La Preistoria dell’HOMO LIRENSIS e le
trasformazioni idro – geo – morfologiche
del Territorio della MEDIA VALLE del LIRI
hanno avuto in GIUSTINIANO NICOLUCCI ( 1819 – 1904 ) uno studioso di
eccezionale levatura scientifica e di impegno appassionato assiduo e costante.
Il Fondatore della cattedra di ANTROPOLOGIA all’Università Federico II di
NAPOLI studiò il cranio ritrovato – 1870 - a qualche centinaio di metri alla sx
del Liri presso la località ‘ Le Forme –
Borgonuovo ‘ in uno strato di sabbie
fluviali posto a una quota di circa 16 metri sul livello attuale del Fiume. Il
prezioso reperto, “reliquia umana autentica“ , fu datato “all’ultimo
o penultimo periodo quaternario“ nell’Età Paleo-Neo-Litica e conservato nella COLLEZIONE PALEO-ETNOLOGICA dello Scienziato.
Da queste molteplici ricerche e sondaggi
sistematici il Nicolucci trasse la convinzione che per lunghi periodi geologici
il Territorio posto a Sud degli Ernici e delle Mainarde, compreso tra le
alture collinari e montane dell’attuale Selva di Sora – Isola del Liri ( Ovest
) e le Colline di Arpino ( Est ) costituisse un grande bacino idrografico - di
circa 10/12 km di diametro – di natura paludosa, alimentato dal corso fluviale
proveniente dall’Abruzzo attraverso la Valle di Roveto, e dalle sorgenti dell’attuale
Fibreno fluente dal Lago di Posta – Val Comino. Al margine meridionale, dove il
bacino si restringe a imbuto fra le Colline di S. Sebastiano – Remorice e
l’altura di Colle S. Angelo – Cimitero, si doveva opporre al deflusso delle acque fluviali una
grande barriera rocciosa – quasi diga naturale – lunga qualche centinaio di
metri. Un evento tellurico di notevole entità dovette provocare il crollo nella
sottostante bassura della barriera rocciosa, aprendo un varco al deflusso
vertiginoso delle acque. Ma lasciando
uno sperone di roccia calcarea più resistente, che separò in due rami lo
scorrimento precipitoso delle acque , che formarono la CASCATA VERTICALE a Sud
e la rapida del VALCATOIO a Ovest, con un dislivello di circa 30 metri. I segni
evidenti di queste trasformazioni geologiche del Territorio si possono
osservare con occhio scientifico sul costone franoso di rocce e arenarie, che
dal Monumento ai Caduti e la Chiesa di S. Maria dei Fiori si prolunga oltre la
Madonnina di Lourdes, a fianco della Collina di S. Angelo – Cimitero, fino alla
curva della SS. Valle del Liri.
Passarono molti millenni, nel corso dei quali
la Valle pianeggiante andava prosciugandosi, ma perennemente esposta a ricorrenti alluvioni e immancabili
terremoti. Restano ben evidenti residui siti agrari e denominazioni
idiomatiche: Pantano,Vado Pescina, Campo
Varigno, Lago Tremoletto. Gli scarsi abitanti trovarono certamente possibilità
di vita sui rilievi emergenti nella Valle, più salubri, sicuri e coltivabili. Le attuali Colline di S.
Sebastiano, Capitino, Montemontano –
Leccitto, Macchie, S. Angelo, Quaglieri, Collecarino; i monti arpinati e le
falde degli Ernici – La Selva.
L’ambiente acquitrinoso e palustre fornì per la sopravvivenza ai
primitivi abitanti le opportunità della pesca e della caccia. Successivamente,
man mano che i nostri progenitori strapparono, con tenacia memorabile,
all’invadenza delle acque alluvionali estensioni di campi coltivabili sempre
più ampi e fertili nella Piana, costringendo i Fiumi Liri e Fibreno nei loro
alvei, potè svilupparsi una proficua attività agricola, insieme a quella
pastorale.
