante l’intervento), critica così l’autore dello scritto su un giornalino di cultura, arte, tradizioni popolari che esce ogni mese ma che viene ricercato molto dagli appassionati e storici del territorio. Il titolo dell’articolo polemico: “Gregorio VII a San Domenico di Sora?” Polemica relativa alla questione del rapporto tra Domenico e Ildebrando – Gregorio VII. “La presenza e la permanenza di Ildebrando nell’Abbazia di San Domenico è condivisa da alcuni studiosi pur nella assenza di documenti originali”, scrive Paolucci nella risposta all’articolo. Per tornare al santo, Paolucci parla poi ancora della grandezza di Domenico, ricorda che quello che scrive lo confronta, lo cerca. Cerca la verità. E’ un cristiano adulto, come dice Romano Prodi. Afferma poi che la storia medioevale è poco approfondita e studiare la storia del medioevo è importante, perchè ignorarla è ignorare le proprie radici. Domenico di Sora, come lo chiamava il Gregorovius, ha denunciato i mali del suo tempo. Formò le coscienze ma nella vita di Alberico non se ne parla, non c’è alcun cenno. Domenico era un monaco benedettino, cassinese ma non stette molto a Montecassino. Passò a Montecassino ma andò via subito, aveva un movimento e capì che Montecassino non poteva fare molto e se ne andò per gli eremi, a Vico, a Subiaco, a Collepardo e poi arrivò a Sora. Sono le conclusioni di Egidio Paolucci sul libro e sulla vita di Domenico di Sora.
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