MARCO LO BIANCO: “L'ABNEGAZIONE E' LA MIA CARATTERISTICA PRINCIPALE, ESSERE IL LIBERO DI SORA LA SECONDA”.
“Quella che mi da Sora è un'opportunità grandissima per me che volevo assolutamente misurarmi con il campionato di Serie A2 per valutare le mie qualità e capire realmente quali sono le mie potenzialità”.
Il rapporto della Globo Banca Popolare del Frusinate Sora con l'ambiente pallavolistico umbro di alto livello prosegue con le trattative già intraprese con l'Altotevere San Giustino dopo quelle con la Sir Safety Perugia degli ormai ex Daldello, Tamburo e Tomassetti. Dalla società del Presidente Aldo Nocentini infatti, dopo il coach Marco Fenoglio, arriva il libero Marco Lo Bianco. Quindi, mentre l'Altotevere Volley San Giustino è impegnata a pensare al proprio futuro assieme a Città di Castello Pallavolo con i sodalizi dei Presidenti Nocentini e Arveno Joan che hanno sottoscritto non più di una settimana fa un protocollo d’intesa per una piattaforma di collaborazione, il Ds Alberico Vitullo continua a condurre a vele spiegate il mercato dell'Argos Volley la quale già pochi giorni dopo la fine dello scorso campionato sapeva qual'era la strada da intraprendere per la prossima stagione.
Marco Lo Bianco è nato a Cosenza il 15 settembre del 1990 e la sua carriera pallavolistica è iniziata da giovanissimo nel capoluogo Calabro dove ha disputato il suo primo campionato di Serie D dopo il quale è arrivata la convocazione in prima squadra dove ha esordito, in B1, a soli 14 anni.
Nel 2008 entra a far parte del settore giovanile del Perugia Volley e già la stagione seguente fa il suo debutto nel professionismo del massimo campionato chiamato a far parte della rosa della prima squadra, l'RPA-LuigiBacchi.it Perugia, in un anno fortunoso che ha portato nella bacheca del presidente Sciurpa la Challenge Cup, e che ha visto lo schiacciatore calabrese affermarsi come libero.
La riconferma del ventenne Marco non tarda ad arrivare per la stagione 2010/2011 nel club che nel frattempo cambia sede da Perugia a San Giustino, e neanche nell'anno sportivo seguente, quello 2011/2012 nell'Energy Resources San Giustino.
Un biennio di grande formazione per Lo Bianco, pieno di esperienze importanti sia dal punto di vista tecnico che umano ripagate dalla fiducia che ancora una volta hanno riposto in lui i vertici della nuova società Altotevere San Giustino nello scorso campionato di A1, a partire dal Presidente Nocentini, da coach Fenoglio e dal direttore Sportivo Andrea Sartoretti che dopo il suo acquisto dichiarava:
“Marco si è meritato la conferma per l’impegno e la professionalità dimostrata con noi in questi anni. E’ giovane, motivato, attaccato alla maglia, ha margini di miglioramento, è un uomo spogliatoio, e sicuramente atleta che tutti i coach vorrebbero avere in rosa”.
“Quando lo scorso anno ho letto questa dichiarazione di Sartoretti – ci racconta Marco Lo Bianco -, ne sono stato molto orgoglioso perché parole del genere dette da un grande professionista come lui, sia in campo che nei panni di dirigente, fanno veramente piace. Sono frasi che mi sono restate dentro e soprattutto che danno un valore al lavoro svolto in questi quattro anni sempre assieme a lui nell'ambiente perugino. Vorrei cogliere l'occasione per ringraziarlo per aver creduto in me dandomi tutte le possibilità che ho avuto lanciandomi in questo magnifico mondo della pallavolo di alto livello. Mi ritrovo nelle sue parole perché l'abnegazione è la mia caratteristica principale, è lei che mi porta ad allenarmi sempre con impegno e con costanza”.
Marco è nato e cresciuto in una famiglia dove la pallavolo era ed è il pane quotidiano, con il padre Gaetano, Direttore Sportivo di lungo corso della gloriosa società Cosenza Pallavolo, il fratello maggiore Simone che ha fatto tutta la trafila delle giovanili fino a meritarsi di entrare nella rosa della prima squadra della società bruzia, e con mamma Catia che nel mondo della pallavolo cosentina ha conosciuto suo marito. E poi tanti altri cugini e zii che portano avanti la pallavolo come una tradizione di famiglia, tranne la più famosa palleggiatrice Eleonora Lo Bianco che con Marco e gli altri divide solo un caso di omonimia.
Il background familiare quindi è dei migliori per chi cresce con il sogno di fare della pallavolo la sua vita quotidiana e professionale e Marco questo obiettivo lo sta inseguendo da quando ancora minorenne ha lasciato la sua casa per raggiungere Perugia.
Ora per Lo Bianco si apre un nuovo ciclo: per la prima volta da quando ruota attorno al professionismo indosserà un'altra maglia e soprattutto per la prima volta avrà la possibilità di dimostrare quanto vale scendendo ogni domenica in campo per disputare da protagonista il suo primo campionato di Serie A2.
“Questo sarà un anno importantissimo per me – spiega ancora il libero cosentino -, perché potrò innanzi tutto continuare a crescere, fattore importantissimo in quanto io ho sempre voluto costruirmi in palestra giorno dopo giorno il mio futuro. Poter mostrare in campo ogni domenica tutto il lavoro svolto e raccoglierne anche dei frutti sarà sicuramente una delle cose più importanti di quest'anno. È un'opportunità grandissima per me che volevo assolutamente misurarmi con il campionato di Serie A2 per valutare le mie qualità e capire realmente quali sono le mie potenzialità. Tutto questo ora posso farlo grazie a un allenatore che crede in me e con il quale ho già lavorato per due anni, Marco Fenoglio che ringrazio per avermi voluto con lui in questa nuova esperienza che per giunta vivremo in questa splendida società che è Sora. Da tutti l'ambiente sorano mi è stato definito come un'oasi felice, situazione che oggi in Italia raramente si trova. Le società sane e ancora appassionate sono poche per cui spero vivamente di dimostrare e mettere in campo la mia passione e le mie qualità dando tutto il contributo possibile. So con certezza che l'organico della nuova Globo è stato costruito per essere competitivo ai massimi livelli per cui credo che tra questo campionato di A2 e quello di A1 non ci sarà tanta differenza perché per raggiungere certi obiettivi bisogna assolutamente tenere alta la guardia. Per il tipo di persona e di giocatore che sono, tendo a mettermi molto a disposizione della squadra anche perché fondamentalmente il ruolo stesso del libero richiede questo. Difesa e ricezione per me sono importanti allo stesso modo e cercherò di far parlare il più bene possibile il campo! Per ora le uniche parole che posso dire sono: grazie Globo Banca Popolare del Frusinate Sora”.
* Sora 12 giugno 2013. Carla De Caris – Responsabile Uff. Stampa Globo Banca Popolare del Frusinate Sora.
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