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SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEDICATO AL “PROGETTO LIRIS”, CANOE SUL LIRI:
Verde Liri - storia, arte, cultura – Associazione di promozione
sociale – 03039 Sora Tel.: 3409254119 e-mail: assverdeliri@gmail.com -
La scrivente Associazione dopo aver acquisito i documenti progettuali del
Comune di Sora intesi a realizzare una traversa di sbarramento del fiume Liri
nel centro storico della città, con l'intento di rendere navigabile il fiume
nel tratto cittadino, fa presente alle autorità competenti la propria
contrarietà all'esecuzione di tale progetto che andrebbe ad alterare gravemente
l'assetto e il regime idrico del fiume.
L'opera appare sovradimensionata per le necessità delle piccole
imbarcazioni, pericolosa per l'incolumità dei cittadini, dannosa per
l'ambiente, totalmente inutile e inattuabile sul piano pratico. La traversa
progettata infatti alta circa mt. 2,70, innalzerebbe il livello del fiume nel
centro cittadino di circa mt. 2,50 e lo trasformerebbe di fatto in un bacino
idrico, secondo nostri calcoli,di circa120.000mc.
Si pongono quindi le seguenti obiezioni:
Sicurezza per le popolazioni
Il fiume Liri ricordiamo presenta un bacino idrografico fra i più
importanti dell'Italia centrale con portate medie di11mc/sec.,ma le caratteristiche
del regime idrologico sono assai variabili con magre piuttosto accentuate e
violenti periodi di piena a volte improvvisi nelle stagioni intermedie.
Si denunciano quindi pericoli per eventuali eventi alluvionali; la diga
mobile ridurrebbe comunque la portata massima dell'alveo fluviale ostruendo lo
scorrimento delle acque in caso di piena. Si prospetta infatti un
innalzamento del fondo fluviale e la messa in opera di strutture fisse
nell'alveo come l'impianto risalita dei pesci in un punto estremamente
pericoloso in cui, quasi ogni stagione, le acque (600mc al sec.) minacciano di
esondare o esondano nella piana di Sora.
A tal proposito notevoli sono state le sollecitazioni negli anni passati
proprio del Comune di Sora per eliminare nell'alveo fluviale ogni ostacolo, anche
minimo, al deflusso delle acque (vedasi diversi interventi dell'ARDIS di
rimozione di alberature ecc.)
Il bacino idrico, che si formerebbe a monte della traversa,oltre ad
essere pericoloso per la cittadinanza per l'alto livello delle acque (circa2mt)e
nessun sistema di risalita dai muraglioni, rappresenterebbe un pericolo per le
popolazioni più a valle in caso di erronea manovra degli impianti di
abbattimento delle paratie o rottura delle stesse. Anche in considerazione che
poco più a monte è operante una diga gestita dall' Ente di Bonifica Conca di
Sora, con un invaso di grandezza paragonabile e che le due strutture
potrebbero non avere coordinato le manovre di rilascio improvviso delle acque. Si
moltiplicherebbero così i fattori di rischio atti a causare un evento
disastroso nella piana di Sora e nel centro urbano di Isola del Liri. Si fa
inoltre presente che il finanziamento ottenuto non copre l'intero progetto,che
consiste anche nell'adeguamento dei punti di accesso al fiume, visto che quelli
esistenti verrebbero sommersi dalle acque. Quindi se si realizzasse l'opera
si produrrebbe l'effetto di avere un pericoloso invaso nel centro cittadino, senza
aver realizzato le necessarie opere complementari.
Utilità dell'opera
I proponenti giustificano l'esecuzione dell'opera ritenendola utile ad
incentivare la navigazione del fiume con canoe ecc.. Lo stato ecologico delle
acque del Liri è talmente scarso che nonostante le portate d'acqua siano
sufficienti per i piccoli natanti queste pratiche non vengono effettuate. Per
questo realizzare un invaso addirittura nel centro urbano della città, non
rappresenterebbe un incentivo al canottaggio, anzi le acque stagnanti e
nerastre che si produrrebbero allontanerebbero ancor di più i canoisti i quali
non frequentano di norma bacini idrici artificiali ritenuti pericolosi. Ad
esempio il bacino idrico poco a monte di Sora già citato, derivato dallo sbarramento
a fini irrigui è assolutamente disertato dai canoisti.
Non ci sono inoltre evidenze di una richiesta specifica di società o
gruppi canoisti che sollecitano la realizzazione di questo strano progetto.
