PAROLE CONTRO LA GUERRAGalleria Eustachio Pisani, Isola del Liri dal 12 al 27 luglio 2025
di Errico ROSA (già architetto e docente di Storia dell’arte)
"Parole contro la guerra" è il titolo della collettiva in corso presso la Galleria Eustachio Pisani di Isola del Liri, inaugurata il 12 luglio e visitabile fino a domenica 27 luglio 2025.
A cura di Fabio Landolfi e Giulia Fornari, la mostra propone un intenso percorso di riflessione e suggestione, coinvolgendo profondamente il pubblico sul tema cruciale del conflitto e della pace. Quaranta artisti del territorio offrono, attraverso linguaggi che spaziano dalla pittura tradizionale a sperimentazioni più ardite, una visione complessa e sfaccettata della condizione contemporanea.
Entrando nella Galleria Pisani, un’ex fabbrica di feltro che conserva le tracce della propria storia produttiva, si respira un’atmosfera sospesa e avvolgente: le candide pareti, animate dalle opere, si aprono verso la terrazza panoramica affacciata sulla spettacolare cascata di Isola del Liri. Qui, l’elemento naturale diventa co-protagonista dell’allestimento, mentre il fragore e la vista dell’acqua in caduta libera invitano alla contemplazione e trasmettono una forza purificatrice e rigenerante.
Le opere in mostra parlano attraverso simboli e immagini cariche di forte evocazione. Alcuni artisti hanno scelto la parola scritta – slogan, frammenti poetici, testi – come strumento di denuncia o invocazione alla pace; altri si esprimono con forme astratte che richiamano esplosioni, fratture e tensioni, oppure con figure eteree che incarnano il desiderio di armonia e rinascita. Le tecniche miste e i materiali eterogenei testimoniano la ricchezza e la varietà dei linguaggi espressivi messi in campo.
Al centro dell’esposizione pulsa un dialogo profondo tra arte e natura, tra impegno civile e forza vitale. La mostra non si limita a proporre un’esperienza estetica, ma sollecita una partecipazione interiore e consapevole, invitando il visitatore a riflettere sul significato della pace come valore fragile ma essenziale, da difendere con determinazione.
In questo percorso, la bellezza — intesa non come evasione, ma come forza attiva e trasformativa — si intreccia con la natura, diventando strumento di resistenza e speranza. Il paesaggio, con la sua potenza primordiale e rigenerante, affiora come simbolo di un’armonia possibile: la cascata di Isola del Liri, che irrompe visivamente e sonoramente nell’allestimento, non è solo sfondo, ma voce che accompagna le opere, le completa, le interroga.
Così, Parole contro la guerra si fa esperienza corale e immersiva, in cui l’arte si allea con il mondo naturale per opporsi all’orrore del conflitto, riaffermando il bisogno umano di bellezza, ascolto e riconciliazione.
Entrando nella Galleria Pisani, un’ex fabbrica di feltro che conserva le tracce della propria storia produttiva, si respira un’atmosfera sospesa e avvolgente: le candide pareti, animate dalle opere, si aprono verso la terrazza panoramica affacciata sulla spettacolare cascata di Isola del Liri. Qui, l’elemento naturale diventa co-protagonista dell’allestimento, mentre il fragore e la vista dell’acqua in caduta libera invitano alla contemplazione e trasmettono una forza purificatrice e rigenerante.
Le opere in mostra parlano attraverso simboli e immagini cariche di forte evocazione. Alcuni artisti hanno scelto la parola scritta – slogan, frammenti poetici, testi – come strumento di denuncia o invocazione alla pace; altri si esprimono con forme astratte che richiamano esplosioni, fratture e tensioni, oppure con figure eteree che incarnano il desiderio di armonia e rinascita. Le tecniche miste e i materiali eterogenei testimoniano la ricchezza e la varietà dei linguaggi espressivi messi in campo.
Al centro dell’esposizione pulsa un dialogo profondo tra arte e natura, tra impegno civile e forza vitale. La mostra non si limita a proporre un’esperienza estetica, ma sollecita una partecipazione interiore e consapevole, invitando il visitatore a riflettere sul significato della pace come valore fragile ma essenziale, da difendere con determinazione.
In questo percorso, la bellezza — intesa non come evasione, ma come forza attiva e trasformativa — si intreccia con la natura, diventando strumento di resistenza e speranza. Il paesaggio, con la sua potenza primordiale e rigenerante, affiora come simbolo di un’armonia possibile: la cascata di Isola del Liri, che irrompe visivamente e sonoramente nell’allestimento, non è solo sfondo, ma voce che accompagna le opere, le completa, le interroga.
Così, Parole contro la guerra si fa esperienza corale e immersiva, in cui l’arte si allea con il mondo naturale per opporsi all’orrore del conflitto, riaffermando il bisogno umano di bellezza, ascolto e riconciliazione.
(In alto le immagini delle opere di Filippetta e Landolfi).
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