Quindici
anni dalla fondazione del primo monastero cattolico in terra
ortodossa
E’
stato il primo monastero cattolico di vita contemplativa in Romania,
sorto in una terra che conta
una corposa presenza del monachesimo ortodosso. Il monastero benedettino “Mater unitatis” di Pietra Neamt festeggia i quindici anni dalla posa della prima pietra della struttura e il primo decennio della presenza della vita monastica femminile sotto la regola di san Benedetto da Norcia.
una corposa presenza del monachesimo ortodosso. Il monastero benedettino “Mater unitatis” di Pietra Neamt festeggia i quindici anni dalla posa della prima pietra della struttura e il primo decennio della presenza della vita monastica femminile sotto la regola di san Benedetto da Norcia.
Merito della
comunità claustrale dell’archicenobio di sant’Andrea Apostolo di
Arpino che, soprattutto nella persona dell’abbadessa Madre Maria
Cristina Pirro, a metà degli Anni Novanta cominciò a “sognare”
l’insediamento della vita monastica in terra romena. Era il 1994,
infatti, quando un vescovo della Romania, venuto a Roma per il Sinodo
sulla vita consacrata, fu ospite delle benedettine di Arpino, alle
quali confidò il desiderio di veder nascere una comunità
contemplativa nella sua diocesi. Le religiose presero sul serio
quella proposta che negli anni sarebbe divenuta realtà. Come
racconta l’abbadessa Madre Maria Cristina la fondazione «ebbe il
caloroso sostegno del beato Giovanni Paolo II che il 25 marzo del
’98, ricevendoci in udienza privata, benedisse la prima pietra
dell’erigendo monastero, auspicando che la nuova istituzione fosse
centro propulsore di animazione spirituale secondo lo spirito di san
Benedetto». Papa Woytila contribuì poi con un’offerta personale
alla costruzione della struttura, alla vigilia di un suo viaggio
apostolico in Romania nel 1999 e continuò a seguire il progetto
attraverso un suo stretto collaboratore, il vescovo Paolo De’
Nicolò, per anni reggente della Casa Pontificia. Proprio monsignor
De’ Nicolò è stato ospite, nel pomeriggio di domenica scorsa 13
ottobre, del monastero di Arpino per celebrare una Messa di
ringraziamento e presiedere un incontro di fraternità alla presenza
di due giovani monache giunte per la circostanza dal monastero “Mater
Unitatis”: suor Lauretana (la prima a intraprendere la vita
claustrale nel cenobio rumeno) e suor Myriam. Tra le altre religiose
presenti ad Arpino c’erano anche suor Micaela e suor Gabriella,
sorelle gemelle, anche loro venute a contatto con le benedettine in
Romania, ma entrate direttamente nel monastero arpinate.
L’incontro
è stato anche l’occasione per festeggiare i 75 ani di vita
monastica di suor Ida e suor Metilde Crescenzi, due cugine originarie
di Veroli, che nel lontano 1938 entrarono insieme nel monastero di
Arpino.
* A firma di Augusto
Cinelli servizio e foto sull'incontro al monastero di Arpino. Nella
foto:
l’Abbadessa con le giovani monache rumene e
le due religiose con 75 anni di vita monastica).
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