Domani 15 ottobre è la giornata degli indignati.
Domani è la giornata internazionale degli indignati, a Roma si prevedono oltre 100 mila manifestanti. "Le persone non sono un debito" lo slogan principale di domani a Roma. Un popolo di giovani, pensionati, disoccupati. Tutti spaventati dalla crisi economica e la classe politica cosa fa? I partiti raccoglieranno le proteste dei manifestanti? Cosa faranno Bersani (Bonino) Di Pietro, Vendola quando andranno a governare nel 2013? O forse prima. Quale sarà la linea politica dei quattro?
Il governo regge ma i problemi restano tutti. "Il governo galleggia ma non può andare avanti così" per Della Vedova intervistato alla radio. Per Luciano Sardelli, già del gruppo "Popolo e Territorio" ora cacciato da Moffa: "Il governo non governa, Bossi vuol andare alle elezioni nel 2012". Lui vorrebbe andare via dal Parlamento, dalla politica ma ora ha una battaglia da fare, vuole unire tutti i cattolici. Ha votato contro Berlusconi e indica la montagna di neve che ci viene addosso. Sardeli ora è entrato nel Gruppo Misto, famosa la sua canzoncina che aveva scritto per Berlusconi: "Forza avanti Silvio". Assieme a Sardelli altri tre hanno abbandonato la maggioranza.
Voto di fiducia a Berlusconi. Un voto al cardiopalma. Tensioni tra i Radicali e il Pd, è lo strappo dei Radicali?
Alle 14 e 22 hanno votato tutti. 309 la maggioranza. 617 i votanti con i Si pari a 316 voti e i No 301. Per Gianfranco Fini: "La Camera approva".
Alle 14,14 vengono chiamati Melandri, Meta, Minniti, Misiani e Mogherini. Alle 14 e 10 per il governo la maggioranza ha già ottenuto 316 voti fino ad adesso, durante la seconda chiama. Lusetti viene chiamato alle 14,10, Mantini, Maran, Marantelli, Marchi, Marchioni, Margiotta. Siamo quasi alla fine altri dieci venti voti. Ogni tanto c'è un applauso in aula.
Alle 14 e 02 vengono chiamati Dantona e Trappolino. I risultati alla prima chiama: Sì 315 voti per Maurizio Lupi, i 5 No dei Radicali. I Radicali hanno votato ma per Lupi il numero legale già c’era. Ma non tutti sono d’accordo su questa tesi. Di Pietro viene chiamato alle 14 e 03. Alle 14 e 05 chiamata di nuovo la Formisano. Gava della maggioranza ma non passa a votare.
Alle 13 e 48 viene chiamato Veltroni. Viene richiamato Versace. La prima chiama si è conclusa alle 13,44. I Radicali hanno votato gli ultimi chiamati. Si riparte con la seconda chiama per permettere di far votare chi non ha votato nella prima parte. C'è il numero legale perché è di 319 il numero dei votanti alla prima chiama. I 5 Radicali hanno votato. Alle 13 e 54 passano Bersani e Bindi per votare.
Alle 13,39 passano a votare Bernardini e Mecacci dei Radicali. Il ministro Romano viene chiamato per andare a votare. La presidenza della Camera chiarisce che vanno sottratti i deputati in missione. Chi è in missione ma decide di votare decade dalla condizione di essere in missione. Pure Pepe del Gruppo Misto passa a votare alle 13,35.
Silvio Berlusconi avrà la maggioranza?
A mezzogiorno la maggioranza aveva, da fonti di agenzia, solo 314 voti perché Sardelli non la voterà (anzi fonti di agenzie dicono che è andato via da Montecitorio). Alla 1° conta non parteciperà l’opposizione. Sarà, in caso di voto favorevole, la maggioranza salva per questa volta ma è questione di settimane perché il governo non durerà molto. “Perché la benzina sta finendo” per Della Vedova di Fli. Alle 12,30 il voto in aula ha avuto inizio. Ci vogliono 316 voti. Ma Sardelli è stato chiamato ed era in aula a colloquio con Berlusconi. Cosa faranno i Radicali? Dalla diretta di Radio Radicale apprendiamo che i deputati del Pd e di Fli chiamati non passano davanti la presidenza per votare e non sono presenti in aula. Nemmeno Sante Versace è passato e nemmeno Zamparutti dei Radicali che però non è in Italia. Ascerto con le stampelle ha votato accompagnato da un applauso. E’ arrivato direttamente da Padova col treno per votare. La Bernardini dei Radicali non ha votato, Guido Bonino ha votato, Umberto Bossi non ha votato. Alle 13 si è alla lettera C si deve arrivare alla S. Commercio del Gruppo Misto non passa e Consiglio della Lega Nord passa in ritardo dando l’impressione di non essere presente. Il numero legale è di 265 deputati perché è stato fissato prima. Bossi, il ministro vota alle 13 e 08. Farina Coscioni dei Radicali non vota. Fontanelli del Pd non passa davanti il banco della presidenza. La Formisano non vota. Sono le 13 e 11. Marco Milanese passa e vota. Paolo Guzzanti passa a votare come Iannarilli. Mannino non vota, sono le 13 e 21 siamo alla lettera M. Melandri non vota. Melchiorri non vota. Il ministro Meloni passa e vota. Agenzie di stampa danno una disputa sul numero legale dei votanti, i deputati in missione sono computati e quindi si arriva invece a 315 deputati.
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