Intanto giungevano dall’Oriente greco e
asiatico popoli nuovi quali i Pelasgi e gli Osci, da cui Volsci ed Ernici. E
sorgevano, coeve a Roma, Arpino, Veroli e Sora. L’INSULA fu ricompresa
nell’agro arpinate. E’ singolare che nessuno scrittore classico con interessi naturalistici – Plinio, Varrone, Strabone; ma
nemmeno il nativo Cicerone - scriva della Cascata. Si dovrà aspettare il sec.
XVIII – Niccolò Amenta 1721 – per avere le prime attenzioni letterarie per lo
straordinario fenomeno naturale.
Le origini nell’Alto Medioevo del Castello e
del primitivo nucleo abitato nell’INSULA
sono illustrate con efficacia notevole da Osvaldo Emery ( 1935 ), - soggetto di
Tesi di Laurea in STORIA della dr.ssa Rita Zaccardelli ( 2012 La Sapienza) -, che condivide ampiamente la ricerca
preistorica del Nicolucci e si impegna con indubbia intelligenza storica a
ricostruire l’articolarsi della Dinastia Longobarda dei RACHISI dell’ INSULA.
Così si configura l’esistenza di un’antica ROCCA difensiva sul sito roccioso, posto alla sommità delle
Cascate, fin dal sec. IX , al tempo delle invasioni degli Ungari e dei
Saraceni. E si nomina per la prima volta
in un documento d’archivio - Chronicon Casinense - un luogo “…
qui vocatur COLLIS de INSULA” ( 1004 – Monumenta Germaniae
Historica, Scriptores VII, 1846
). In documenti successivi si afferma l’espressione ‘Insula Filiorum Petri’,
che indica il Castello e l’abitato sottostante. E’ a questo punto che è
opportuno accennare alla cosiddetta Questione
di ILDEBRANDO, trattata dall’Emery nella sua già menzionata Storia della Città. Essa si connette alla ‘ Vita Sancti Dominici ‘scritta da
Alberico, dotto Retore Cassinese, verso la metà del sec XI. Nel Prologo
Alberico, venuto nell’Abbazia Di
Sora per appurare notizie attendibili sull’Abate Domenico morto nel 1031,
afferma : “… Molte cose…le ho apprese dal
monaco Ildebrando, uomo degno di grandissima venerazione per santità di vita e
profondità di dottrina.” (“Multa edidici
relatore Hildeprando monacho, et honestatae uitae et fulgore scientiae omnimoda
ueneratione dignissimo” – F. DOLBEAU, ‘ Le Dossier de Saint Dominique de
Sora…’. In: MELANGES de l’Ecole francaise de Rome, 1990, p.35, 6 -. L ‘ Emery,
conformandosi ad una secolare tradizione illustre, che va dai Bollandisti a
P. F. Tuzi, a P. L. Tosti, a Don Crescenzo
Marsella, riprende l’eventualità di una presenza nell’Abbazia e anzi propone
l’eventualità che il futuro Papa Gregorio VII
sia stato Discepolo del Santo Abate Domenico e forse rampollo dei
Rachisi dell’INSULA – attraverso la discendenza del Gastaldo Pietro di Rainerio
– nato nella Rocca posta alla sommità della Cascata.
Solo in tempi recenti qualche storico ha
assunto la tesi negazionista - cfr. E.
Paolucci, ‘ La Vera storia di DOMENICO di
Sora PRECURSORE della Riforma gregoriana del sec. XI’, 2011, pp. 29 30 -; conformisticamente riecheggiata in: L. Gulia,’ La Tradizione storica di SAN DOMENICO di
Sora, 2012, pp.45 46’. Senza darne una giustificazione plausibile. Ma è
unanime ormai il consenso di fedeli e studiosi
su S. Domenico PRECURSORE e prestigioso MAESTRO e ispiratore della
Riforma Gregoriana, come si invoca anche
nella ‘ litania ’ che si canta nella Basilica. Pertanto ho ritenuto quasi un
doveroso omaggio alla tradizione, che ci onora sommamente, riprendere ed
illustrare la discussa ‘ Questione’.
