di Gabriele Mattacola
Ieri, all'età di 94 anni, è venuto a mancare il professor Walter Pedullà.Con lui ho sostenuto, nell'aprile 2003, la terza annualità di letteratura italiana moderna e contemporanea conseguendo la votazione 25/30.
Ma cosa ha rappresentato per la cultura italiana questo illustre docente e giornalista italiano ?
Nato a Siderno, in provincia di Reggio Calabria, il 10.10.1930, si è laureato in lettere all'Università di Messina e dal 1958 al 2005 ha svolto il ruolo di assistente prima del suo maestro Giacomo Debenedetti ed ordinario in seguito presso l'Università "La Sapienza" di Roma. (Foto: dal sito: StrettoWeb)
Per diciotto anni è stato giornalista professionista e nel 2001 ha fondato e diretto le riviste culturali "L'Illuminista" e "Il caffè illustrato". Assieme al critico letterario Nino Borsellino ha diretto la Storia generale della letteratura italiana in dodici volumi.
A partire da febbraio 1992 e fino a luglio 1993 ha ricoperto la prestigiosa carica di presidente della RAI a cui è seguita quella di presidente del Teatro di Roma dal 1995 al 31.10.2001.
Molti sono stati i saggi da lui scritti su Alberto Savinio, Italo Svevo ed Aldo Palazzeschi. Ha ricevuto, inoltre, l'onoreficenza di Cavaliere di Gran Croce per meriti culturali. Dopo che ho sostenuto con lui l'esame, ho avuto modo di assistere ad una sua conferenza ad Alatri in cui ricordava il fratello maggiore Gesumino.
Nonostante fosse un grande letterato e avesse ricoperto importanti cariche istituzionali, Walter Pedullà era di una disponibilità unica verso i suoi allievi e di una bontà e semplicità di carattere. Addio professore. Che la terra ti sia lieve.
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