necessaria per l’esaurimento, dopo meno di due anni, della PRIMA EDIZIONE – DIC. 2011. Si è rivelato subito infatti un interesse vivo e diffuso presso un particolare pubblico di devoti del Santo e di studiosi della Storia locale dell’alto Medioevo.
La complessa vicenda di cui sono Protagonisti DOMENICO, ALBERICO e ILDEBRANDO narrata nel contesto di luoghi, eventi e personaggi in cui ritroviamo le nostre antiche radici culturali e religiose ha interessato e affascinato molti Lettori.
Pertanto mi è sembrato urgente ed opportuno integrare i QUADRI SINOTTICI dei Papi – Antipapi e degli Imperatori di Germania dell’Età di DOMENICO e ILDEBRANDO, con le informazioni sugli Abati di Montecassino e i Vescovi di Sora. Infatti la contestualizzazione di eventi e personaggi in una età di difficile e incerta documentazione, come sono i secoli X – XI, può fare luce su questo remoto passato.
Certo la figura più inquietante appare quella del Monaco Alberico, che,
con l’amico Dodone, da Montecassino viene nell’Abbazia di Sora, circa un
ventennio dopo la morte del Santo Abate. Sospinto evidentemente dalla grande
popolarità dei miracoli, che fiorivano dal Sepolcro di Domenico. Abbiamo
cercato di capire perché nella sua ‘ Vita Sancti
Dominici ’ il dotto monaco omette i qualificanti episodi dell’impegno di Precursore della Riforma dell’Abate nello
stigmatizzare le cadute simoniache e concubinarie dei presbiteri. Abbiamo
ritenuto che Alberico aveva una posizione piuttosto defilata nelle roventi
questioni che si agitavano nel groviglio delle fazioni contrapposte sulla
Riforma. Tanto più che in quella particolare congiuntura - alla metà del sec XI
- la Parte
riformistica era piuttosto soccombente. Preferì pertanto la scelta ipocrita del
‘politicamente corretto’. Come del resto viene praticato ancora oggi, nonostante
la severa censura di Papa Francesco.
Eppure Alberico ha il grande merito di menzionare nel ‘Prologo’ della
sua Opera la presenza nella comunità monastica dell’Abbazia sorana di
Hildeprando monacho: “…
Molte cose…le ho apprese dal monaco Ildebrando, uomo degno di grandissima
venerazione per santità di vita e profondità di dottrina” ( F. Dolbeau, Le Dossier de Saint Dominique de Sora, 1990,
p. 35, 6 ). Si conclude con un breve
consuntivo culturale sul Millenario.
* 15 Agosto 2013 Egidio Paolucci
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