Nella
Diocesi di Sora-Aquino-Pontecorvo l’8 dicembre si celebra la
Giornata del Seminario.
Il rettore don G. De Ciantis:”L’importanza
della vocazione al sacerdozio attraverso il fiat di Maria”. La preghiera scritta, per l’occasione, dal vescovo Gerardo
Il rettore don G. De Ciantis:”L’importanza
della vocazione al sacerdozio attraverso il fiat di Maria”. La preghiera scritta, per l’occasione, dal vescovo Gerardo
di Gianni
Fabrizio
Domenica
8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione, si festeggia la
“Giornata Diocesana pro-Seminario”. Questa ricorrenza ha un
significato particolare per il nostro Seminario in quanto, da data
immemorabile, la Vergine Immacolata è sua titolare e patrona.“Oggi
il Seminario diocesano, afferma il rettore,don Giovanni De
Ciantis, forte della sua plurisecolare esistenza, risalente fin
dal 1565, sospinto dalla forza, dall’entusiasmo e dalla preghiera
del vescovo,mons. Gerardo Antonazzo, continua la sua nobile opera di
“formazione umana, culturale e spirituale di adolescenti e giovani,
proponendosi come Centro di discernimento e orientamento vocazionale,
in cui i giovani possano vivere ‘a tu per tu’ con Dio e con se
stessi, per cogliere la vocazione che portano nel cuore”. In
particolare, in questa giornata, continua don Giovanni,
l’invito per i Sacerdoti, le Comunità Religiose, le Associazioni e
i Movimenti e per tutti i fedeli è di pregare
per il Seminario, i seminaristi e le vocazioni al sacerdozio
ministeriale; riflettere sul ministero
sacerdotale anche attraverso la testimonianza della propria
vocazione: tutti noi, nella vita, abbiamo incontrato sacerdoti e
abbiamo ricevuto i doni del loro ministero; aiutare
il Seminario anche con il contributo economico attraverso la raccolta
di offerte; amare la comunità del Seminario da
cui avremo i sacerdoti di domani. Rivolgo un invito a tutti, conclude
il rettore, per richiamare l’importanza della Vocazione al
sacerdozio e alla vita consacrata attraverso il fiat di
Maria”.Per l’occasione, il vescovo Gerardo ha scritto un
profondo messaggio ed una accorata preghiera dal titolo “Con Maria,
apriamo il cuore a Dio”. Questo il testo:
“Carissimi,
nella festa dell’Immacolata celebriamo l’iniziativa
sorprendente di Dio nella vita di Maria. Nella rivelazione di Dio a
Nazareth, Maria comprende che il Signore ha già fatto in lei grandi
cose, sin dal suo concepimento, preservandola dal peccato. E’
proclamata “piena di grazia”! Il silenzio
religioso del suo cuore è riempito dalla voce dell’angelo
Gabriele, il suo raccoglimento interiore è abitato dalla
rivelazione del Mistero, la sua solitudine domestica è ricolmata
della compagnia dell’Altissimo. L’amore dell’Assoluto riscalda
il cuore di questa giovane donna, e chiede il suo “Eccomi”: Dio
conosce il cuore di Maria, puro e umile, e sa di potersi fidare di
lei. Il Signore ha voluto avere bisogno della sua creatura, e chiede
a Maria di collaborare con Lui, perché si compia il suo
straordinario progetto, cioè l’incarnazione del Figlio, Gesù
Cristo. Dio non finisce mai di sorprendere, e la sua
parola ci raggiunge nei modi in cui spesso non immaginiamo.
Questa è la bellezza della sua libertà, di fronte alla quale i
nostri “perché” non possono frenare le sue intenzioni. Dio
sceglie e chiama coloro che conosce e ama, al di là di ogni calcolo
e di ogni merito. Anche Dio ha le sue “preferenze”, ma a
differenza del nostro modo di preferire, Lui lo fa non per se stesso,
non per egoismo né per la propria gratificazione, ma per il servizio
e l’amore degli uomini. Dio ha preferito Maria,
sin dall’inizio della sua esistenza: ogni vocazione è segno di un
amore privilegiato. Essere preferiti non significa essere
meritevoli. Il vangelo ci dice in modo essenziale che Gesù “chiamò
a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici
– che chiamò apostoli – perché stessero con lui e per mandarli
a predicare con il potere di scacciare i demòni.” (cfr. Mc
3,13-15). Chi da Lui è scelto, perché preferito, è coinvolto nella
grande missione di salvezza a favore dell’umanità.
La
ricorrenza dell’Immacolata, l’otto dicembre, è una suggestiva e
profonda tradizione che a Sora si rinnova e continua. Un ampio angolo
della chiesa di S. Restituta, proprio al centro della navata di
sinistra, si appresta a diventare un giardino colorato ed una serra
profumata, attraverso molteplici composizioni floreali. Sono “i
fiori della gratitudine” che i sorani offrono alla Vergine
Immacolata, seguendo una rito che si rinnova da anni. Tra gli
avvenimenti che precedono la festa dell’Immacolata, per la città
di Sora, da segnalare la “novena”, l’evento che maggiormente
riveste una notevole importanza religiosa, storica e culturale. La
novena, giorno per giorno, è animata dalle parrocchie, dai
religiosi,dalle Comunità, dall’UNITALSI, dalla Caritas e dalla S.
