Progetto vecchio troppo invasivo, superato, che fu ridimensionato con gli interventi condivisi con gli ambientalisti e realizzati o sempre lo stesso che fu accantonato decenni passati ed ora riciclato? (Quasi 30 anni fa).
Alla domanda rivolta rispondono alcuni tecnici esterni; dicono ora che questo è un progetto di completamento ma non ne sono al corrente. “Queste dovrebbero essere opere di completamento, è un intervento previsto da anni come lo sarebbe quello di completamento dello scolmatore del Liri per proteggere Isola. Si tratta", pensano sul momento, "di fare paratoie automatiche per ingresso dell'acqua dal fiume a Tremoletto in caso di piena e uscita attraverso il torrente Magnene che sfocia nel Liri a S. Maria delle Forme”. Da ricordare che per salvaguardare San Domenico sono già stati ultimati in questi ultimi mesi passati lavori “pesanti” sulle sponde.
Un ex consigliere comunale ricorda e spera "vivamente" che: “l'intervento non sia come i precedenti cioè senza alcun rispetto per l'ambiente! Quella è una zona umida con tante specie di animali. Dagli uccelli fino agli anfibi!”. Come finirà per il Monumento Naturale di Tremoletto?
La terza Cascata di Isola del Liri |
Dal Comune di Isola del Liri e dal Sindaco Quadrini arriva la nota che fa sapere dei lavori già partiti con i sondaggi sul percorso perimetro esterno del Monumento Naturale:
Sono iniziate le indagini nella giornata di venerdì nell’ambito dell’atteso intervento finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU con i fondi del PNRR, nell'ambito della Missione 2, componente 4, "Misure per la gestione del rischio alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico”.
Si tratta di un intervento di fondamentale importanza per la mitigazione del rischio idraulico attraverso la meccanizzazione delle opere di presa e scarico che riguardano l’invaso ed il fiume e che si somma all’altro importante intervento di realizzazione dello scolmatore.
L’amministrazione di Isola del Liri, fin dal suo insediamento, si è prodigata affinché le criticità del proprio territorio finissero all’attenzione degli organi competenti allo scopo di risolvere problematiche acuite dai cambiamenti climatici.
“Dagli studi prodromici ai lavori è emerso che il Fibreno è un fiume con una portata elevata di ben 200 m³ al secondo - spiega il sindaco Massimiliano Quadrini - . Meccanizzare opere di presa e scarico in un momento storico caratterizzato da fenomeni meteorologici imprevedibili e significativi equivale a poter intervenire tempestivamente riducendo il rischio di allagamenti.
Questo importante progetto prevede poi anche opere di sistemazione e adeguamento delle sponde del Fibreno che renderanno più sicura tutta la zona anche in virtù delle linee guida nazionali per prevenire i rischi idrogeologici. A tal proposito - conclude il primo cittadino - voglio ringraziare la direzione lavori pubblici Sua - Risorse idriche e difesa del suolo della Regione Lazio con la quale si è instaurata una proficua collaborazione tesa a garantire la sicurezza della collettività. Ritengo che queste opere costituiscano un punto fondamentale nella salvaguardia del nostro bellissimo territorio”.
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