Il voto utile non è servito, l'elettore si è sentito libero e ha votato per chi era più vicino a lui, è stato ricordato sul palco dei tantissimi relatori. Ma qualcuno ha sottolineato che anche sul territorio ci sono stati dirigenti di Art. 1 che hanno invitato a votare per i 5 Stelle; ora c'è la data del congresso da decidere "ma con porte e finestre aperte", si chiede ancora da chi è intervenuto ed è da archiviare la stagione del renzismo e dell'anti renzismo per arrivare ad un partito plurale".
Una riunione con la verità detta da tanti o forse da tutti, per la Delia è stata una sconfitta più politica che numerica e senza campo largo si è perso. Poi è tornata la questione delle donne del partito perché nessuna donna è stata eletta nel Mezzogiorno esclusa la Sicilia; una campagna elettorale, quella del PD, che non ha valorizzato le proposte delle donne. Ora la proposta è quella di una assemblea aperta nel Mezzogiorno. Un cambiamento quindi chiaro, si prospetta dal palco, con 3 situazioni da affrontare: profilo del PD, alleanze e situazione generale e non solo nel Paese. Un congresso vero che dovrà parlare a tutta Italia. La Serracchiani non ripete che sono il primo partito all'opposizione ma dice che c'è stata la sconfitta chiara e ricorda i 7 milioni di elettori che si sono persi negli ultimi anni ed ora c'è il congresso che li attende che deve essere, anche per la Serracchiani, costituente. Rifondativo e corale tornando alle origini ma allo scioglimento non crede nemmeno lei.
Un nuovo PD ma senza alleanze e nemmeno con la rincorsa alle candidature. I nodi ci sono già da troppo tempo, nel Mezzogiorno non hanno vinto e poi c'è l'opposizione da organizzare e il rischio è che ci potrebbero essere opposizioni diverse in Parlamento. Comincerà la battaglia politica? E con un nuovo entusiasmo? Le domande di alcuni interventi. La Ascani dopo aver ringraziato il segretario Letta per il lavoro svolto in questi mesi riconosce che ha fatto alcuni errori lei di persona: il trascinamento di Draghi, un errore ma che non c'è stato, le alleanze difficili da fare e non fatte. Ricorda lei che ora sono il primo partito all'opposizione e che è una "nativa democratica" e che vuole lasciare il partito in mano ai giovani.
È intervenuto poi il sindaco di Firenze Nardella, ricorda il momento il contesto in cui ci si sta muovendo, come lo ricorda Delrio, c'è bisogno di un partito democratico di massa, per il sindaco, ma non da sciogliere perché "non è morto". Un congresso costituente con un nuovo ciclo perché è stato ricordato che il PD ha governato 10 anni su 11 ma senza vincere un'elezione ricorda Nardella. Il nuovo viaggio da iniziare veramente e con l'occasione di iniziare l'opposizione ma senza abbandonare le primarie. In conclusione: Temi, Valori e Tempi. Provenzano fa sorridere la platea con la sua frase iniziale, per lui c'è stato in questa elezione il programma più progressista di sempre ma non credibile.
Pina Picerno, da Strasburgo, (che si ricorda per la sua dichiarazione sulla "settimana economica", oppure qualcosa del genere, che si poteva superare con una spesa bassa al supermercato e non solo quando non c'era ancora il RDC ma nemmeno il RMG, ndb). Per lei il congresso deve rinsaldare il partito con i cittadini e attivare un nuovo attivismo politico nel Mezzogiorno e qui il partito deve ripartire. E poi le donne, lo ricorda pure l'europarlamentare vice presidente.
Una direzione del PD che è durata oltre 10 ore tutta in diretta alla radio e su altri media, dopo l'ultimo intervento del presidente dell'Anci la replica del segretario Letta che invita a partire subito con l'opposizione in Parlamento e nel Paese che farà bene prima di tutto a loro stessi con un partito quindi in nuova modalità da subito e col congresso che dovrà toccare nuovi nodi e tanti anche affrontati nella giornata di oggi; il percorso inizia già il 13 in piazza davanti alla Ambasciata dell'Iran a Roma. Il voto finale: un solo contrario e due astenuti. (E pure questo è un nodo da sciogliere, ndb).
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