24.4.23

Lino Di Stefano ed il saggio sul cinquantesimo anniversario della morte di Benedetto Croce

LINO DI STEFANO, BENEDETTO CROCE CINQUANT'ANNI DOPO

Nel 2002, presso le Edizioni Eva, è uscito il saggio scritto dal compianto professor Lino Di Stefano "Benedetto Croce cinquant'anni dopo". 

Il saggio fu pubblicato in occasione del cinquantesimo anniversario della morte, avvenuta a Napoli nel 1952, del filosofo nato a Pescasseroli ( 1866 ) Benedetto Croce. (Foto su Wikipedia).

Nel primo capitolo si parla di alcuni giudizi critici su di lui e sulla sua opera tra cui la polemica con il grande Luigi Pirandello che nel suo volume "L'umorismo" ( 1908 ) definisce la filosofia del Croce "Un formidabile cancello di ferro che è vano scrollare". 

Nel capitolo successivo si parla della collaborazione di Croce e Gentile alla rivista diretta da Giuseppe Prezzolini "La voce". Croce aderì anche alla corrente mussoliniana del Fascismo e lo vediamo quando il Duce parla al Teatro San Carlo e lui siede nel palco d'onore ed applaude entusiasta. Dal capitolo successivo al nono di parla delle lettere e corrispondenze tra il filosofo abruzzese e l'altro pensatore in vista durante il periodo storico tra la fine dell'800 e i primi del '900: Giovanni Gentile, oltre alle lettere ai discepoli Omodeo e Vittorio Enzo Alfieri. Benedetto Croce scrisse anche un saggio su Ludovico Ariosto nel 1917 in cui affermò che "La fortuna dell'Orlando furioso si può comparare a quella di una donna leggiadra e sorridente". 

Tra le altre opere ricordiamo l'autobiografia "Contributo alla critica di me stesso" in cui troviamo le coordinate del suo pensiero individuabili nei concetti, prima di intuizione e liricità, dopo di distinti. 

L'arte, per Croce, è vista come sentimento e stato d'animo. Una sintesi crociana che non venne mai pubblicata fu "La mia filosofia", raccolta di saggi scritta nel 1945 su richiesta di un editore americano che voleva far conoscere più da vicino il pensiero crociano al vasto pubblico statunitense. Tra i migliori amici del filosofo abruzzese vi era il pensatore, filologo e critico tedesco Karl Vossler, estimatore anche del Gentile. Nella filosofia di Croce l'unica cosa assoluta, che in un certo senso può rimanere, è il processo storico.

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