Vincenzo de Paoli. L’insieme con un legame particolarissimo che
coinvolge il preposto mons. Bruno Antonellis e la Confraternita
dell’Immacolata, diretta da Luigi Milano, che si sono fatti carico
e preparato la ricorrenza con grande attenzione. Le celebrazioni di
domenica 8 dicembre rispettano il seguente orario: alle 7:30, è
prevista la recita delle “Lodi” e la suggestiva conferma
della formula “dell’ eccomi” da parte delle “consorelle
e dei confratelli” della Confraternita dell’Immacolata. Le Sante
Messe avranno inizio alle ore 8:00, alle 9:30, alle 12:30 ed alle
18:00, mentre si terrà alle ore 11:00 la solenne Concelebrazione
Eucaristica, presieduta per la prima volta in questa ricorrenza
“tutta sorana”, dal vescovo, mons. Gerardo Antonazzo. Sabato 7
dicembre, invece, alle ore 21:00, si tiene la “Serenata Mariana,
Viaggio di un’anima” a cura del Coro:”Voci dell’anima”,
Molta attenzione viene posta all’allestimento dell’omaggio
floreale. Giungono in Chiesa decine e decine di composizioni di ogni
tipo e grandezza. Un appuntamento, questo dell’otto dicembre, che
i sorani non possono mancare, né perdere. Tutti accorreranno a
rendere omaggio all’immagine dell’Immacolata: un impegno
sentito e di infinita devozione; perché, anche in questa occasione,
la chiesa e la piazza di S. Restituta rappresentano, da sempre per i
sorani, luoghi e sintesi di incontro, di dialogo, di gioco, di
confronto, di ascolto, di accoglienza e di preghiera. Scuole,
lavoratori, anziani, pensionati, disoccupati, giovani, bambini, enti,
associazioni, commercianti, industrie, attività di ogni tipo,
agricoltori, forze dell’ordine, istituzioni, semplici cittadini
faranno pervenire ogni tipo di composizioni. E, magari, solo una
preghiera. Ma tutto, preghiere e fiori, sanno rappresentare e
confermare, in una forma colorata, profumata , singolare, sentita e
suggestiva l’amore della città di Sora alla “Vergine Immacolata
Maria, la creatura che in modo unico ed irripetibile incarna e
vive l’attesa di Dio”.
Domenica
a Sora nella Chiesa di S. Restituta la tradizionale “Festa
dell’Immacolata”. La
Messa delle 11 celebrata dal vescovo, mons. Gerardo Antonazzo
di Gianni
Fabrizio
LA PREGHIERA DEL VESCOVO ANTONAZZO
Il Signore agisce così sempre: anche oggi guarda con amore di predilezione i giovani che Lui chiama a seguirlo. L’iniziativa è di Dio: è questa la pace che deve illuminare l’animo di chi, di fronte alla chiamata del Signore, prova confusione o paura. Se è il Signore a volerlo, perché non rispondere con la stessa fiducia di Maria? Se il Signore vuole rendermi felice chiamandomi a diventare suo discepolo, perché resistere? Se il Signore ha deciso di fidarsi di me, e di contare sulla mia fragile umanità, perché avere dubbi? Se la mia storia diventa singolare, perché recalcitrare? Quando gli altri non condividono le nostre scelte, non significa rimanere soli, ma diventare unici! Il mio invito accorato è soprattutto per voi giovani: sappiate provare l’ebbrezza della libertà interiore, uscite fuori dai modelli scontati di comportamento, non siate schiavi della cultura del provvisorio e del piacere che soddisfa, non soffocate la “novità” della voce della vostra coscienza con cui il Signore invita alla sua sequela. Ai giovani dico ancora di svincolarsi con tutta la loro forza dal vortice pernicioso delle mode e dei clichè imposti, dei calcoli materiali, delle comodità; e li invito piuttosto ad amare la bellezza della vita, che può diventare grande solo se condivisa con Dio: “Per questo mi hai dato la vita, perché io fossi tuo compagno di volo. Insegnami allora a librarmi con Te perché vivere non è trascinare la vita, non è strapparla, non è rosicchiarla: … vivere è stendere l’ala, l’unica ala, con la fiducia di chi sa di avere nel volo un partner grande come Te” (don Tonino Bello). Cari giovani, il Signore continua ad avere bisogno delle vostre energie migliori per parlare al mondo con le parole del suo Vangelo, per guarire le coscienze ferite con la sua tenerezza, la misericordia e il perdono, per saziare la fame di felicità e di speranza con il cibo del suo vero corpo e sangue, alimento indispensabile per una vita piena di eternità. E a voi, genitori, amate i vostri figli con il cuore di Dio. Educare, cari genitori, significa favorire il gusto interiore delle scelte belle, impegnative ed esaltanti. Solo così la vita non rischia l’etichetta del “vuoto a perdere”, ma guadagna l’applicazione del vero sigillo di garanzia. Come avete collaborato con Dio nel pro-creare