19.5.11


Le tre liste che hanno candidato Roberto De Donatis sindaco di Sora non danno nessuna dichiarazione di voto.

Questa mattina Enzo Di Stefano nell’intervista alla radio ha chiesto il confronto con Roberto De Donatis, questo pomeriggio tutti i candidati della coalizione e lo stesso De Donatis si sono riuniti nella sede delle tre liste per analizzare il risultato del voto e prendere una decisione in vista del nuovo voto. Il gruppo non inviterà a votare né l’uno né l‘altro candidato arrivato al ballottaggio. Una nota in tal senso, concordata dallo stesso De Donatis, era già stata inviata da Gabriele Di Vito, già presidente del Pd di Sora. Nota che si può leggere su: www.ciociaria.ilcannocchiale.it


Un gruppo, il nostro, che ha raggiunto un buon risultato, con l’altro gruppo del centro-sinistra un rapporto di tre a uno. Progetto Città che fa un ottimo risultato prendendo più voti (522) di Sinistra ecologia e libertà (296). Il Patto democratico per Sora ha raggiunto 1102 voti, Bruno La Pietra che conferma i voti del 2006 (264). I Socialisti che vanno bene, arrivano a 286 voti senza Roberto Di Ruscio. Una campagna elettorale che è stata troppo breve, riconosciuto da tutti, è durata 15 giorni perché abbiamo speso troppo tempo appresso a Lombardi. Impelagati nella diatriba con l’altro gruppo. Cesidio Casinelli, invitato ad un incontro a Roma, ha dovuto dichiarare all’interlocutore di voler dimettersi dal direttivo regionale del partito. E lo farà, dice nel suo intervento che sono stati “fregati dai dalemiani” sorani. Roberto De Donatis che si è candidato in zona Cesarini. Molte zone periferiche non si sono potuto raggiungere e in molti non conoscevano fisicamente il nostro candidato. Malgrado tutto il risultato è stato ottimo, 2849 voti presi e molti col voto disgiunto che stanno a dimostrare che Roberto De Donatis è piaciuto come sindaco. Le basi ora ci sono per ricreare il centro-sinistra a Sora e l’esperienza elettorale sta a dimostrare che i simboli non tirano se non ci sono le persone dietro. Un nucleo che si è creato e che può fare qualcosa di positivo ed interessarsi ai fatti concreti.


Che posizione tenere ora nel ballottaggio? La domanda. Oppure non andare a votare. Chi ha votato Roberto De Donatis non voterà gli altri due candidati. Dobbiamo uscire dall’ambiguità perché chi ci ha votato ci chiede in questi giorni di non fare nessuno accordo. Tante sono state le energie liberate durante la campagna elettorale che si potrebbero perdere facendo un accordo. Il segnale forte venuto dalla riunione è di non fare nessuno apparentamento. Loro sono la destra e noi siamo da tutt’altra parte. Il nostro gruppo c’è e da subito va chiarito la nostra posizione nel ballottaggio che è quella di non dare nessuna indicazione di voto. Questa posizione è stata ribadita da tutti durante gli interventi. E’ il minimo indispensabile da fare e fin da subito invece concentrarsi sui prossimi referendum.

Anche all’opposizione si può fare politica riportando sul territorio tutto quello che succede nel palazzo comunale. Gli esponenti dei due partiti (Sel e Pd) che hanno deciso di intraprendere questa avventura si sono messi contro le gerarchie provinciali e una certa selezione c’è stata. In sala si è espressa la posizione di non voler stare più con quelle persone che a Sora hanno spaccato i partiti del centro-sinistra. Il Partito democratico a Sora è sceso al 2,7% con 440 voti. Chi ha scelto l’altro candidato poi non si è messo in lista, la critica espressa in sala. Ricostruire il Pd in città ma pure riprendersi il partito, e sulle notizie di questa mattina sulla stampa la critica è arrivata pure verso Montino. Il consigliere regionale vuole un accordo con Renata Polverini ma a Sora non ha dato nemmeno il simbolo del partito. A Sora abbiamo costruito una realtà e le proposte che arrivano da Roma rimangono lì. Netta la posizione dei pidiellini presenti. Chiara la posizione: Non ci riconosciamo in nessuna delle due proposte dei due candidati che sono arrivati al ballottaggio. Quindi non diamo nessuna dichiarazione di voto al ballottaggio.

La conclusione è che il ballottaggio però è una storia a parte, è tutt’altra votazione. I cittadini diventono liberi di scegliere. Sora però resta una città da analizzare con 400 candidati e 24 liste non è normale prendere oltre 400 - 500 voti. Se veniva pure Einstein a candidarsi riusciva a prendere sì e no 15 voti. Nei prossimi giorni una conferenza per ufficializzare sulla stampa le nostre posizioni.

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