Assenti per la minoranza Di Stefano e i due Tersigni, per la
maggioranza De Gasperis. In sala i due tecnici (geologo Santandrea e architetto
Lorito) che si sono occupati del Piano che viene approvato da tutti in
Consiglio comunale. Le linee guida aggiornate con gli adeguamenti portati dalla
Regione Lazio con due delibere del 2014 e 2015. In tema di Protezione
civile ci sono cambiamenti repentini, “la logica ora è cambiata”. Il territorio
del sorano è a rischio sismico, idraulico, incendio. A questi è stato aggiunto
nel Pec il rischio neve e ghiaccio dai professionisti in sinergia con l’amministrazione
comunale. Da approvare in aula per non perdere il finanziamento regionale di 14
mila Euro. E poi perché c’è anche una certa urgenza, ammette il sindaco. E’ un
documento aperto ad eventuali suggerimenti, un piano ottimo, ancora per il
sindaco De Donatis, e da far conoscere alla popolazione con una presentazione
in convegno ad hoc. Un Piano che ha dei contenuti: l’emergenza che ha inizio, in
Italia arriva nel 1992. La prevenzione alla popolazione e l’informazione. I
piani urbanistici che devono interagire con il Pec (i pochissimi presenti tra
il pubblico capiscono così che il Pec è uno strumento di livello superiore, dovrebbe
diventare superiore a tutti gli altri piani, progetti, programmi che vengono
approvati e/o finanziati da enti vari: comuni, regione, governo. Da consultare
prima, ndb). I tecnici spiegano “il piano strumento di lavoro operativo che ha
una certa potenzialità”: strumento che analizza i quattro rischi presenti a
Sora. Il più importante è, per i tecnici, il rischio idraulico. “Lo scenario
sismico è stato valutato partendo dallo strumento del 2012 studiato
dall’Università”. Dal Piano Comunale di Protezione Civile del 2010 si sono
apportati aggiornamenti. Sora è in classe 1 e sul rischio sismico si lavorerà
solo in emergenza. I tecnici fanno capire, pure loro, che i terremoti non si
possono ancora prevedere. Con le aree di attesa inserite nelle Risorse
strategiche. Sul rischio neve e ghiaccio è stata prevista una carta dei
versanti e boschi, dove il sole arriva di meno, con inclusione del centro
storico che ha strade più strette.
Le domande dei consiglieri: F. Pintori (M5S) chiede ai
tecnici in merito alla diga sul Liri e sui parcheggi auto in caso di alluvione.
Altra domanda sulla strada della Romana Selva che si allaga spesso. Per il Liri
le carte consultate sono quelle già in vigore e la diga è stata inserita negli
Eventi critici. M. P. D’Orazio ringrazia i tecnici per il lavoro eseguito: un
piano con una precisione puntuale. “Un piano base per trovare finanziamenti di
enti superiori (Protezione civile) inserendo delle priorità”. Ed in questo caso
invita il sindaco ad attivarsi. Invita inoltre Vinciguerra ad attivarsi per
riunire la Commissione
speciale sanità per affrontare i temi legati al Pec. Interviene A. Vinciguerra precisando
di non aver trovato nella discussione riferimenti alle istituzioni coinvolte,
le responsabilità, i numeri da chiamare, le persone coinvolte. Non si è parlato
della cosiddetta cabina di regia. Sono in otto con nome e cognome ed il sindaco
in testa. Dalla maggioranza M. Bruni chiede sulla sede del Coc che è stata
spostata dal Lungoliri a via Felci che non prevede rischi. Sede che non può
essere nemmeno il palazzo comunale perché edificio storico. Il consigliere di
maggioranza, Massimiliano Bruni, punta sul sociale da legare al Pec e
sull’informazione ai cittadini. (Ci sono le persone che hanno più bisogno in
caso di calamità da conoscere con un elenco. Si punta sul sociale con il Pec
che affronterà i problemi di chi ha bisogno. Si capisce che è una strada scelta
dall’amministrazione comunale). In attesa del Pec che deve essere ora approvato
dalla Regione Lazio. Risponde il sindaco sulla traversa mobile sul Liri: stanno
lavorando sul caso e anticipa che ci sarà una seduta del Consiglio comunale
dedicato tutto alla materia. Le altre domande dei consiglieri di maggioranza
sul problema alluvione che parte in Abruzzo e in alcune zone della città di A.
Farina e N. Coletta.
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