A Sora, Sabato 10 Agosto (Notte di S. Lorenzo) con orario
21 – 24
Alle Ore 21.00 nel Chiostro e Sezione espositiva c'è “Incontro con l’autore” e l'Omaggio al blues: la presentazione del libro "Il blues" di Vincenzo Martorella, con filmati, immagini e musica a cura dell’autore (Punto Einaudi Frosinone di Bruno Paolozzi). Presenta la serata Roberta Pugliesi.
Il Museo della Media Valle del Liri di Sora è lieto di invitarvi all'evento "Notte al Museo" che si terrà sabato 10 agosto a partire dalle ore 21. "Sarà una ricca di avvenimenti che non potete perdere! Prenotatevi per il Laboratorio del Gusto di Slow Food". La locandina ed un approfondimento dell'evento.
Alle Ore 21.00 nel Chiostro e Sezione espositiva c'è “Incontro con l’autore” e l'Omaggio al blues: la presentazione del libro "Il blues" di Vincenzo Martorella, con filmati, immagini e musica a cura dell’autore (Punto Einaudi Frosinone di Bruno Paolozzi). Presenta la serata Roberta Pugliesi.
Il Museo della Media Valle del Liri di Sora è lieto di invitarvi all'evento "Notte al Museo" che si terrà sabato 10 agosto a partire dalle ore 21. "Sarà una ricca di avvenimenti che non potete perdere! Prenotatevi per il Laboratorio del Gusto di Slow Food". La locandina ed un approfondimento dell'evento.
Il libro: Nessun
altro genere musicale e poetico ha saputo quanto il blues raccontare
con tanta esattezza sentimenti e speranze di un popolo, mettendone a
fuoco tradizioni, culture e processi adattativi, formandone la
psicologia collettiva e interpretandone le ansie di cambiamento come
lo spirito disincantato e musicante. E nessun altro genere musicale
ha saputo permeare di sé tutta la musica del Novecento.
Nella pur
vasta produzione saggistica che negli ultimi vent'anni è stata
dedicata al blues si avvertiva la mancanza di un'opera di
riferimento, in grado di ricostruire in modo criticamente adeguato
l'origine e i percorsi di questo grande genere musicale dalla sua
nascita fino alla fine degli anni Trenta, le sue personalità
artistiche e musicali più affascinanti e misteriose.
Questo
volume nasce con l'ambizione di colmare tale vuoto, offrendo al
lettore tutte le informazioni necessarie e gli orientamenti
metodologici più attuali, anche se controversi, e soprattutto di
ricostruire, a partire da un approccio innovativo, gli aspetti
fondamentali della materia come le sue pieghe più nascoste.
Con
linguaggio piano e comprensibile, Vincenzo Martorella disincaglia la
storia del blues dalle secche di una trattazione stereotipata,
attingendo alle più recenti acquisizioni degli studi di settore, e
conducendo l'analisi all'incrocio di una fitta rete di saperi e
conoscenze, nel tentativo di restituire una lettura del fenomeno
blues ricca e circostanziata, depurata dalle distorsioni e dalle
conseguenze di certi approcci superati quanto difficili da
sradicare.
Le diverse sezioni del libro ricostruiscono gli aspetti
costitutivi della poetica e dell'estetica blues, dalla storia agli
stili, dai processi formali ed espressivi a quelli stilistici.
Particolare attenzione viene riservata all'origine e alla nascita
della «musica del diavolo», allo sviluppo della sua tipica forma in
dodici battute, alle conseguenze, sulla sua natura, della
riproducibilità fonografica.
Completa il volume una serie di
ritratti critici dedicata ai più leggendari protagonisti della
musica blues.
Il programma: Mostra
fotografica: “Luci
e colori del blues” di Marco Schirinzi. Ore
22.00 - Sezione archeologica: Il
sito di San Lorenzo: “Dallo scavo al museo”: presentazione degli
scavi della necropoli tardo-antica (V-VI sec. d.C.) di S. Lorenzo
(presso distributore Agip via Lungoliri Simoncelli), con
approfondimenti e proiezione di immagini dello scavo da parte della
dott.sa Manuela Cerqua; a seguire, visita guidata a tema nelle sale
del museo che ospitano i reperti provenienti dalle necropoli romane
di Sora. Ore
23.00 – Chiostro: “Laboratorio
del gusto” di Slow Food Sora. Degustazione
di birre artigianali, presentate dal produttore e grande mastro
birraio Paolo Mazzola, accompagnate dai prodotti del forno
artigianale “Le delizie di Maria” di Arpino.
Per
prendere parte alla degustazione guidata occorrerà effettuare una
prenotazione inviando una mail a ruma48@libero.it
affinché
possa essere riservato un posto a sedere apparecchiato con tre
bicchieri in vetro (max 50 persone). Per tutti sarà comunque
possibile assistere al laboratorio sorseggiando un bicchiere di birra
alla spina artigianale (senza prenotazione).
Il
Birrificio Castelli Romani è nato recentemente nelle terre dei
castelli romani, che uniscono il mare del litorale romano
all’entroterra del Lazio. Conosciute in tutto il mondo per il
paesaggio incontaminato, i beni artistici e le eccellenze
agroalimentari tradizionali. Il birrificio, partito in una prima fase
come beer-firm, nasce grazie al patto generazionale tra alcuni
giovani appassionati di prodotti contadini, di farmers markets e di
birre artigianali con alcuni operatori del mondo brassicolo e
dell’agricoltura contadina, a cui si è aggiunto un gruppo di
artisti interessati alle potenzialità espressive dell’universo
birrario.
Un progetto “open source”, nel cui ambito un movimento
giovanile “senza copyright” ha incontrato un esponente di lungo
corso del mondo birrario nazionale, Paolo Mazzola, per dare inizio
alla nuova avventura del Birrificio dei Castelli Romani. Le
birre denominate “ARICCINA” “GIULIO AGRICOLA” “DIANA DI
NEMI” sono birre in stile “saison” realizzate con l’aggiunta
di materie prime del Lazio.
Birre
chiare ad alta fermentazione con il farro ed il frumento non maltato
dell’agricoltura contadina del Lazio o con i fiori di sambuco
fresco raccolto sulle sponde del lago di Nemi, caro alla dea Diana. Per
gli amanti di altre tradizioni birrarie, un’American Pale Ale
(APA), per rivisitarne lo stile alla luce dei nostri gusti: è nata
così la PIG FLYOD. Una birra ambrata, ottima anche a tavola per
accompagnare piatti con sapori forti, da abbinare a primi di media
struttura (carbonara, amatriciana, bolognese, tortellini, ravioli
etc.) formaggi stagionati, carni rosse, cucina speziata etnica.
Anche
questo un modo per contribuire a salvaguardare le eccellenze, i
monumenti della nostra tradizione agroalimentare, la biodiversità
agricola e le razze autoctone della nostra regione. Per combattere la
globalizzazione alimentare.
Nessun commento:
Posta un commento