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14.7.11
Anna Safroncik ha aperto la prima serata di “Stars in Sora una notte di grande cinema”. Venerdì 22 luglio arriverà Gianmarco Tognazzi per il secondo appuntamento col cinema. Ci sarà la proiezione del film "Ex".
Un mezzo flop la prima serata di “Stars in Sora” tanto è vero che l'Assessorato alla Cultura del Comune di Sora sposta la conferenza stampa in serata alle 21. Venerdì 22 luglio verrà a Sora Gianmarco Tognazzi che incontrerà i giornalisti in piazza S. Restituta alle 21 prima della premiazione.
L'attrice Anna Safroncik è venuta a Sora alle 18 ed è stata premiata dal sindaco Ernesto Tersigni e dall'assessore alla Cultura Andrea Petricca in serata. Ha risposto alle domande dei giornalisti presenti in sala all'auditorium di piazza Mayer Ross. In sala poco pubblico, in tutto una quindicina seduti dove una volta, quando c'era il cinema Capitol, era il palcoscenico. Lo ha ricordato Tonino Bernardelli che si è rivisto a Sora, dopo tanto tempo, in una occasione ufficiale. “Una struttura che poteva contenere ben 1800 posti e dove sono venuti attori importanti tra cui Vittorio Gassman”.
Bernardelli ha presentato tutte e due i momenti nel pomeriggio e la sera in piazza con la proiezione del film: “La matassa”. L'attrice Safroncik nata a Kiev lanciata dalla televisione con “Centovetrine” ha fatto una bella impressione non solo per l'aspetto fisico, aspetto fisico che è piaciuto pure all'assessore alla Cultura che lo ha fatto capire più volte. Anna Safroncik non conosceva la città di Sora si è informata su Internet, forse sul Capitol avrà pensato: “un cinema con 1800 posti e con attori importanti ma perché lo avranno abbattuto”. Foto di Gianmarco Tognazzi da: www.movieplayer.it
“La Strada della Pizza” a Sora è stata presentata sabato scorso 16 luglio 2011.
Una serata in più con un nuovo logo quello dell'associazione “Civitas” che la organizza da sei anni e il sito da poco in rete da visitare: www.lastradadellapizza.it C'era Vittorio Di Carlo alla presentazione, vice-sindaco della città, che ha confermato un posto, lui ci sarà senz'altro alle serate in via Cellaro e via Pozzo Pantano. Non si è vista Valeria Altobelli e nemmeno il sindaco. C'erano i giornalisti: Francesca Merolle, Roberta Pugliesi, c'era Rodolfo Damiani, “poeta in trasferta qui a Sora” che ha scritto una poesia sulla pizza: “La Pizza Aggiustata” in dialetto romanesco. Lui da 30 anni a Sora non è riuscito ad imparare il dialetto sorano. Il testo della poesia inserito nella locandina della manifestazione. L'intervento di Rodolfo Damiani è stato pure un pò polemico: “A Sora non si fa cultura”, la critica, “è la mentalità che è sbagliata, le mie poesie vengono selezionate in concorsi importanti e di carattere nazionale ma qui niente...”.
Quest'anno saranno cinque le serate, dal 2 al 6 agosto, di incontri all'aperto, musiche e degustazioni della pizza realizzata dai pizzaioli di quasi tutta la provincia. I visitatori in costante aumento arriveranno da tutta la provincia e dalla valle di Roveto. La novità importante di quest'anno saranno i forni, da sette a undici non più elettrici ma tutti a legno.
Quest'anno gli organizzatori sono stati contattati dall'Anpi e la Pro loco sorana darà il contributo tecnico che farà risparmiare energia elettrica. Pietro Prosperi dice che “la pizza che si produce a Sora è una ottima pizza. La manifestazione serve a promuovere i prodotti gastronomici italiani”.
Resti del Portale del Monastero di Santa Chiara.
Ho letto ieri su facebook un post scritto domenica con la foto allegata: “Per chi non lo sapesse abbandonato nella villa comunale (vicino l'ingresso della biblioteca e uffici comunali della Cultura....) vi sono resti (abbandonati) dell'antico portale del Monastero di Santa Chiara ... che lì sorgeva...”
Ho contattato subito appena letto alcuni amici archeologi e per sicurezza i vigili urbani perché al momento non mi è sembrato giusto vedere in fotografia (forse sul posto l'impressione che avrò sarà diversa quando andrò a vederlo), quel resto lasciato così per terra. Ho inviato la segnalazione anche alla stampa, l'articolo dovrebbe essere uscito questa mattina o uscirà domani.
Gli “Amici Castello San Casto” che hanno scritto il post dicono che: “sono decenni che è lì... nessuno ci fa caso.. ! Basterebbe trasportarlo nel vicino Museo civico” ma Alessandra Tanzilli che è esperta archeologa non è d'accordo sul recupero. Scrive subito sotto: “Un museo non è un contenitore di tutti i reperti disseminati in un territorio, ma sineddoche, cioè insieme di determinati e selezionati elementi simbolici e rappresentativi di contesti storici, urbani, artistici, ecc. Altrimenti, per assurdo, il vecchio macina caffè dei trisnonni dovrebbe trovare accoglienza in un museo, di qualsiasi tipologia esso sia. Mi ricorda la querelle di alcuni anni fa su un pezzo non ben identificato sistemato in un antico maniero sorano che qualcuno voleva a tutti i costi sistemare nel museo civico. Va bene che a Sora sono tutti archeologi e architetti del paesaggio, ma qui si sta oltrepassando il limite! Chiedetevi questo: allora a Roma le migliaia di reperti ben più nobili che costellano la città dovrebbero tutti essere alloggiati nei musei? Invece è bello e significativo topograficamente lasciare i reperti nel luogo di provenienza, creando un discorso attivo e presente con il passato”.
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