7.10.11


L’acqua che beviamo è buona ma ci sono alcune criticità.

Altroconsumo ha indagato dove l’acqua non è potabile. In cinque città dove l’acqua non è bevibile e cioè a: Olbia, Marsala, Piacenza per inquinamento delle falde, a Viterbo per arsenico e a Roma è quasi perfetta. A Milano ha soltanto un difetto, c’è troppo zinco e a Torino ha il difetto dei nitrati non adatto ai bambini.

In provincia di Frosinone il problema delle bollette porterà sabato 8 ottobre il popolo ciociaro in piazza per manifestare.

Si manifesterà contro il comportamento del gestore e contro i tecnici nominati dall’amministrazione provinciale (ma il vero obiettivo è il presidente della Provincia che non decide).

I tecnici hanno fissato una tariffa pari a 1 Euro e 26. Troppo alto per il Coordinamento Acqua Pubblica provinciale che invita tutti i cittadini, gli indignati che arrivano pure a Frosinone, per il sit in: "Acqua: Adesso Basta. I cittadini hanno deciso il 12 e 13 giugno”. Sabato 8 ottobre dalle 15 c’è la manifestazione a Frosinone sull'Acqua Pubblica. La tavola rotonda davanti la sede della Provincia di Frosinone. Ma prima si chiederà un incontro al Prefetto. L’appuntamento è dalle 15 in piazza della Libertà, in corteo si andrà verso la Provincia.

Alcuni Comuni hanno già aderito: Cassino, con l’assessore Consales, che porterà il gonfalone, Campoli Appennino e Castelliri. Ma non tutti sono d’accordo. Anche tra i cittadini c’è ancora qualcuno che contesta il risultato referendario. Marchione Mario abbastanza deciso: “Ancora non avete capito che non può essere retroattivo l'esito del referendum????? L' Acea Ato 5 ha un contratto che deve essere rispettato, fino al 2032. E di sicuro non l'ha firmato da 3 anni a sta parte”.



Ieri pomeriggio l’incontro atteso con i sindaci del sorano.

E’ arrivata la risposta e la proposta abbastanza chiara del Coordinamento che è sempre la stessa e nota da tempo. Si sono presentati in pochissimi, poco pubblico, alcuni esponenti di associazioni e partiti (Rete dei Cittadini, Voce del Cittadino, Verde Liri, Godere Operaio, Officina della Cultura, Filarete, Movimento 5 Stelle, Sinistra ecologia e Libertà, Pdl, Federazione della Sinistra). L’intervento di alcuni cittadini che hanno votato Iannarilli ma ora che contestano Iannarilli sull’acqua saranno presenti sabato alla manifestazione. Un cittadino che ha portato le sue due bollette da 2000 Euro con il contatore rotto.


Presenti in sala solo i due sindaci, e di centrosinistra, di Castelliri e Campoli Appennino ma non tanto decisi sul da farsi.

Presenti i delegati del Comune di Sora e di Arpino. Il sindaco di Arpino assente perché c’era nella sua città un consiglio comunale aperto con Acea sui tanti disservizi di questi giorni. Da ben 5 giorni manca l’acqua e di continuo in alcune zone della città. “La fornitura deficitaria da tempo” per la delegata. Quadrini e Mazzone non hanno ancora deciso come voteranno il 16 e 17 ottobre all’assemblea di Frosinone, se ci sarà una votazione. Vittorio Di Carlo, vice sindaco e assessore a Sora ma consigliere provinciale, contestato in sala per alcune sue dichiarazioni, completamente contrario alle tesi del Coordinamento.


La tariffa è un falso problema per Severo Lutrario, presente all’incontro.

Ormai il principale rappresentante del movimento ciociaro gira l’Italia incontrando altri esponenti di movimenti, ricorda che la tariffa viene determinata da obblighi, il vero problema sono gli investimenti. Ci sono delle leggi da rispettare. Dice chiaramente cosa si deve fare cioè cacciare l’Acea per le sciagure che ha fatto per colpa. Chiarisce poi che il gestore non può richiedere il rimborso se viene cacciato. C’è un contratto firmato che si dovrebbe leggere di più. La parte pubblica può dare il preavviso. Per Lutrario la tariffa corrisponde a dei servizi. Ci vuole poi un nuovo Piano d’Ambito. Il Coordinamento è disponibile a collaborare con i sindaci per arrivare ad una soluzione del problema. I sindaci poco decisi. Mazzone, sindaco di Campoli, un comune ricco d’acqua, che non ha le idee chiare sarà a Frosinone comunque ma chiede cosa succederà dopo la cacciata di Acea. E’ il suo dubbio. L’Acea non può andare via subito. I sindaci che non si sbilanciano come sempre. Il sindaco di Castelliri ancora più indeciso ma chiaro sui soldi che l’Acea deve dare al Comune, ben 247 mila Euro al 31 dicembre prossimo. Ma non ha fatto un solo centesimo d’investimento a Castelliri. Il servizio insufficiente pure nella città sul Liri. La conferenza dei sindaci che non si riunisce da tempo, lui che ha partecipato sempre dal 2009 ma non ha mai deciso nulla. Non ha mai preso una decisione, per il sindaco. E’ dal 2007 che non funziona. Propone, il sindaco, una riunione con i cittadini, l’Acea, le associazioni per fissare la tariffa giusta.


La soluzione del Coordinamento è quella di una azienda speciale come quella che si sta facendo a Napoli.

La gestione affidata ai cittadini perché ora i sindaci hanno perso il controllo dell’acqua. Poi arriverà lo Statuto da fare bene con il contributo di tutti. Il vero problema pure qui è il riperimento delle risorse. Per Lutrario c’è la finanza pubblica da mettere in atto. Ci sono tanti elementi da sfruttare, bisogna tornare indietro perché la gestione semplice del Comune di Sora di una volta, ad esempio, era superiore all’attuale gestione. Anche l’Acea era una azienda speciale molto efficiente prima di diventare una S.p.a. La conclusione di Severo Lutrario: “Il rischio d’impresa che non deve essere pagato dai cittadini, il contratto e il disciplinare tecnico che deve essere letto di più. Il voto dei cittadini ciociaro è stato chiaro”. www.referendumacqua.it – www.acquabenecomune.org

Nessun commento:

Posta un commento