19.6.19
ACEA ATO 5 La lettera del Coordinamento Acqua Pubblica Frosinone alla Sindaca di Roma Virginia Raggi
LETTERA APERTA ALLA SINDACA RAGGI DA PARTE DEL COORDINAMENTO ACQUA PUBBLICA FROSINONE
Gentilissima avv. Virginia Raggi
le vogliamo rappresentare quello che succede nei territori del Frusinate in merito alla gestione dei S.I. messi un atto dal Gestore ACEA ATO5 S.p.A. con la rinnovata richiesta di una audizione in Campidoglio.
PREMESSA
La nuova “pianificazione digitalizzata 2.0”messa in campo da ACEA ATO5 S.p.A. contro gli utenti “ribelli reclamanti e non morosi” del S.I. della provincia di Frosinone, meglio definiti come “bifolchi ciociari”, tollerata da Sindaci Ignavi oltre che da politici locali e da istituzioni latitanti, è presto descritta.
In poche parole è una programmazione informatizzata al servizio di “bande di sciacalli” inviate dall’”ESATTORE GESTORE” sul territorio, ovvero da parte di una società (ACEA ATO5 S.p.A.) la cui permanenza in Ciociaria è sub iudice pendendo presso il Consiglio di Stato la sua possibile estromissione dopo che i Sindaci dell’ATO5 a maggioranza votarono, nel 2016, la Risoluzione del contratto di Gestione per conlamate e reiterate inadempienze, disservizi e mancati investimenti.
ECCO CIO CHE ACCADE CONTRO I CITTADINI UTENTI CHE HANNO OSATO CONTESTARE ACEA
Arrivano dotati di tablet e palmari con automobili e furgoni senza riferimenti. Sono i dipendenti di ditte assoldate da ACEA per fare il “lavoro sporco”, perché naturalmente nessun dipendente diretto del GESTORE, ancorchè sindacalizzato, si sognerebbe di eseguire “ordini” penalmente perseguibili.
Se trovano i cittadini e verificano che il contatore è blindato ovvero dovrebbero accedere alle proprietà private, chiedono “gentilmente” agli utenti ribelli dell’elenco da “colpire” SE VOGLIONO FARSI DISTACCARE L’ACQUA. Al diniego dei cittadini avveduti, che hanno ragioni da vendere, provvedono a segnalare l’incontro ravvicinato attraverso le loro apparacchiature in dotazione, non dimenticando di geolocalizzare la foto della posizione del contatore per successivi “trattamenti”.
Se non trovano nessuno, come più volte denunciato alle forze dell’ordine, arrivano addirittura a varcare le proprietà, scavalcando i recinti, forzando gli abitacoli dei misuratori di proprietà degli utenti, fino a “rubare” i contatori.
I cittadini oggetto del primo “incontro andato a vuoto” devono attendersi, prima o poi, una nuova “incursione”, fatta furtivamente da nuovi attori, ma questa volta a colpo sicuro, viste le informazioni della localizzazione precisa e “chirurgica” in loro possesso. Si tratta di “mercenari d’assalto”, senza scrupoli, ancorchè dotati degli strumenti tecnologici descritti.
Questi “inviati speciali” non hanno alcuna cognizione delle controversie in atto con il Gestore né delle condizioni sociali delle famiglie coinvolte da questi atti di sciacallaggio. POCO IMPORTA SE CI SONO DISABILI IN CASA O PAZIENTI CRONICI !!!
In casi eccezionali quando si è voluto dare una “LEZIONE ESEMPLARE” a utenti VISIBILMENTE SCOMODI si è giunti a tagliare i tubi di allaccio su suolo comunale.
MA NON FINISCE QUI
Nei casi in cui il “colpo” va a vuoto “L’ARMA INCOSTITUZIONALE”, messa in atto dal Gestore contro chi ha osato ribellarsi a bollette illegali e illegittime, “da usura”, con ricorsi circostanziati e in attesa che un giudice possa emettere una sentenza, è QUELLA DELLA RISCOSSIONE COATTIVA di crediti per lo piu inesigibili tramite l’applicazione del cosiddetto DECRETO PADOAN.
COSA CHIEDIAMO AL SINDACO PRO TEMPORE DEL COMUNE DI ROMA
Illustrissima Sindaca Raggi dovrebbe sapere, vista la missiva esplicativa a Lei inviata dal Coordinamento Acqua pubblica di Frosinone, che l’uso massivo, ancorchè illegittimo della riscossione coattiva imposta da ACEA, purtroppo, coinvolge senza se e senza ma l’AMMINISTRAZIONE CAPITOLINA.
Di fatto ciò è possibile in quanto ACEA ATO5 S.p.A. ottenne dal ministro PADOAN questa opportunità, perché sosteneva la “RILEVANZA PUBBLICA dei crediti dei Bifolchi Ciociari, in quanto indirizzabili al Comune di Roma”
Se però, in generale, è indiscutibile che il Comune di Roma detiene la maggioranza delle AZIONI di ACEA ATO2 S.p.A. e ACEA ATO5 S.p.A.:
quale sarebbe la rilevanza pubblica di crediti evanescenti, unilateralmente pretesi da ACEA verso utenti definiti “MOROSI” dal Gestore, ma che nella maggioranza dei casi, quando si sono potuti difendere, ad armi pari, in un tribunale hanno OTTENUTO GIUSTIZIA, con la condanna senza se e senza ma del GESTORE perché quei crediti erano inesigibili?
quale la ragione per cui i cittadini utenti della provincia di Frosinone, appartenenti all’ATO5, dovrebbero essere vessati per la peculiare e maggioritaria partecipazione del Comune di Roma all’azionariato di ACEA ATO5 S.p.A.?
cosa c’entrano in generale i cittadini del Frusinati con la fiscalità del Comune di Roma?
A Lei Sindaca pro tempore del Comune di Roma
per i motivi su esposti e in attesa di una audizione che vorrà concederci in Campidoglio, chiediamo nuovamente, di prendere una posizione netta, prima che la situazione degeneri, essendo sua facoltà bloccare questa impopolare e ricattatoria forma di coercizione operata da ACEA nei confronti degli utenti dei S.I.,con l’alibi di emergenze fiscali del Comune di Roma.
Con rinnovata stima a nome e per conto del Coordinamento Acqua pubblica di Frosinone e di tutti i cittadini utenti appartenti all’Ambito Territoriale n.5 – Frosinone.
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