26.8.13

LA FESTA DI S. DOMENICO DI SORA nel POST – M I L L E N A R I O

Nei giorni del 21 – 22 agosto si è rinnovato il ‘miracolo’ delle folle di fedeli intervenuti dall’intero territorio della Media Valle del Liri alla Processione del Santo e alla celebrazione delle Messe e del solenne Pontificale. Tutti e due gli eventi liturgici guidati dall’autentico successore di S. Domenico, l’Abate titolare di Casamari Rev.mo Dom Silvestro Buttarazzi. Così pure gremita la Messa vespertina con il devoto tradizionale bacio della RELIQUIA .
Inaugurata nei giorni scorsi, molto visitata è risultata la splendida Mostra dell’Artista Raffaella Gerardi, notevole per le originali sculture – in particolare una stilizzata Madonna con Bambino.

Sconcerto ha suscitato il complesso delle manifestazioni civili.
Già l’anno scorso , nel delineare un breve ‘ Bilancio culturale ‘ del Millenario – ora pubblicato nella nuova edizione di ‘ La vera storia di Domenico di Sora PRECURSORE della Riforma gregoriana ‘ - annotavo: “ La novità…dello spostamento della Festa dell’Assunta e di S. Domenico nello spazio retro-absidale del parcheggio, con l’azzeramento del tradizionale comitato laico dei Festeggiamenti, ha sollevato perplessità e mugugni. Viene infatti a mancare la Festa popolare nel luogo proprio della Piazza e adiacenze della Borgata”.

Infatti questa volta l’inconveniente paventato si è manifestato in tutta evidenza. Alle 9, alle 10, alle 11 della sera del tradizionale culmine dell’affluenza popolare, è impressionante il senso di vuoto e di solitudine dello spazio del sagrato, della Piazza di S. Domenico e dell’intero Borgo dal bar delle Case popolari al bar Pallagrosi. Compreso, oltre il ponte, il Viale della Fiera e della Barca. Tanto che più di qualche nostalgico della tradizione esclama sconsolato: “E’ finita pure la Festa di S. Domenico!”. Ad accentuare la sensazione di desolazione ci si mette anche un’assenza quasi assoluta di traffico automobilistico, deviato sull’ampia rete superstradale. E la memoria corre agli anni passati, quando tutti questi luoghi erano gremiti e animati vivacemente da turisti e villeggianti.

Mentre nell’esigua striscia del parcheggio abbaziale, tra il canale del Fibreno e a pochi metri dalla cripta con il sepolcro del Santo, svettano tendoni e gazebo al margine di lunghe serie di tavoli e panche. E intanto si affolla la ressa e la calca di singoli e gruppi, vogliosi di sedersi per il pic-nic serale con panini alla porchetta e alla birra, al suono eccitante delle chitarre e batterie dei ‘ Fichissimi’.

Nel corso di una breve visita, rivolgo lo sguardo e lo spirito verso la stupenda armonica abside caratterizzata dalla raffinata architettura romanica delle tre anse semicilindriche, che abbracciano la cripta. Ma non riesco a scorgerne l’integrale immagine rasserenante.


* Sora 23 Agosto 2013. Articolo inviato alla stampa e firmato dal Prof. Egidio Paolucci.

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