Roberto Faenza nel 1995 dirige la
trasposizione cinematografica del romanzo scritto da Antonio Tabucchi
“Sostiene Pereira” affidando il ruolo del protagonista a
Marcello Mastroianni. In esso l'attore nativo di Fontana Liri veste i
panni del dottor Pereira, capo redattore della pagina culturale della
rivista “Lisboa”.
Rimasto vedovo, continua la comunicazione con
la moglie parlandole attraverso il suo ritratto. L'uomo, inoltre, è
in sovrappeso ed è spesso vittime di continui scompensi cardiaci.
Lui, comunque, ha un carattere ottuso e mangia frittate alle erbe
aromatiche e limonata con molto zucchero. Ritiratosi a vita privata,
trascorre il suo tempo libero a scrivere traduzioni in francese che
lo porteranno a conoscere il giovane legato alla Resistenza
antifranchista Monteiro Rossi (Stefano Dionisi) che verrà ucciso
dinanzi ai suoi occhi. Il giornalista aveva trovato in questo ragazzo
il figlio mai avuto, tanto da affidargli sul suo giornale la pagina
dei necrologi da dedicare ad illustre personalità scomparse
(D'Annunzio, che nel film ha lo pseudonimo di Rapagnetta e Garcia
Lorca). La sua morte lo porta a reagire come uomo libero grazie a cui
egli ritrova, con l'aiuto di uno psicologo estroso (Daniel Auteuil)
la gioia di vivere. Il professionista consiglia al paziente una sana
alimentazione; passeggiate al mare dicendogli infine che se ha
qualche problema, è meglio rivolgerci a lui invece di parlare con il
ritratto della moglie. Grazie a questo film Mastroianni trova
l'ispirazione, il tono e la grazia per darci una delle più
travolgenti ed autobiografiche interpretazioni della sua lunga
carriera, facendo crescere a vista sotto i nostri occhi l'antieroe
borghese trasformandolo un passo alla volta in un vero eroe, un uomo
che ha ritrovato se stesso e perfino un modello da imitare. (1)- Tullio Kezich Cento film 1995 Laterza 1996 pag. 195.
* Veroli 7 ottobre 2013. Gabriele
Mattacola laureato in Lettere su di una tesi su Lino Banfi ed autore
di una monografia su Lando Buzzanca.
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