6.5.13

IL VESCOVO INCONTRA I SINDACI DELLA DIOCESI (1) LA CENA DI BENEFICENZA DELL'OPERA DIOCESANA PELLEGRINAGGI La Festa della mamma: un bouquet di arguzie, voci e suoni L’evento a cura dell’Officina della Cultura

Il vescovo, Gerardo Antonazzo, si è voluto informare, prima dell'incontro con i sindaci e dell'intervista televisiva, della situazione ambientale del nostro territorio. 

Conosceva la questione dei rifiuti che stanno arrivando da Roma (e che valgono 39 euro a tonnellata) ma il problema principe del sorano è attualmente la turbogas. Il vescovo sapeva della driadriba sulla nevicata che non arrivò a San Domenico. Dovremmo consegnare, come associazione, un dossier su tutto il problema e chiedere un incontro col vescovo. Mons. Lecce fa sapere che per l'anno prossimo all'inaugurazione della Scuola di Teologia saranno invitati tutti i sindaci. 


Un incontro molto semplice quello della settimana scorsa voluto dal vescovo che ha iniziato così sugli aspetti più emergenti del territorio. Per il vescovo Antonazzo così non si può andare avanti con le emergenze ci vuole invece un progetto condiviso da tutti. I sindaci presenti, da Esperia a Pescocanale, convocati subito. A febbraio ci fu il terremoto e il vescovo chiamato in causa perché anche le chiese sono state chiuse. A Sora sono 8 e le abitazioni sono 56 non ancora agibili. I sindaci così hanno chiamato in causa la regione che potrebbe intervenire ma soltanto in seconda battuta e in tono minore perché c'è la Cei che deve intervenire maggiormente. Un pacchetto unitario, con chiese e abitazioni, che così si vorrà portare in regione. E anche sulle case la regione potrebbe intervenire ma c'è l'idea del sindaco che vuole far aprire dei mutui convenienti. Il sindaco poi è tornato sulle famiglie che prendono il contributo. Sono 800 le famiglie assistite che prendono il contributo (ma poi ci sono le cartelle Equitalia che arrivano). Per il sindaco Tersigni c'è una rincorsa all'emergenza ed ha dovuto far sigillare tutte le finestre del comune per evitare gesti disperati. Poi c'è la Caritas (ma anche qui i servizi sono da migliorare, non solo a Sora. L'emporio con troppi prodotti non commerciabili aiuti U.E. e pochi prodotti ad esempio della Conad). 


Il vescovo ha voluto dare alcune coordinate. 


I ristagni della politica che si hanno e che si notano in questo periodo. Ristagni drammatici per il vescovo; le opposizioni devono esserci ma non devono diventare contrapposizioni ideologiche. Crede così di parlare a tutti i sindaci presenti perché anche loro poi possono passare all'opposizione. Progetti dei sindaci condivisi da tutti e per tutta la comunità. Un progetto non solo della maggioranza. Poi vengono i cittadini che devono essere coinvolti di più e Mons. Antonazzo lancia quasi uno slogan: "Tutti responsabili di tutti". Quando può cammina a piedi per la città per riuscire a captare le preoccupazioni della gente. Puntare sull'etica della solidarietà è il secondo punto che consegue col primo. Educare alla solidarietà è il suo messaggio. Un messaggio condivisibile quando dice che ci vogliono meno opere pubbliche e più mappe del disagio. Privilegiare l'uomo e non la pietra. Fa sapere che da loro, in Puglia, si stanno facendo piazze perché i progetti hanno previsto questo con i soldi dell'Europa ma ci sono tanti cittadini nel disagio. Le risorse che vanno invece utilizzati sul disagio della gente che non è mai un bacino elettorale. L'architettura della città può anche andare bene ma non è tutto. C'è poi anche la criminalità che aumenta col disagio, per il vescovo. 


La conclusione però è sempre la stessa. Non ci sono molte risorse, bisogna quindi vedere se si vogliono impegnare, quelle che ci sono, sul disagio e sul sociale senza campagne elettorali permanenti. Dopo il suo intervento il vescovo ha voluto conoscere e ascoltare i sindaci.  
             

Una cena di beneficenza Venerdì 10 Maggio Il  ricavato sarà devoluto alla costruzione della Scuola Cattolica “Angeli di S. Giuliano di Sora”

di Gianni Fabrizio *

L’Opera Diocesana Pellegrinaggi di Sora, in collaborazione con la comunità della Chiesa di San Giuliano Martire, ha organizzato per  Venerdì 10 Maggio una cena di beneficenza. Sarà l’occasione  per contribuire al completamento della costruzione di una scuola cattolica, nel territorio di Tarshiha, in Terra Santa. È questa una regione dove le comunità cristiane presenti hanno  una urgente necessità  di sostegno. La Scuola, intitolata agli Angeli di San Giuliano di Puglia, le piccole  vittime del terremoto di undici anni fa, ha trovato un preciso punto di  riferimento, qui a Sora, nell’iniziativa della comunità della Chiesa di San Giuliano Martire. La cena di beneficenza è stata organizzata presso la Pizzeria Marcelli, in Via Selva e vi prenderà parte anche il vescovo, Mons. Gerardo Antonazzo subito mostratosi sensibile e  solidale verso tutte quelle  iniziative  di supporto ai più bisognosi. La partecipazione è aperta a tutti coloro che desiderano contribuire ad un’iniziativa di grande valore sociale e cristiano e che porterà inciso, perennemente, il nome di “Sora”. La quota prevista è stata fissata in € 20,00 per persona. Per ulteriori  informazioni e per le adesioni, ci si può rivolgere al numero telefonico 0776/820059, oppure presso la stessa Parrocchia di San Giuliano. 

