19.1.09


Il secondo incontro sul '68 a Sora. La contestazione studentesca, i suoi eventi e la sua cultura

Il '68 che non è mai finito nella scuola e nella società. L'argomento è stato trattato da Don Roberto Sardelli partecipe del Movimento nella borgata romana dell'Acquedotto felice, in cui opera come animatore della Comunità ecclesiale “Non tacere”. Il convegno ha voluto fare memoria ma anche rivisitare le speranze culturali e politiche e sociali che allora furono annunciate.

Il ’68 che non è mai finito.

Un incontro abbastanza acceso con Don Roberto Sardelli che ha messo tanto calore nelle sue parole criticando gli altri leaders storici del movimento: “Piperno, Capanna e Sofri, figli di papa. I becchini del ’68, oggi vengono beneficiati. Quello che si sta verificando oggi”, afferma: “Sono i Piperno, i Capanna e i Sofri, i beneficiari di quel movimento”.

Il ’68 non è iniziato col ’68 ma è iniziato molto tempo prima. Fu preparato dieci anni prima ma è continuato dopo fino agli anni ’80. Poi ci fu il crollo. “I soggetti che emergono sono i giovani che vedono il mondo in modo diverso. C’è un ricambio generazionale e le novità si notano nell’arte, nella musica, nella moda. Arrivano i jeans”.
Il mondo sta per cambiare anche dal punto di vista sociale. Il Capitalismo accentua le disparità. La società dei 2/3 esclusi dai benefici. Aumenta la ricchezza ma aumenta anche la povertà.

Il movimento studentesco che si saldò col movimento operaio. Una saldatura col l’autunno caldo e che separandosi finisce nella proposta e nella violenza. Don Roberto Sarnelli che preferisce assieme ad altri 10 preti di trasferirsi nelle baracche. “I preti operai che scelsero le fabbriche e furono i primi ad essere colpiti”, ricorda Sarnelli.

Il movimento del ’68 un vero laboratorio, c’era molto fermento. Il lavoro di queste persone però dove è andato a finire? Oggi non è rimasto niente, ma in parte qualcosa ancora resta, anche se non c’è ne accorgiamo.

“La legge Basaglia, l’opera di Don Milani e M.L. King sono oggi da riscoprire. Sono rimaste fondamentali molte cose.” Lo dice la segretaria del Circolo di Rifondazione comunista, di Isola del Liri, intervenuta nel dibattito.

Il ’68 però non è mai finito continua ancora oggi. Un contenitore di valori ma con molti problemi che ci ritroviamo ancora e non risolti. La povertà che aumenta e la ricchezza che si restringe.
Il problema dell’ambiente, lo sfruttamento dell’energia. Problemi gravissimi, non piu’ sostenibili. “Dove vogliamo arrivare?”, si chiede Don Roberto Sarnelli. “Oggi la lotta si trasferisce nei quartieri. Il problema dei migranti che hanno bisogno di lavoro. Tutti parlano di integrazione ma cosa vuol dire? Invece di parlare di incontri tra diversi, Sinistra e Destra si rincorrono sulla stessa politica.

Un interessante incontro ma diverso dal primo con Giovanni Cominelli che disse che siamo ormai alla conclusione delle proteste. Aspettiamo ora il prossimo che l’assessorato alla Cultura del Comune di Sora sta preparando (probabilmente con Mario Capanna). Sarà anche l’occasione per rispondere e dibattere su quanto detto da Don Roberto Sarnelli.

* Sora 11 dicembre 2008. www.fondazionedirittigenetici.org

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