di Carla Cristini *
Farsi viandante e pellegrino sulle orme di quanti, in segno di penitenza, hanno
affrontato nel corso di secoli lo stesso viaggio fino alla nuda grotta di Monte
Sant’Angelo, passando per San Giovanni Rotondo, luogo isolato e sconosciuto
reso grande dalla grandezza di un piccolo servo di Dio.
L’esperienza portata a
termine domenica 21 luglio da Sandro Porretta, partito lo scorso 11 luglio dal
Santuario della Madonna della Figura, a Sora, e giunto a Monte Sant’Angelo dopo
un cammino di 295
chilometri, ha il sapore antico di fatica, di
stanchezza, di voglia di giungere a quella meta così ambita da spingere a
partire, a compiere da solo più dei ue terzi del viaggio, prima di essere
affiancato venerdì scorso a San Severo (Foggia), da altri compagni nell’ultimo
tratto del percorso in terra pugliese. Ha camminato tra boschi, vallate,
attraversato montagne, nel silenzio di una natura da riscoprire e rispettare
come un dono prezioso di Dio, lontano dalle strade trafficate dalla fretta. Un
viaggio in cui Sandro ha percorso il tracciato dell’antica via micaelica fino al Gargano, attraversando
sentieri isolati, tratturi di cui solo pochi conservano la memoria, riscoprendo
come molti il fascino del più antico mezzo di locomozione, i piedi, la propria
forza, la scoperta di piccoli borghi vissuti da persone con cui fermarsi un
momento a scambiare una parola, a condividere un’esperienza, testimoniato da
immagini suggestive, che oggi tramite i mezzi di comunicazione sono state
subito assaporate da chi ha potuto seguire solo virtualmente questo suo
viaggio. Nei paesi che ha attraversato è stato accolto calorosamente dalla
popolazione, come è avvenuto in particolare a Jelsi, in provincia di
Campobasso, dove si stava preparando la tradizionale Festa del grano, e dove
Sandro è stato accolto dall’intera popolazione e dalle autorità cittadine,
memori di tanti viandanti che nella storia del paese lo hanno attraversato ed
in esso hanno sostato per ritemprarsi dalle fatiche e prepararsi a riprendere
con nuovo vigore il proprio pellegrinaggio. Un’esperienza che lascerà un forte
segno nell’animo e nel cuore di Sandro, e che di certo lo spingerà a
intraprendere nuovi viaggi sulle vie della fede.* Sora 23 luglio 2013. Carla Cristini, redattrice e collaboratrice della pagina diocesana di"Avvenire".
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