22.8.23

Chiusura Convento Santa Maria degli Angeli dei Padri Passionisti di Sora, una petizione da recapitare al Vescovo Antonazzo e al Sindaco Di Stefano ma è tutto rinviato a settembre

Sono già sei i conventi chiusi in tutta Italia 

Da qualche giorno se ne parla per quello che si trova a Sora

Domenica scorsa il pericolo è stato rilanciato dal Comitato Civico che sta in difesa dell'Ospedale di Sora; sono in pochi (solo tre) i Padri Passionisti (a Sora dal 1842) e Padre Salvatore Crino, Superiore del Ritiro di Santa Maria degli Angeli, non può dire nulla in merito ma si sente dispiaciuto perché è tutto cambiato in questi ultimi anni ma ancora nulla è deciso, perché se ne riparlerà a settembre nelle sedi deputate al confronto. Anche qui si scrive di un probabile trasferimento a Nettuno tra l'altro. Foto: passionisti.org

Il sito web più vicino all'Amministrazione Comunale scrive che il sindaco della città si sta già muovendo ma altre notizie danno l'incontro tra vescovo e sindaco: ci sarà ma solo ai primi di settembre. Come mai: già tutto deciso o solo un falso allarme?

Sui social è apparso intanto un appello da firmare e da inviare al Vescovo Antonazzo e per conoscenza al primo cittadino. Il primo firmatario dovrebbe far parte del partito di Adinolfi "Il Popolo della Famiglia". Cosa chiedono i firmatari della presente lettera ai destinatari: Sua Eccellenza Reverendissima Gerardo Antonazzo, Vescovo di Sora, Cassino, Aquino e Pontecorvo e P.C. Luca Di Stefano, Sindaco di Sora.

L'Oggetto della petizione: Imminente chiusura del Convento dei Padri Passionisti di Sora.

Il testo: "Eccellenza Reverendissima,
con la presente, firmata in calce da fedeli che a diverso titolo sono legati alla comunità Passionista di Sora, desideriamo informarLa che ormai da qualche giorno circola, anche sui media locali, un’indiscrezione secondo cui i religiosi della suddetta comunità dovranno abbandonare il Convento,
con la conseguente chiusura dello stesso, e manifestarLe tutta la nostra preoccupazione per il delinearsi di uno scenario tanto grave. 

CONSTATATO CHE la chiusura del Convento non comporterà soltanto l’impossibilità da parte della comunità di fedeli e della cittadinanza di fruire di un luogo di culto dotato di un valore storico inestimabile, ma anche e soprattutto il venir meno della presenza dei Padri Passionisti, che dal 1842 hanno profuso la loro opera apostolica al servizio di Sora e dei paesi limitrofi, ponendosi come punto di riferimento spirituale per una moltitudine di anime.

CHIEDIAMO a Vostra Eccellenza Reverendissima di attivarsi con tutto lo zelo e l’urgenza che tale situazione richiede e con tutti i mezzi che il Suo ministero Le consente, affinché il Popolo di Dio non debba restare smarrito e privato dei frutti spirituali che la presenza sicura, costante e accogliente di questi religiosi ha garantito alla città e a coloro che hanno voluto beneficiarne in tutti questi anni; un incontro con una delegazione dei firmatari della presente per discutere insieme a Lei ed alle autorità ecclesiastiche e civili che riterrà opportune, al fine di valutare le possibili soluzioni. Con devoto ossequio porgiamo i più rispettosi saluti".

Il Sindaco di Sora, Luca Di Stefano, vede delle difficoltà, scrive alla Sede Provinciale e ringrazia i tre Padri Passionisti presenti a Sora: 

“Dopo aver parlato con Padre Salvatore ho sentito la necessità di scrivere una lettera personale al Provinciale dei Passionisti, Padre Giuseppe Adobati, per richiedere un incontro e testimoniare l’amore che la Città di Sora ha provato e continua a provare per la Comunità Passionista e il suo Convento.

Forse questo gesto non basterà a far rimanere i Padri Passionisti ma mi auguro che possa essere sufficiente. Da quanto ho avuto modo di leggere dalla giornata di ieri, sono convinto di aver ben interpretato il pensiero di tante persone che hanno espresso parole affettuose nei confronti dei Padri, manifestando il desiderio che la Comunità rimanga tra noi.

Capisco le difficoltà di alcune organizzazioni religiose di dover chiudere alcuni istituti in seguito alla carenza di vocazioni, ma la Comunità Passionista ha una parte importante nel cuore dei Sorani: ha ospitato e accudito tra le sue mura coloro che avevano perso tutto dopo il terremoto del 1915, il Convento durante la Seconda Guerra mondiale è stato un ospedale che ha curato i malati e i feriti di quel conflitto.

Oggi voglio esprimere apertamente il bene che la Città di Sora nutre per la Comunità Passionista. Grazie a Padre Salvatore, Padre Giulio e Padre Lino per il servizio che con costanza e dedizione svolgono per la cittadinanza”.

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