Come salvare la
sanità ciociara e l’Ospedale di Sora in tempo di crisi. I sindaci ancora sul
piede di guerra ma...
Eutanasia o rinascita della sanità provinciale?
La
giornata di ieri dedicata tutta alla sanità ha dato qualche chiarimento in più.
Ormai la linea è tracciata; quella dell’Asl e della Isabella Mastrobuono. I
sindaci, si è capito, vanno verso una azione che si sta riducendo, vanno verso
la sconfitta. Se si può chiamare così. In mattinata si sono riuniti (anche se
in pochi), assieme alla Commissione sanità, per andare verso nuove azioni ma aspetteranno
(la conclusione dell’assemblea con una lettera inviata) fino a mercoledì quando
dovrebbero arrivare i due medici ad Ortopedia.
LA CHIUSURA DI ORTOPEDIA.
La lettera inviata al presidente Nicola Zingaretti, al Prefetto e alla Asl
perché “gli impegni non sono stati rispettati, non è successo nulla”. Così per
il sindaco di Sora che continua dicendo che “il presidio dei sindaci resta in
atto”.
SINDACI ASSENTI. Nel pomeriggio però sono stati assenti al convegno sul
rilancio della sanità in tempo di crisi economica a cura dell’Associazione
Medici Cattolici Italiani, Sezione di Sora-Aquino-Pontecorvo. C’era anche il
Direttore Generale dell’Asl Mastrobuono anche se arrivata in ritardo perché
impegnata a Frosinone nell’altra riunione con la presenza della Consulta delle
Associazioni. Il sindaco di Sora e il Commissario della Provincia di Frosinone
hanno dato i saluti iniziali e poi sono andati via. Ernesto Tersigni è corso a
Frosinone alla riunione di Via A. Fabi con gli altri sindaci della provincia e
con i volontari delle associazioni. Il Prefetto Emilia Zarrilli assente a Sora perché
impegnata in altra sede.
L’OCCASIONE SPRECATA? Non si doveva fare una protesta
anche se, forse, ci voleva. L’occasione è stata sprecata per avere un confronto
con la Asl, con la Mastrobuono ma a Sora.
Don Alfredo Di Stefano che ha chiuso il convegno sorano ha posto l’accento
proprio su questo: “il confronto c’è stato”. Ha visto in giro tanti manifesti
che “vogliono il salvataggio dell’Ospedale di Sora” e il convegno ha detto
molto su questo “c’è stato il confronto” ieri pomeriggio per salvarlo.
FRASI CHE NON SONO PIACIUTE. Ma le
frasi di Don Alfredo Di Stefano, Assistente Spirituale dell’Amc,i non sono piaciute a più di qualcuno.
Ad esempio a Rodolfo Damiani presente in sala ma rimasto scettico. (Leggi la lettera del poeta Damiani inviata il 1° luglio 2014 a Zingaretti).
I DUE
ORTOPEDICI. Il sindaco Ernesto Tersigni in mattinata era ancora rimasto con le
notizie di sabato pomeriggio che davano l’arrivo dei due ortopedici ma senza
una data precisa. Notizie nuove non ce ne erano. Si è parlato di mercoledì
prossimo. I sindaci si sono voluti fermare così “per due giorni”, in attesa, ma
Tersigni non è tanto convinto dell’arrivo dei medici.
Ora però si aspettano le
notizie dell’incontro di ieri pomeriggio a Frosinone. Ma le prime notizie di questa
mattina danno un altro flop quello dell’incontro al Teatro dell’Asl chiamato
Stati generali della sanità. Con la
Consulta delle Associazioni ma con la Regione assente e pochi sindaci.
IL CONVEGNO DI SORA: ASPETTI
SOCIALI, CRITICITA’ EMERGENTI, ANALISI ETONOMICA, PROSPETTIVE REALI, PROPOSTE
SOSTENIBILI SULLA SANITA’ PROVINCIALE
Ricco di ospiti illustri in campo
nazionale. Carlo Salvatori, sorano illustre e presidente Lazard Italia, Allianz
S.p.a. e Ucid che ha portato il baricentro del discorso fuori dalla sanità. E’
partito dalle elezioni europee. Una campagna elettorale con pochi programmi e
con la protesta contro l’Europa. “L’equazione: Euro uguale crisi sbagliata”. “Gli
euroscettici”, ha continuato, “non hanno capito che l’Europa non si può
fermare” . E ancora “I mercati chiedono più Europa e uscirne ci riporterebbe
indietro di 40 anni”. E così via. Tanti temi toccati dal sorano ma “dall’Euro
non si può uscire”. La proposta di Salvatori è quella di sedersi attorno ad un
tavolo (i 28) e “ridisegnare il percorso”. Il processo d’integrazione è chiaro:
“non solo economico ma soprattutto sociale”. Carlo Salvatori fa l’esempio iniziale
degli Usa.
L’intervento di Antonio Fazio che è dovuto intervenire per parlare
di economia a persone che non sono economisti. “Ed è difficile”, ha subito detto.
Alcune considerazioni, le sue, sulla congiuntura economica e sulla sanità. E
con qualche ricordo dei primi anni del 2000.
I dati positivi, riferiti dal
Dottor Fulvio Caracciolo dell’Ospedale di Sora e presidente Amci, messi su
dalla Bocconi che però “non sono buoni per i cittadini”.
Si passerà, per il
moderatore Fabio Fortuna rettore dell’Università Niccolò Cusano e docente Luiss,
dalle macroaree alle macroasl. In alcune regioni si stanno piano piano attuando.
E anche in Emilia Romagna si va verso questo nuovo aspetto della sanità.
I
discorsi di Gianluca Oricchio, Direttore Generale del Campus Bio Medico, sulla
riorganizzazione di una azienda sanitaria e di Rocco Bellantone, preside della
Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Sacro Cuore “A. Gemelli” di
Roma, sul ruolo delle università per il rilancio della sanità. Molto chiari e
da seguire. Da prendere ad esempio anche per la sanità ciociara.
LE PROSPETTIVE
REALI DELL’ASL. Poi è arrivata la Mastrobuono che ha partecipato a tanti convegni e
che ha ricordato il momento delicato dell’Asl, della Regione e della sanità
ciociara in vista dell’Atto aziendale che però sarà discusso con tutti i soggetti
interessati. Lo dice di nuovo, “ora tutti vogliono sapere”, la riunione utile
per sapere del futuro dell’Asl, i programmi operativi fisseranno dei paletti ma
poi toccherà a tutti noi agire sulla riorganizzazione. Ci sarà la rinascita e
il rilancio per il Direttore Generale ma il percorso sarà lungo, i frutti ci
saranno ma alla lunga.
IL DIBATTITO FINALE (POCO) MA SENZA I SINDACI. Il dottor
Urbano di Cassino intervenuto nel dibattito ha aperto l’altro fronte delle Case
della Salute. La risposta della Mastrobuono: in provincia di Frosinone ci sarà
un percorso a parte. Si è delegato, ci sarà una sperimentazione ad hoc.
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