PENSIERI E PAROLE
di Gabriele Mattacola
Un giorno in un campo di grano s’incontrarono un ragazzo e una ragazza. Eravamo alla fine degli anni ’60 del secolo scorso.Lei aveva i capelli lunghi e biondi ed indossava una T-Shirt a righe bianche, grigie e viola ed i pantaloni celesti mentre lui era riccioluto, e portava una maglietta verde con sopra una giacca grigia e jeans.
Parlarono per una mezz’oretta del più e del meno. Lei gli chiese come si chiamava ed il giovane rispose di chiamarsi Lucio. La ragazza gli disse: “Piacere, io mi chiamo Maria Letizia”.
Presero a camminare in mezzo al campo e si diedero inconsciamente la mano. Scambiandosi il numero di telefono, ( allora i cellulari non esistevano ), si diedero appuntamento in una stazione ferroviaria.
Dopo alcuni giorni, incontratisi nel luogo stabilito e felici di stare insieme, iniziarono a parlare dei loro interessi. Lucio era un musicista che componeva soltanto le musiche dei brani che incideva mentre Maria Letizia una studentessa universitaria al primo anno della facoltà di Scienze Naturali.
Affascinata dal ragazzo, la giovane gli chiese di cantargli una canzone e lui le fece ascoltare “Era”, un suo pezzo musicale composto assieme all’amico Giulio, che nessuno conosceva.
La ragazza rimase colpita dai mesi che erano contenuti nella canzone e si incamminarono di nuovo fino a quando, bloccati da un temporale, dovettero entrare in un bar di fronte ordinando due aranciate amare e due toast.
La conversazione durò circa mezz’ora ed alla fine si lasciarono con la speranza di rivedersi di nuovo per parlare dei loro progetti futuri.
Foto: www.varesenews.it
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