Incontro
con ANNA FOA 17 dicembre 2013. Prossimo incontro del Centro
di Studi Sorani “Vincenzo Patriarca”
Martedì
17 dicembre 2013, ore 17 - Sora,
Via Deci 1, Biblioteca Comunale Anna
Foa docente di storia moderna, università di
roma la sapienza parla
del suo libro: Portico
d’Ottavia 13 Una
casa del ghetto nel lungo inverno del ’43 Editori
Laterza 2013
Un’antica
casa medioevale ormai degradata, un vasto cortile rinascimentale. È
qui che il 16 ottobre del 1943 i nazisti arrestano più di trenta
ebrei, un terzo dei suoi abitanti, tra i più poveri della Comunità.
Sono per lo più vecchi, donne e bambini. Altri quattordici saranno
catturati nei mesi successivi.
Questa
è la storia degli abitanti della Casa e dei nove mesi segnati per
gli ebrei romani da oltre duemila deportazioni. Sono presi per
strada, nel quartiere del vecchio ghetto da cui non si sono
allontanati, nelle stesse case in cui sono tornati, nei negozi,
perfino al bar. Li arrestano soprattutto i fascisti, le bande
autonome dipendenti direttamente da Kappler mosse dall’avidità
della taglia, guidate dalle delazioni delle spie. Tutto ciò può
accadere: sono l’avidità e la crudeltà la norma della spietata
caccia all’uomo. Quando le spie indicano gli ebrei alle bande, un
carrozzone si avvicina per far salire gli arrestati, liberane alcuni,
mandarne altri a morte, a seconda della convenienza e del capriccio.
L’arbitrio era re nella Roma di quei mesi. Intorno, il caos più
tremendo, nessuna forma di organizzazione, il vuoto, i bombardamenti,
la fame, i rastrellamenti, le fosse Ardeatine. Il quartiere è il
teatro di questa caccia infinita, un teatro che attira come una
calamita i suoi abitanti e i cacciatori, che conoscono le loro prede
e sanno come e dove trovarle.
La
razzia cominciò poco prima delle cinque e trenta. Scrupolosamente,
gradino dopo gradino, i nazisti salirono le larghe scale di marmo
consunte della Casa fermandosi ad ogni porta senza tralasciarne
nessuna.
Foto: www.lavocedelterritorio.it
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