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Un’emozione profonda, mista a
  meraviglia e sconcerto, un’intima sensazione di  ‘vivere’ la STORIA nel suo divenire. E il
  pensiero corre a considerare l’umano 
  drammatico tormento, la ‘ macerante riflessione ‘ di chissà quante ore
  e giorni e mesi ha accompagnato la sofferta suprema decisione. E il
  PERSONAGGIO  ‘emerge’ e
  giganteggia nella Sua straordinaria
  sovrumana ‘grandezza’...
 Perché l’ha fatto? 
Sembra chiaro ed evidente che il ‘
  venir meno’ delle forze “ingravescente aetate” sia una causa accidentale ed
  aggiuntiva. Poteva anche scegliere di ‘tirare a campare’ invece di affrontare
  la lacerante coraggiosa determinazione di offrire la suprema testimonianza di
  dedizione alla salvezza della CHIESA. E allora tornano alla mente le intense
  meditate letture  degli scritti del Suo
  collega di giovanile docenza universitaria e di impegno conciliare il
  teologo Hans Kung, le ricorrenti accorate ammonizioni di Carlo Maria Martini
  fino alla ‘denuncia allarmata’ del 
  ritardo di due secoli sulla modernità; infine il grido di dolore
  dell’anziano profetico cappellano dei portuali di Genova Don Andrea Gallo nel
  suo ultimo libro: ‘Come un cane in Chiesa’. E torna pure alla memoria la Sua
  stessa denuncia  di “SPORCIZIA” nella
  Chiesa all’apertura del Conclave, che lo doveva fare Papa nell’aprile del
  2005. Con il Suo gesto estremo Egli ci dice quanto in questi anni di
  Pontificato si è impegnato e prodigato per ricostituire l’integrità del Volto
  della Chiesa e la pienezza del suo prezioso “dialogo” con il mondo
  contemporaneo, come auspicato dal CONCILIO cinquanta anni fa. 
Ma l’impresa risanatrice, per
  quanto eroica e generosa, non ha avuto successo! Suscitando solo contrasti,
  ostilità, solitudine. 
Mi viene spontaneo ripensare alla
  vicenda di Domenico e Ildebrando di mille anni fa, quando si trovavano a
  lottare con la preghiera e con l’impegno pastorale per ridare LIBERTA’ E
  DIGNITA’ alla Chiesa sconvolta da SIMONIA, CONCUBINATO e ARROGANZA dei poteri
  imperiali e feudali. 
  
  Negli anni del Suo Pontificato si è trovato di fronte a emergenze
  drammatiche di enorme complessità: pedofilia, rapida evoluzione dell’etica
  sessuale, celibato obbligatorio, rarefazione delle vocazioni, ruolo
  ecclesiale delle donne, crisi del matrimonio cristiano, diffusa disaffezione
  giovanile alla coniugalità e genitorialità, contestazione e regolamentazione
  legislativa dei ‘DIRITTI’ , anche da parte di Stati democratici cattolici,
  dei principi etici definiti ‘NON NEGOZIABILI’. Molte di queste questioni le ho
  trattate diffusamente nel Libro: ‘La vera Storia di Domenico di Sora
  PRECURSORE della Riforma Gregoriana del sec. XI’ ( 2011). Ma devono aver
  pesato come un macigno sulla decisione estrema, nel contesto di un APPARATO
  CURIALE diviso in fazioni contrapposte in lotte dipotere, carrierismi,
  partigianerie clericalistiche nelle complesse vicende della vita politica
  italiana, situazioni ed eventi clamorosi interni alla CURIA: gestione disinvolta dell’ingente patrimonio
  edilizio di PROPAGANDA FIDE, corruzione denunciata da Mons. Viganò nel
  governatorato della Città del Vaticano, crisi e assenza di trasparenza ai
  vertici dello I.O.R. – Istituto bancario Opere di Religione – al limite degli
  ‘STATI CANAGLIA’; infine il clamoroso VATILEAKS con il trafugamento di carte riservate
  da parte del Maggiordomo Paolo Gabriele, con conseguente incredibile
  processo. 
  
  Benedetto, con autenticarigorosa spiritualità e coerenza teutonica,
  non cede alla rassegnazione e alla compromissoria mediazione farisaica
  ipocrita. Ma, animato da incrollabile Fede e Speranza nella immancabile
  salvezza della NAVICELLA di PIETRO – “NON PREVALEBUNT! –, fa appello alle
  energie formidabili, che sicuramente si celano nel profondo DIVINO MISTERO
  della Chiesa e che presto si manifesteranno. 
  
  Riconosco nel Suo Gesto l’intrepida lotta di DOMENICO di SORA e
  ILDEBRANDO, che salvarono la CHIESA del I° MILLENNIO. 
* Sora 15 Febbraio 2013.
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