Dal Liri… a Malaga, per arrivare a Granada, magari volando in un “Celito
Lindo”.
Basta con i paragoni
“non sense” e esprimiamo un giudizio di positività per l’evento di
supporto alla visita dell’Ambasciatore della Repubblica del Messico a Sora
. La cultura protagonista della serata, allo stesso tempo mezzo e fine e occasione
per rinsaldare vincoli di amicizia con una Nazione dalla grande cultura, una
Nazione di una civiltà , diversa dall’Italia coeva, ma di grande fascino, una
civiltà contadina che ad una analisi non superficiale può rilevare affinità
fra i campesinos e i nostri “cafoni”, con la figura omogeneizzante della
Nostra Signora di Guadalupe, la Vergine Morenita, sotto il cui manto stellato ci
ritroviamo tutti.
Il Messico è certamente poco conosciuto, se si escludono le notizie dai
film americani degli anni 40 e quelle dagli spaghetti Western, al contrario ha
avuto con noi rapporti che datano dai primi anni di Roma Capitale.
Infatti la Repubblica Americana
fu una delle prime a stabilire rapporti diplomatici con il nuovo regno
d’Italia, come fu una delle primissime, inizi 1946, a ristabilire
rapporti diplomatici normali, negli anni si sono firmati molti protocolli di
intesa su materie giuridiche , sociali, culturali e di collaborazione
commerciale, rapporti che si sono intensificati con la Comunità Europea.
Dopo un inizio travagliato per scegliere la localizzazione dell’evento e
qualche lungaggine sempre insita nelle regole di una presentazione ufficiale,
se non proprio protocollare, la serata ha avuto momenti esaltanti. Il parterre
che conta ai massimi livelli, Sindaco, Ambasciatore Messicano, Prefetto,
Questore, Commissario Provinciale, Consigliere Regionale, Senatrice, Vescovo,
neo comandanti dei CC per la
Provincia e per il 41° Rgt Cordenons, Comandante GdF,
Comandante Guardia forestale, alcuni Consiglieri Comunali di Sora, Iula, Di
Pucchio Meglio, Ascione, MP D’Orazio, Lecce, nutrita anche la rappresentanza
dei Sindaci, Arpino,Isola del Liri, Castelliri, S.Donato,Settefrati, spero di
non averne dimenticato nessuno, è importante la loro presenza in un momento in cui
il territorio deve essere unito come corpo e compatto nelle scelte, personaggi
della cultura e dell’associazionismo civile, sociale e militare.
Interventi di rilievo,
quello del Sindaco con la convinta esortazione sulle azioni per riportare i
marò a casa, quella dell’Ambasciatore, con i richiami ai legami culturali,
mons. Vescovo, breve e conciso, ma di grande efficacia, il Prefetto a
suggellare una carrellata convergente su temi di pace e di promozione culturale
e territoriale. Misurato e spiritoso, il Deus ex machina, Maestro Donato Di
Stefano, che ha preparato, facendo un paragone culinario, “Il pranzo di
Babette” per qualità e un banchetto alla Trimalcione per quantità. Leandro,
prezioso in una presentazione non priva di insidie, eccezionale il suo accostamento
sul “Bianco” dei tricolori dei due paesi.
Gli artisti, pianoforte, fisarmonica e clarinetto, assolutamente precisi e puntuali nella resa delle
partiture, con qualche virtuosismo da alta scuola del clarinetto, comunque un
nucleo di artisti su cui costruire. Hernandez e Valdez, hanno pienamente
riconfermato i giudizi positivi espressi nei loro confronti. Marianna, grande
voce, grande espressività del suo vibrato, grande identificazione nei ruoli con
un recitativo e una gestualità misurata, contenuta ed appropriata.
Jesus, credo non molti ricordino il tenore di Lanuvio Lauri Volpi, io
ritrovo nel messicano la stessa dirompente potenza di mezzi canori e di
interpretazione.
Con la chitarra, se fosse vissuto negli anni 50 sarebbe stato una
stella dei film Musicali della MGM. Un Grazie a tutti i protagonisti e
accomuniamo agli artisti tutti i presenti in ruoli di responsabilità con un
beneaugurale “In bocca al lupo”. Un solo rammarico per i molti cittadini che
sono arrivati a Concerto concluso, in quanto ritenevano che l’inizio era alle
ore 21, certamente va fatto uno sforzo in più perché l’informativa sia
tempestiva, puntuale e capillare, potranno rifarsi sabato.
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