Stupore,
disappunto, delusione serpeggiavano questa mattina tra i fedeli delle contrade
Val Comperta, Salita dei Pini, Cocorbito e Sant’Antonio Forletta, che dopo una
notte all’adiaccio dovevano, Loro malgrado, constatare che il sisma aveva
colpito ancor un volta duramente come nel 1915 la cappella, centro
dell’intensa vita religiosa della Comunità.
I fedeli
hanno provato cosa vuol dire perdere la pietra angolare della loro vita spirituale.
Le origine
della aula liturgica, risale alla fine del XIX secolo quando era la chiesa di un lebbrosario preesistente, col crescere
della comunità è cresciuta anche la Chiesa che dopo i danni del 1915, restano
ancora visibili le catene che tengono compatta la struttura.
Il
contributo dei fedeli ha permesso di restaurare
più volte il frontale della chiesetta che fa già pensare all’interno a
navata unica, volta a botte e tante immagini, tanto colore, tanti oggetti
ornamentali , che la dicono lunga sull’amore dei fedeli per la casa di Dio.
All’interno
possiamo anche ammirare un affresco del noto artista napoletano Antonio Notari,
credo che sia necessario con la fretta del caso, far intervenire le Belle Arti
e distaccare l’affresco da conservare in luogo idoneo per ritornare dopo i
lavori che debbono essere rapidi , fedeli e definitivi.
Sollecitato
dalla comunità che mi invita tutti gli anni a visitare lo splendido presepe in
Arte Popolare, ho visitato la struttura: mi si è stretto il cuore alla vista
dei materiali degli ornamenti, gli stucchi, i vasi di cristallo frantumati a
terra, triste destino della pietà degli omaggi dei fedeli, a cui
debbo aggiungere crepe vistose nelle arcate, ai supporti di tenuta del tetto,
in pratica è come se un apriscatole avesse inciso tutti i profili.
Quello della
Comunità è un grido di dolore, sapendo i tempi di ricostruzione in casi analoghi,
ma allo stesso tempo un atto di speranza e di fede che li spinge a chieder con
insistenza nello spirito del Vangelo: Bussa e ti sarà aperto; chiedi e ti sarà
dato... nel frattempo riteniamo che il Comune possa, con procedura d’urgenza
chiedere una struttura prefabbricata da adibire a sala liturgica; struttura più
bella per accogliere il Salvatore non è pensabile: CRISTO CHE E’ TRA COLORO CHE
SONO STATI PERCOSSI E PRIVATI DI TUTTO, qui c’è la Chiesa vera.
* Sora 17 febbraio 2013. Per la Comunità Rodolfo Damiani.
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