Ieri pomeriggio l’inaugurazione col taglio del nastro, con la presenza del sindaco, e la benedizione del vescovo Antonazzo. Tanta gente, tante belle donne, tanti i politici non solo di Sora ma anche di Boville, di Monte S. Giovanni Campano e di Veroli.
Più esponenti del centrosinistra che del centrodestra; c’era Cippitelli che alcuni quotidiani in mattinata davano quasi per certo nuovo presidente
dell’Ater di Frosinone. Enzo Di Stefano, dopo quattro mesi dalle elezioni, ha dovuto abbandonare la poltrona di presidente. Cippittelli che ora deve fare, sta per fare o ha già iniziato una nuova battaglia dopo quella per la candidatura a febbraio. Una nuova battaglia perché alcuni rumors danno invece sulla principale poltrona a Frosinone un esponente del Psi ciociaro.
La delusione. Ieri pomeriggio presenti gli esponenti del Pd,
il Senatore Scalia, il consigliere regionale Buschini, gli aderenti al Pd di
Sora, Roberto Di Ruscio e Antonio Lombardi. Gli esponenti del Pd locale non
hanno voluto dire nulla in merito alla nuova dirigenza dell’Ater, qualcuno ha detto
che in queste occasioni non si parla di politica ma è parso chiaro che non sono
tanto contenti della carica a Cippitelli. Scelta che sembra fatta a Roma. Ancora una
delusione per loro del Pd sorano. Un’altra. Non hanno voluto commentare la
notizia forse perché la conoscevano già. Ma c’è un’altra fonte che dà un
esponente del Pd di Sora nel Cda dell’Ater. E’ andato via in anticipo assieme a
Di Stefano anche Rodolfo Sperduti e ora il suo posto sta per essere occupato
dall’esponente sorano del Partito democratico. Non si è voluto dire nulla in
merito alla nomina, ieri, ma forse qualcuno sta pensando anche ad un inciucio (come
per il treno Avezzano-(Sora)-Roccassecca-(Cassino). Da leggere il post sulla
Ferrovia). Ora si aspetta l’intervento sulla stampa di Paesano del Psi sorano
su questo, sulla vicenda Ater-Cippitelli.
Una banca di Sora e del territorio, con una sede principale che è sembrata, al primo impatto, molto grande, una progettazione rispettata (Foto), si è detto ieri, all’avanguardia realizzata dall’arch. Bianchi. Una sede, la più moderna tra tutte le altre sedi della Banca di Credito Cooperativo di Lazio, Umbria e Sardegna. Banca con oltre 620 soci ma con pochi soci fondatori di Sora. Ancora una volta i sorani non hanno creduto a questa iniziativa imprenditoriale. Pure questa volta poco propensi a mettersi in gioco e rischiare. Perché partecipare quando non si è più imprenditori? Apre a Sora in un periodo in cui le altre banche stanno chiudendo o sono costrette a raggrupparsi. Le banche non finanziano più perché sono in brutte acque. Con questa crisi i piccoli imprenditori sono in depressione. Al Nord hanno chiuso ben 4000 aziende. Le banche sono state il sostegno ma ora non ce la fanno più e la loro crisi pesa anche sulla società civile e non solo sugli imprenditori. C’è lo scandalo delle aste che riguarda tante famiglie. Quando le banche prestano i soldi poi arrivano i pignoramenti. C’è una durezza delle banche che non tutti però avvertono. Ma la Banca di Credito Cooperativo dicono (dissero l’altra volta nella sala consiliare quando fu presentata la Banca di Credito Cooperativo di Roma) che non è così. Sono in aumento anche i soci: 2000 in più dal 2011. La Banca degli Ernici apre a Sora, l’unica che ha avuto il lasciapassare di questi tempi dalla Banca d'Italia.
La Banca incontrò la città. L’altro incontro con i maggiori rappresentanti dell'Istituto bancario nella Sala consiliare organizzato da Valter Tersigni (assente ieri) che fa parte del comitato locale della banca di via Cesare Balbo. Una banca del territorio, dissero e non sul territorio, perché una parte delle risorse sono destinate al sociale, alla cultura e all'ambiente. Quasi il 30% per la qualità della vita. E per questo ci sono i comitati locali. C'è una certa quota da gestire e da destinare alle associazioni, allo sport e ai comitati. Nel 2012 quasi 2 milioni di Euro sono stati impegnati per attività sociali e sponsorizzazioni di eventi. I soci sono i proprietari della banca che nacque a Roma nella borgata Finocchio.
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