A Carnello/Sora il 12 maggio dalle ore 17.00 in Piazza M. T. Cicerone

La Festa della mamma: un bouquet di arguzie, voci e suoni L’evento a cura dell’Officina della Cultura

di Gianni Fabrizio

Un bouquet di arguzie, voci e suoni è lo slogan che racchiude, già da tre anni, una occasione di grande impatto sociale. I soci del “L’Officina della Cultura” hanno sentito la necessità di far confluire l’impegno dei ragazzi di Effetto Teatro in un “appuntamento” forte.  Allora hanno rivitalizzato la “Festa della mamma”, una iniziativa che risale agli albori della benemerita Associazione e che cade proprio alla fine dell’anno “scolastico”. Tale “festa” è da sempre considerata un momento corale in cui una parte della società, che vive nell’hinterland di Carnello, si ritrova sia per il coinvolgimento dei piccoli, sia per l’emozione che suscita negli adulti.
Il tutto è possibile grazie al coinvolgimento dei ragazzi del laboratorio “Effetto Teatro”. Tale implicazione volontaria e gratuita spinge i partecipanti ad acquisire conoscenze e competenze. Infatti spesso, sollecitati anche dalle loro famiglie, sono portati ad acquisire abilità che poi potranno essere utili anche in vista di un futuro inserimento nel mondo del lavoro. Vengono proposti momenti formativi corali per cui la stessa esperienza li porta ad un impegno per gli altri; il giovane ha così la possibilità di mettersi autonomamente in gioco, sperimentando le proprie potenzialità ed i propri limiti.
Da tre anni la Festa della Mamma ha ripreso il suo percorso e si prefigge di promuovere l’impegno dei ragazzi in un particolare saggio finale, una occasione per  poter esprimere il loro fervore e mostrare al pubblico il risultato del lavoro svolto con passione e volontà.
Un’attività, quella teatrale, nata dal desiderio di un gruppo di persone per stare e crescere insieme. Ed ecco quindi le serate trascorse a studiare i testi, ad assegnare i ruoli, a provare e riprovare movimenti scenici e battute, sotto la guida attenta di Fiammetta ed Ottavia, le brave registe. Le corde vocali saranno “raccordate” da Franco, Renato e Roberto. Il tutto con un unico obiettivo: stare insieme per crescere e per divertirsi, istruendosi nel tempo libero, consentire agli adulti di trasferire le proprie esperienze ai più giovani e, nello stesso tempo, dare spazio alle varie aspirazioni artistiche, espressive e di talento.
Accanto alle tecniche ed alle metodologie di lavoro, si configura negli anni un’”idea”, una filosofia di fondo basata sulla passione, la curiosità ed il rispetto verso un mondo “diverso” da quello degli adulti, quello dell’infanzia e quello dell’adolescenza, caratterizzato da un modo del tutto originale di vivere il reale; da qui, la ricerca e la voglia di entrare in sintonia, per trovare nuovi spazi di comunicazione, stimolare la creatività, riscoprire forme di espressione libere da stereotipi, creare opportunità di scambio affettivo ed emotivo. Un punto importante dell’attività e della ricerca dell’Associazione è da sempre la “persona”, in tutte le sue relazioni con l’altro, attraverso un’azione teatrale semplice e diretta, grazie alla quale conciliare apprendimento e creazione.
Il territorio da cui provengono i ragazzi non è solo quello di Carnello che accoglie due Scuole Primarie, una Scuola Media,  tre Scuole dell’Infanzia e due Asili Nido, ma quello di tutta la Media Valle del Liri.  Da questa analisi si deduce quanto giovane materiale umano sia presente.
La società ha bisogno dell’impegno dei giovani. Ne ha bisogno perché da esso si crea capitale sociale e culturale, che viene messo a disposizione di tutti. Si è infatti  constatato, da parte dell’ “Officina della Cultura”, che i giovani volontariamente impegnati si tengono più informati; ed è da aggiungere che sono in genere sensibili ai nuovi stili di vita e ne elaborano di nuovi. Tendono a rifuggire atteggiamenti xenofobi o razzisti. Ma soprattutto cercano una qualità delle relazioni che sembra diventare una merce sempre più rara in una società conflittuale come la nostra. Un meraviglioso investimento sul futuro.

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