Compatibilità dell'opera con l'assetto urbano
Si denunciano inoltre rischi statici e funzionali per i muraglioni che
dovrebbero contenere il bacino idrico, non costruiti per questa
funzione; per gli impianti fognari della città e gli scantinati degli edifici
circostanti, che verrebbero a contatto con il livello idrico dell'invaso
concepito. Le vie cittadine sono infatti a 280 mt. slm. mentre l'impianto
previsto eleva il livello del Liri alla quota minima 277,70 a cui bisogna
aggiungere la portata d'acqua variabile (minimo 20 cm.) che avvicinerebbe la
differenza fra il piano di campagna e il livello delle acque a circa 2 mt. Considerato
che l'impianto fognario è a circa 2-3 mt di profondità si vede come questo può
essere pienamente interessato da il rigurgito idrico dell'invaso prodotto.
La problematica peraltro è
stata evidenziata dalla stessa relazione del Comune di Sora a pag.11
«per quanto riguarda l'acquedotto e soprattutto la fognatura, le
interferenze potrebbero piuttosto riguardare la possibilità di infiltrazione al
loro interno delle acque del fiume (per aumento del livello idrico)»
Anche gli scantinati e le fondazioni degli edifici che risultano alla
quota delle acque, possono subire conseguenze. La falda freatica condizionata
dal livello del fiume verosimilmente si eleverà spargendo gli inquinanti e
provocando riflessi statici su edifici anche a notevole distanza dal fiume.
Compatibilità ambientale
Si attuerebbe poi una grave manomissione dell'ambiente fluviale, inteso
come via d'acqua all'interno di una rete ecologica che si avvale anche degli
ambienti urbani per realizzare condizioni di sviluppo di una particolare flora
e fauna utili all'intero equilibrio del biotopo.
Ad esempio si altererebbero le condizioni di vita delle colonie di
rondini cittadine, che si avvalgono dei fanghi ripari per la costruzione dei
nidi,o si limiterebbe la risalita di specie ittiche nel periodo estivo. Alterando
i regimi idrologici,si ostacolerebbe la sopravvivenza e la riproduzione della
fauna ittica, di trampolieri, limicoli ed anatidi, attualmente
in gran numero presenti anche nel centro cittadino.
Il continuo svuotamento e le forti variazioni di livello delle acque, non
permetterebbe la sopravvivenza di flora acquatica e quindi di innescare la
catena ecologica che può sostenere la fauna ittica.
Il continuo svuotamento dell'invaso determinerebbe degli effetti sulle
attuali belle sponde erbose del fiume,ove si depositerebbero non più le
caratteristiche sabbie,ma fanghi e ristagni idrici per lo più inquinati, con conseguente
proliferazione di afidi, zanzare, ecc. specie invasive ora contenute
dalle nutrite colonie di rondini e dalla presenza di fauna ittica nel fiume.
In ultima analisi si danneggerebbe la qualità delle acque del fiume che verrebbe
privato del sistema di auto-depurazione che ora si produce molto efficacemente
nel luminoso ed ampio tratto cittadino, contribuendo ad ostacolare quanto
previsto dal DL 152/2006 che richiede il miglioramento delle stato di qualità
ecologica del fiume Liri in «buono» entro il 2015.
Aspetti paesaggistici e storici
Non sono secondari gli aspetti paesaggistici altamente compromessi da
quest'opera. Ricordiamo che l'alveo cittadino del fiume Liri è antichissimo, i
suoi muraglioni, ponti, riviere erbose e fiorite, spiagge e brecciai ai fianchi
del letto fluviale sono un tratto tipico del paesaggio urbano di Sora. La
riviera storica di Lungoliri Rosati fu dipinta lungo tutto l'ottocento da
diversi importanti artisti del nord Europa e le loro opere sono oggi
esposte in tanti grandi musei. Il paesaggio urbano del Lungoliri Rosati
verrebbe quindi stravolto, riducendo il fiume ad un infausto e sproporzionato
canale di acque minacciose e grigie privo del sano ruscellamento delle acque
nei raschi brecciosi e del benefico balzo sotto l'antico ponte di Napoli.
