5.9.13

VITTORIO DE SICA E IL CINEMA STRANIERO

Il regista ed attore sorano Vittorio De Sica compie il suo primo viaggio negli Stati Uniti d'America nel 1953 per realizzare il progetto del film rimasto incompiuto “The box”. Lo stesso anno, in “Stazione Termini”, affida il ruolo dei protagonisti agli attori statunitensi che gli furono imposti dal produttore, anche lui statunitense, O' Selznick. I due attori recitano nella loro lingua ma con scarso successo di pubblico e critica.
Essi sono Montgomery Cliff e Jennifer Jones. Durante gli anni '50 prende parte, come attore, ai film “I gioielli di Madame de” diretto da Max Ophùls ed “Addio alle armi” (1959 Charles Vidor) in cui interpreta il maggiore Alessandro Rinaldi. Il decennio successivo lo vede interpretare il ruolo dell'avvocato Mario Vitale in “La baia di Napoli” (1960 Melville Shavelson). Nel 1964 si trasferisce a Parigi assieme alla famiglia ed ottiene la cittadinanza francese. L'anno dopo dirige il film dal titolo “Un monde noveau (Un mondo nuovo)”. Storia di Anna e Carlo, il cui primo incontro avviene durante una festa da ballo. Il giovane, fotografo apprendista la cui famiglia è di estrazione alto-borghese italiana, si trasferisce a Parigi dove conosce la giovane studentessa figlia di un fornaio. Tra un corteggiamento e l'altro, lei aspetterà un bambino e ciò fa entrare in crisi il loro rapporto. Il piccolo, alla fine, resterà con la madre in un mondo di rinnovamento. Interpreti del film: Christine Delaroche e Nino Castelnuovo. Il 1966 è l'anno in cui, da un soggetto del commediografo Neil Simon, De Sica dirige “After the fox (Caccia alla volpe)” interpretato da Peter Sellers. E' una versione casalinga della Pantera Rosa, con il rovesciamento del personaggio non più alato e svagato detective ma invece ladro inventivo e carolingio specializzatosi nel settore dell'oro. L'attore britannico interpreta il ruolo di Aldo Vannucci, soprannominato “volpe” in quanto la sua specializzazione consiste nel rubare oro. Guardando un film assieme alla sorella Gina, prende l'ispirazione per poter girare un film sull'oro del Cairo affidando il ruolo principale all'attore, divo statunitense ormai al tramonto, Tony Powell (Victor Mature). La non riuscita del film porterà Vannucci in tribunale e finirà in carcere perché il film anche se qualche critico lo considera un capolavoro, non è opera di un professionista del cinema. Uscito da prigione, mette in cantiere l'idea di realizzare un nuovo furto. Vittorio De Sica, nel film, interpreta se stesso mentre, in un improbabile deserto egiziano, sta dirigendo un film nel corso di una tempesta sabbiosa in cui si stanno amplificando i lestofanti. Il 1967 è l'anno in cui il regista dirige Shirley Mac Laine nella produzione girata negli Stati Uniti d'America “Woman times seven (Sette volte donna)” composto da sette episodi. Il primo vede la protagonista Paulette, addolorata per la scomparsa del marito e durante il corteo funebre viene rigirata da un partecipante (Peter Sellers). Maria Teresa, protagonista del secondo episodio, al rientro in casa è sconvolta perché il marito (Rossano Brazzi) ha un'amante e ciò porta la donna a frequentare alcune prostitute che le daranno la forza di ricominciare daccapo. Linda, nel terzo episodio è corteggiata da due uomini incontrati durante un congresso ma il suo cuore batte per Bob. A questo episodio, nel ruolo di uno dei due uomini, partecipa Vittorio Gassman. Nell'episodio successivo Edit è la moglie di uno scrittore inventore del personaggio di Simone. Eve, quinto episodio, vede una donna sposata assieme ad un capitalista che vede portarsi via un vestito mentre è al Teatro dell'Opera e, a seguito di un attacco di rabbia, viene presa da un riso liberatorio. “I suicidi” sul binomio Amore-Morte vede i due protagonisti che decidono di uccidersi dandosi appuntamento in una mansarda parigina ma alla fine lei si salverà. “Neve”, ultimo episodio, è ambientato a Parigi in una giornata nevosa nella quale due donne Jean e Claudie (Anita Ekberg) sono seguite da un signore biondo (Michael Caine) che in realtà è un detective il quale, dietro consiglio del marito (Philippe Noiret) della prima, deve pedinare la moglie seguendola fino sotto casa nonostante fuori nevicasse a raffica. Il film è una produzione internazionale e più segnatamente anglosassone, esemplata su un consistente contributo di attori inglesi e statunitensi ruotanti attorno al trespolo della diva-attrice che è protagonista di tutti gli episodi: una Shirley Mac Laine non all'altezza delle sue possibilità, spesso e sovente fuori ruolo rispetto ai caratteri interpretati. (1)

Successivamente a queste due regie, De Sica interpreta nel 1973 il film televisivo trasmesso su Telemontecarlo, “The smoll miracle (Piccoli miracoli), diretto da Jeannot Szwarc in cui, doppiato da Mariano Rigillo, interpreta un cardinale. E' una mini serie dal filone religioso-turistico le cui lacrime sono simili a bambole. Protagonista è un bambino che giunge da Roma fino ad Assisi dove crede che il patrono d'Italia, San Francesco gli guarisca l'asino zoppo.

1) Gualtiero De Santi Vittorio De Sica Il castoro cinema 2003 pag. 152; 156.

* Veroli 5 settembre 2013. Gabriele Mattacola.

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