* Isola del Liri 8 Marzo 2013 Egidio Paolucci
PROGETTO DIDATTICO di EDUCAZIONE STORICO – AMBIENTALE
orientata alle GIORNATE del F.A.I. (
FONDO per l’AMBIENTE ITALIANO ) – 23 / 24
MARZO
LA LETTERA DI EGIDIO PAOLUCCI INVIATA: All’ASSESSORE CULTURA ANGELA MANCINI, All’ISTITUTO COMPRENSIVO di Isola del Liri, Al F.A.I. – SEGRETERIA PROV.LE Frosinone, Ai SIGG. DOCENTI INTERVENUTI, Alla
STAMPA ed EMITTENTI RADIOTELEVISIVE
LOCALI *
Quest’anno il
FAI prevede la valorizzazione del CASTELLO
BONCOMPAGNI. Seguendo pertanto gli STUDI e le RICERCHE di
GIUSTINIANO NICOLUCCI (1819 – 1904), il Libro di OSVALDO EMERY ‘ Isola
del Liri ‘ ( 1935 ), l’Album fotografico ‘ CASTELLO BONCOMPAGNI VISCOGLIOSI ‘( A. VISCOGLIOSI, 2010 ), il
FILM - CORTOMETRAGGIO di A. MANTOVA (2010) e le due Pubblicazioni di E. PAOLUCCI ‘
La vera storia di Domenico di Sora ‘ ( 2010 / 2011 ), si evocherà la figura di
ILDEBRANDO dei Rachisi dell’INSULA – PAPA GREGORIO VII (1073 – 1085), e si ricercheranno le origini del CASTELLO e della CITTA’ – Insula Filiorum Petri – dall’alto
Medioevo.
Si prevedono incontri didattici di 90 minuti
con max. n. 50 alunni – Primaria e Media
- in aula eventualmente dotata di
proiettore e / o LIM – lavagna
interattiva multimediale. L’impostazione metodologica sarà di tipo dialogico –
laboratoriale.
Si indica il mese di FEBBRAIO come tempo
preferibile di svolgimento. R E L A
Z I O N E
Gli incontri con gli ALUNNI e DOCENTI di
scuola Primaria e Media – d’intesa con la Dirigente dell’ISTITUTO COMPRENSIVO
di Isola del Liri - si sono svolti il 5 e 19 FEBBRAIO alle ore 10,30 presso le
AULE MULTIMEDIALI delle SCUOLE DANTE
ALIGHIERI e BAISI – MONTEMONTANO.
Le ATTIVITA’ DIDATTICHE, con la
partecipazione di oltre 100 alunni di SCUOLA PRIMARIA e SEC. Di PRIMO GRADO, si
sono articolate in:
- PRESENTAZIONE
degli argomenti
- PROIEZIONE del filmato sul CASTELLO
- INTERVENTI di ALUNNI e DOCENTI
DOCENTI PRESENTI: Tiziana COLONNELLO, Mirella CARRARO, Daniela
Del SIGNORE, Concetta IPPOLITO, Anna PERNA, Daniela PIZZUTI, Stefania SFARENI,
Cristina ZACCARDELLI.
Numerosi alunni hanno preso parte al
dibattito, rivolgendo domande pertinenti su il CASTELLO, le TRE CASCATE, il FIUME
e la DEINDUSTRIALIZZAZIONE del Novecento. La Prof.ssa Colonnello ha auspicato che il
Castello e Villa Correa possano essere resi disponibili per le visite di cittadini isolani e turisti.
Ha
portato il Suo saluto e le congratulazioni
ad alunni, Docenti e Prof. Paolucci l’ASSESSORE CULTURA e VICE SINDACO
Angela MANCINI.
* Isola del Liri 28 Febbraio 2013 Egidio Paolucci.
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