Carenze nella gestione della diga
A tal proposito si fa presente che proprio in questi giorni sono stati
chiusi tutti i ponti e le passerelle in legno realizzati a Sora, manufatti
divenuti pericolanti per mancanza assoluta di manutenzione, rivelando purtroppo
le gravi lacune di questo ente locale nel gestire le infrastrutture fluviali. E'
evidente quindi che a maggior ragione un'opera fluviale di questa importanza deve
prevedere una gestione attenta e continua. E' quindi d'obbligo nel progetto
la previsione di spese e il finanziamento preventivo per il personale addetto alla
gestione a alla manutenzione delle opere. Occorrerà quindi la nomina di
tecnici responsabili, considerata la pericolosità e la specificità tecnica del
progetto che implica continue e tempestive manovre di apertura
e chiusura delle paratie, con conseguente avviso ai naviganti e alle
popolazioni delle chiusura e dell'apertura dell'invaso; nonché il coordinamento
con i comuni rivieraschi per le inevitabili conseguenze sul territorio, la
pulizia dell'invaso, il controllo dello stesso con imbarcazioni di sorveglianza
e unità di recupero dei naufraghi.
Altre criticità
- Si tratta quindi di un progetto che produce una grande quantità di
problematiche,che non sembrano state analizzate dai proponenti, i quali fra le
altre giustificazioni adducono come motivazione dell'opera lo scalzamento delle
fondazioni di un ponte nel centro cittadino (Ponte Cavalieri di Vittorio
Veneto)e che l'opera in oggetto ne fermerebbe il processo. Qualora si volesse
riparare a tale problematica non servirebbe certo elevare una diga di questa
portata a valle, fra l'altro in quel punto durante i lavori di adeguamento
della sagoma dell'alveo fluviale e realizzazione di banchine fra i muraglioni, fu
abbassato il letto fluviale ed eliminato un «raschio» (secca) che fermava la
forza delle acque. Modifiche le quali, non furono, a quanto sappiamo, osteggiate
dal Comune di Sora.
- I proponenti fanno anche riferimento all'attivazione di una piccola
centrale elettrica, che dovrebbe sfruttare il balzo di quasi 3mt che si
produrrebbe a valle dell'invaso cittadino.
Vogliamo qui chiarire che l'invaso verrebbe creato soltanto nel periodo
estivo, ricordiamo che nello stesso periodo è attiva la derivazione dell'ente
di Bonifica Conca di Sora. Pertanto considerando che nei periodi estivi le
magre del fiume Liri riducono a circa 4 mc sec. le portate e che l'Ente di
Bonifica sottrae a questo quantitativo circa 2mc/sec non restano in media che 2mc/s.
Considerando quindi che occorre riservare un forte flusso idrico alla scala dei
pesci e che questo dovrà essere almeno della portata del DMV definito
dall'autorità di bacino in 3,2 mc/sec. si vede come in estate siamo sempre
sotto le soglia minima che non permette ulteriori manomissioni del flusso
idrico per altre funzioni che non siano quelle di preservazione dell'ambiente
fluviale.
- Per quanto concerne i finanziamenti di quest'opera che ammontano a
Eu.403.000 (attenuti con fondi del POR FESR Lazio2007/2013attività
II.4 «valorizzazione delle strutture di fruizione delle aree protette» fase III
progetto di Area Vasta) e fondi propri dell'Amministrazione non si capisce
la coerenza di questa assegnazione, visto che il progetto non ricade in una
zona protetta ambientalmente e l'unico vincolo esistente e di tipi paesaggistico
(insediamenti urbani storici). E' proprio il paesaggio con gli antichi
ponti e le riviere che verrebbe oragravemente sconvolto.
A nostro avviso il progetto,cosi come presentato non possiede i requisiti
di sicurezza e compatibilità ambientale per essere approvato. Sono
infatti contrarie leggi europee, nazionali e regionali e cioè:
legge quadro Europea per le acque e quindi legge DL.152-2006 Parte
terza,sez. II, titolo II ; (Obiettivi di qualità delle acque superficiali)
Piano regionale tutela acque; art.6 e 29
Piano Paesistico Regionale, Insediamenti urbani storici cap.VI C/2 art.53
Chiediamo quindi, alle autorità competenti in indirizzo di verificare se
l'iter autorizzativo intrapreso dall'ente proponente è corretto considerata la
rilevanza dell'opera, ed eventualmente intervenire per fermare il progetto che
nelle pieghe complesse dei processi autorizzativi rischia di procedere
nonostante la sua palese assurdità tecnica.
* Sora 4 luglio 2014. Il Resp. settore ambiente e Il Presidente: Loreto
Tersigni e dott.ssa Annamilena Savino
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