La presentazione
ufficiale del libro avverrà, probabilmente, entro i primi giorni del mese di
maggio
Pubblicata la seconda edizione
riveduta ed ampliata. “Il santuario di Canneto. Settefrati. Dalle origini
all’attuale ristrutturazione generale”. Uno studio “critico – storico” di mons.
Dionigi Antonelli
di Gianni Fabrizio *
Nel piazzale del santuario di Canneto incontro mons.
Dionigi Antonelli. Ci fanno compagnia un vento leggero, l’aria fresca
e pulita, il profumo di resina del bosco ed un sole che sa di primavera.
“Proprio qui, ci dice, si è fermato Giovanni Paolo II. A causa del rigido
servizio di sicurezza vaticano, il papa non è potuto entrare all’interno, ma ha
pregato ugualmente la nostra Madonna Nera. Neppure io ho potuto incontrarlo”.
Don Dionigi sa tutto di questo santuario. Del resto ne è stato rettore per 34
anni. Ci mostra subito il suo nuovo studio critico - storico: “Il Santuario di
Canneto. Dalle origini all’attuale ristrutturazione generale“. Il volume,
giunto alla seconda edizione, riveduta ed ampliata, è pubblicato per i
tipi delle Arti Grafiche Pasquarelli, a cura della direzione del
santuario. La prima edizione vide la luce nel 1969, 43 anni fa.
Qui, a Canneto,
fin da bambino, partendo da S. Donato V. C., ci sono stato tante
volte. Era ancora “l’originario e vecchio” santuario. Laggiù, nella Valle,
scorreva, ricco d’acqua, il ruscello nel quale, però, io non riuscivo mai
a scorgere le irraggiungibili e mitiche “stelline d’oro”. Con la
memoria vado al ricordo di agosti indimenticabili, al fascino della
“recalata”, alle caratteristiche folle di pellegrini con i giri intorno
alla chiesa, mentre cantavano la melodia:”……sui balzi di Canneto, comparve
Maria, un suon d’allegria, quel bosco mandò…Evviva Maria nell’ermo Canneto, un
popolo lieto, evviva gridò…..”.
Ora con mons. Dionigi Antonelli, guardo ed
ammiro la nuova struttura del santuario. Ne parla ampiamente nel libro. La
facciata è la stessa di una volta, l’ anima del santuario è la stessa. Le
emozioni sono le stesse. Diversi, invece, sono gli interni e, come un
quadro d’autore, ecco la vetrata con lo sfondo, verde intenso, degli alberi
della montagna. Sul lato destro, sempre Lei, la Madonna di
Canneto. Ma tutt’intorno, nel contesto del rispetto
ambientale, tutto sa di efficienza e di accoglienza. “Dalle sue origini
fino oltre la metà del secolo XX, il Santuario di S. Maria di Canneto in
Settefrati, ci dice don Dionigi, pur se rinomato e visitato da ingenti
moltitudini di pellegrini, è rimasto sempre una piccola chiesa di alta
montagna, isolata e solitaria, appena provvista di servizi essenziali, ma priva
di impianto idrico, elettrico, telefonico e raggiungibile solo per impervie vie
mulattiere. Una chiesa, che di solito veniva aperta due volte l’anno: il 26
luglio, festa di S. Anna e dal 18 al 22 agosto, giorni delle feste
tradizionali di Canneto. Oggi il santuario è stato totalmente ristrutturato,
completo di servizi e di ogni comfort, è aperto per tutto
l’anno ed è visitato da decine di migliaia di devoti e di turisti. In quanto
agli aspetti particolari di questa seconda edizione del libro, continua mons.
Dionigi Antonelli, due sono le principali caratteristiche; quella che il
santuario di Canneto si presenta più intimamente inserito nel contesto storico
e religioso del territorio di Settefrati, di cui naturalmente fa parte e quella
di una maggiore dovizia di avvenimenti e di notizie, che interessano
direttamente la chiesa di S. Maria di Canneto con la sua meravigliosa Valle”.
Il libro, ricco di 574 pagine, con appropriate illustrazioni, abbraccia 22
capitoli di storia e termina con un’appendice di ricordi, di antichi canti e di
preghiere. Assai interessante é il terzo capitolo dal titolo:”Il cristianesimo
in Val Comino, dai primi albori al suo pieno sviluppo”, un tema che in questi
ultimi anni è stato particolarmente a cuore all’autore ed oggetto di
approfondite ricerche. Le vicende storiche della chiesa di Canneto, che in
questa seconda edizione vengono ricomposte e narrate distintamente per secoli,
si possono così sintetizzare nel tempo. La chiesa in origine fu officiata da un
collegio di chierici, poi nel 1289 si trasformò in prepositura benedettina con
la guida dell’Abbazia di Montecassino.
Nel 1569 tornò sotto la giurisdizione
dei vescovi di Sora che l’affidarono alla direzione del Seminario fino al 1972,
quando divenne autonoma con una propria organizzazione. Nel lungo periodo in
cui fu alle dipendenze del Seminario di Sora, il santuario ricevette un valido
sostegno dal clero e dal popolo di Settefrati ed in modo speciale dall’opera
infaticabile delle “eremite”: un esempio, quest’ultimo, più unico che
raro. Tra i vari restauri ed ampliamenti della chiesa, che si verificarono nel
corso dei secoli e che nel nuovo volume vengono ben puntualizzati, spicca
ovviamente l’ultima, grande impresa della ristrutturazione generale degli
anni 1978/1987.
Ecco perché questo è un libro da leggere: per conoscere tutto
su Canneto, la sua religiosità, la sua cultura e la sua storia. Quasi un
romanzo che sa di casa nostra, con al centro, un Personaggio tutto speciale:
Lei, la Madonna di Canneto.
* Sora 9 aprile 2012. Giornalista della Diocesi di Sora. Nella foto la valle di Canneto ricca di asparagi da raccogliere in questo periodo.
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