Il
25 dicembre sarà un
Natale significativo, in un particolare luogo di Sora, per scelta e volontà del vescovo Gerardo e della Caritas
diocesana
”Natale, ci dice suor Antonella Piccirilli, attiva operatrice Caritas, è il giorno scelto da Dio per dare luce nelle tenebre, per incendiare il mondo con la forza dell’amore del Dio, fatto vicino nel corpo di un Bambino. Un modo per gustare la luce e il calore dell’Emmanuele; è anche raggiungere la povertà della solitudine che in questo giorno speciale, diventa più pesante da vivere. Per questo l’iniziativa che la Caritas realizzerà per il pasto di Natale è un punto di luce e di speranza”.
Ma
in cosa consiste, concretamente, questa iniziativa? ”Un
dialogo fraterno con il vescovo Gerardo, ci spiega ancora suor
Antonella, non è mai senza frutto, da cosa nasce cosa. La proposta
del pranzo di Natale nasce così, fra una parola e l’altra, proprio
la serata dell’inaugurazione del Centro Servizi Caritas, presso
l’ex POA di Via Costantinopoli a Sora. Offrire, cioè, il
senso della famiglia a chi, nel giorno di Natale, si trova senza
famiglia e senza focolare, a causa di difficoltà economiche e
non solo”.
Mons.
Gerardo Antonazzo, ha accolto con entusiasmo l’idea di organizzare
un pranzo di festa e sarà, egli stesso, presente all’incontro conviviale, con don Akuino Toma Teofilo, direttore della Caritas
Diocesana e con i generosi e premurosi volontari che
cureranno l’accoglienza, la cucina ed il servizio in sala di decine
di persone sole e disagiate del nostro territorio. Così il giorno 25
dicembre, a Sora, è prevista una festa ricca di contenuti umani e
cristiani. Un Natale caldo, come quando si fa festa vicino al
focolare acceso.
Proprio presso il Centro Servizi Caritas, dove da
poco è stato aperto il dormitorio, gli impagabili volontari
stanno sistemando un capannone della struttura, in grado di ospitare
fino a settanta persone. Parteciperanno al pranzo, su invito della
Caritas della Diocesi, i poveri individuati e provenienti nella zona
di Sora e dintorni e nel territorio della Valle di Comino. Sono
alcune famiglie indigenti, gli immigrati ed ovviamente le
persone ed i nuclei familiari attualmente ospitati presso lo stesso
dormitorio. Sarà, sicuramente “vero Natale”.
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