la vita dei figli, così voi Genitori continuate a collaborare con la volontà di Dio nel favorire la realizzazione dei loro progetti. Dio traccia con amore la strada della felicità: scoraggiare o impedire le scelte dei figli, è non amare la loro vita , è non volere il loro bene, sedotti più dal nostro egoismo che dalla loro gioia. Oggi, per tutta la nostra Comunità, è una giornata di intensa preghiera perché non manchi nel cuore dei giovani la grazia della risposta alla chiamata con cui Dio li invita alla scelta sacerdotale. La preghiera di tutti sia fiduciosa, impregnata di questa vibrante certezza: Dio non può negarci il dono di cui la Chiesa ha bisogno, e che lui stesso ci ha invitati a chiedere quando ci dice che “la messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!” (Lc 10,2). La Vergine Maria, Immacolata, la Tutta santa, interceda per noi e per la nostra Chiesa diocesana, e renda incontenibile la gioia di spendere la propria esistenza per servire gli altri con l’amore di Dio. Benedico tutti di cuore, in particolare i giovani e le loro famiglie”.
Il Signore agisce così sempre: anche oggi guarda con amore di predilezione i giovani che Lui chiama a seguirlo. L’iniziativa è di Dio: è questa la pace che deve illuminare l’animo di chi, di fronte alla chiamata del Signore, prova confusione o paura. Se è il Signore a volerlo, perché non rispondere con la stessa fiducia di Maria? Se il Signore vuole rendermi felice chiamandomi a diventare suo discepolo, perché resistere? Se il Signore ha deciso di fidarsi di me, e di contare sulla mia fragile umanità, perché avere dubbi? Se la mia storia diventa singolare, perché recalcitrare? Quando gli altri non condividono le nostre scelte, non significa rimanere soli, ma diventare unici! Il mio invito accorato è soprattutto per voi giovani: sappiate provare l’ebbrezza della libertà interiore, uscite fuori dai modelli scontati di comportamento, non siate schiavi della cultura del provvisorio e del piacere che soddisfa, non soffocate la “novità” della voce della vostra coscienza con cui il Signore invita alla sua sequela. Ai giovani dico ancora di svincolarsi con tutta la loro forza dal vortice pernicioso delle mode e dei clichè imposti, dei calcoli materiali, delle comodità; e li invito piuttosto ad amare la bellezza della vita, che può diventare grande solo se condivisa con Dio: “Per questo mi hai dato la vita, perché io fossi tuo compagno di volo. Insegnami allora a librarmi con Te perché vivere non è trascinare la vita, non è strapparla, non è rosicchiarla: … vivere è stendere l’ala, l’unica ala, con la fiducia di chi sa di avere nel volo un partner grande come Te” (don Tonino Bello). Cari giovani, il Signore continua ad avere bisogno delle vostre energie migliori per parlare al mondo con le parole del suo Vangelo, per guarire le coscienze ferite con la sua tenerezza, la misericordia e il perdono, per saziare la fame di felicità e di speranza con il cibo del suo vero corpo e sangue, alimento indispensabile per una vita piena di eternità. E a voi, genitori, amate i vostri figli con il cuore di Dio. Educare, cari genitori, significa favorire il gusto interiore delle scelte belle, impegnative ed esaltanti. Solo così la vita non rischia l’etichetta del “vuoto a perdere”, ma guadagna l’applicazione del vero sigillo di garanzia. Come avete collaborato con Dio nel pro-creare la vita dei figli, così voi Genitori continuate a collaborare con la volontà di Dio nel favorire la realizzazione dei loro progetti. Dio traccia con amore la strada della felicità: scoraggiare o impedire le scelte dei figli, è non amare la loro vita , è non volere il loro bene, sedotti più dal nostro egoismo che dalla loro gioia. Oggi, per tutta la nostra Comunità, è una giornata di intensa preghiera perché non manchi nel cuore dei giovani la grazia della risposta alla chiamata con cui Dio li invita alla scelta sacerdotale. La preghiera di tutti sia fiduciosa, impregnata di questa vibrante certezza: Dio non può negarci il dono di cui la Chiesa ha bisogno, e che lui stesso ci ha invitati a chiedere quando ci dice che “la messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!” (Lc 10,2). La Vergine Maria, Immacolata, la Tutta santa, interceda per noi e per la nostra Chiesa diocesana, e renda incontenibile la gioia di spendere la propria esistenza per servire gli altri con l’amore di Dio. Benedico tutti di cuore, in particolare i giovani e le loro famiglie”.
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