4.11.13

OMAGGIO A LUIGI MAGNI NELL'ANNO DEL SIGNORE/SCIPIONE DETTO ANCHE L'AFRICANO Prima Parte

Il regista romano Luigi Magni, scomparso domenica 27 ottobre all'età di 85 anni, nel 1969 dirige il suo secondo lungometraggio “Nell'anno del signore” inaugurando un sodalizio lungo trent'anni con l'attore ciociaro Nino Manfredi che per il suo ruolo ha ricevuto un David di Donatello come migliore attore protagonista.

La pellicola è ambientata nella Roma del 1825 e si apre con un complotto contro il governo pontificio ad opera della Carboneria i cui membri principali della congiura sono il medico Leonida Montanari e il fuoriuscito modenese Angelo Targhini. Il ciabattino Pasquino (Nino Manfredi), noto in città per le sue invettive antipapaline, mette al corrente i ribelli con l'aiuto dell'amante israelita Giuditta (Claudia Cardinale), che il loro compagno principe Spada li ha denunciati. I due lo feriscono nottetempo ma alla fine vengono riconosciuti e arrestati in qualità di autori dell'attentato. Prima vengono processati senza difensori, poi condannati a morte. In attesa dell'esecuzione, i due condannati aspettano l'insurrezione popolare e respingono un frate (Alberto Sordi) che vuole convertirli. Cornacchia, il vero nome di Pasquino, nel frattempo ha incontrato il cardinale Rivarola (Ugo Tognazzi) ed alla fine si ritira in convento mentre sia Montanari che Targhini vengono decapitati. E' il 1969: i due eroi non hanno ancora smesso di sperare nella rivoluzione popolare. Due anni dopo, nel 1971, Magni dirige per la prima ed unica volta nella sua carriera Marcello Mastroianni inScipione detto anche l'Africano”. Il film ruota attorno alla figura di Scipione il quale, dopo aver ricevuto l'accusa di concussione, nel momento in cui scopre che suo fratello è colpevole si dimette da ogni incarico. Nel film il regista, profondo conoscitore dell'antica Roma, affianca all'attore nativo di Fontana Liri suo fratello Ruggero. Così Marcello ricorda l'incontro:
L'unica volta che siamo riusciti a recitare insieme è stato in “Scipione”. Gigi Magni dovette convincere a recitare mio fratello, che era un pò riluttante, a interpretare il ruolo di mio fratello anche nel film. Fu un'esperienza divertente. Io avevo un testone tutto calvo, mi ero rasato tutti i capelli, mi piacque. (1)

  1. Matilde Hochkofler Marcello Mastroianni Il gioco del cinema Gremese editore 1992 Pag. 104.

    * Veroli 4 novembre 2013. Di Gabriele Mattacola collaboratore della rivista Teretum per cui ha scritto, nella sezione antologia, articoli su: Piero Natoli Comicittà 2001; Mino Reitano cantore della Valle di Comino; Attilio Cestra un verolano D.O.C. e Gioia Spaziani. Foto da: www.robydickfilms.blogspot.it

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