METODO E MERITO
Loro ci dimenticano, cerchiamo di ricordare loro che ci
siamo
di Rodolfo Damiani *
Una dei
cardini della civiltà moderna è la Comunicazione. In effetti si possono fare
grandi cose ma se non sono dette e dette nel modo “giusto”, nessuno,
frastornati dal bombardamento mediatico , come siamo, ci farebbe caso.
Oggi i
giornali portavano con grande rilievo il ruolo del Lazio all’EXPO 2015 e i
vantaggi che l’EXPO porterà al Lazio, il tutto corredato da cifre da capogiro.
Come nipoti
di ZIO GIULIO e seguaci di San Tommaso, cerchiamo sempre di leggere tra le
righe le promesse e i risultati che ci illustra il Presidente-Commissario a cui
fa da eco uno dei suoi fidi componenti , che francamente ci sembrava diverso ,
uno che riusciva a ragionare con la sua testa , ma sapete un Assessorato val
bene essere ubbidienti.
Certamente
una vetrina come Milano è funzionale a gratificare un prodotto, enfatizzare i
prodotti che sono stati prescelti è legittimo e aiuta a crescere.
Allora dove è il problema , il problema è nella chiarezza e nella trasparenza delle scelte, sicuramente gli otto eccellentissimi sono tali, ma ancora siamo in attesa di sapere come sono stati selezionati , con quali criteri giudicati , chi li ha giudicati e come sono state redatte le graduatorie, quindi l’insoddisfazione nasce per problemi di merito e di metodo.
Guardando
meglio la lista, ovviamente non ufficiale e largamente incompleta abbiamo
la sensazione di vistose assenze : la CIAMMELLA SORANA, la TROTA MACROSTIGMA,
il ROMAGNANO DI ANAGNI, il CABERNET DI ATINA, il SAMMICHELE DI SANT’ELIA,i
TORRONI DI ALVITO, l’AGLIO DI CASTELLIRI, i TANNI DELLE COMPERE , SUA MAESTA’ IL TARTUFO e inspiegabilmente il CANNELLINO di Atina.
Ai
nostri dubbi si aggiunge la nota stonata
, questa è la parte più inquietante, qualcuno era intervenuto per perorare la
causa di qualche prodotto, allora insistiamo per conoscere criteri di metodo e
di merito , visto che c’era chi aveva le notizie di prima mano e
poteva intervenire e far intervenire , oppure
qualcuno che aveva già deciso quale era
il prodotto da salvare.
Posso anche
credere che ci sia stata una componente di suggestione mediatica ben
distribuita e che non tutti conoscano i prodotti esclusi per cui vorrei
farglieli conoscere.
Se altri, come me , nelle more di una spiegazione esauriente, vogliono civilmente dimostrare il loro dissenso propongo di andare alla Regione e far gustare i prodotti
ai nostri
onorevoli e ai consulenti e ai dirigenti, che ipoteticamente non hanno mai
avuto occasione di assaggiarli; poi per miglior peso andrei a Milano e farei la
stessa cosa fuori all’EXPO.
In
alternativa, se non avrò le adesioni a tale forma di civile autodifesa, mi
permetterò a mio nome e a mie spese di inviare al Presidente-Commissario e agli
altri , da noi eletti alla regione, una confezione dei prodotti non
considerati, sperando anche in una loro cortese risposta ai quesiti posti.
L’EXPO ha
già avuto le note emergenze
realizzative, se l’andazzo è pilotato anche nella individuazione dei prodotti,questa vetrina delle
eccellenze italiane ,rischia di divenire
la vetrina della pochezza attuale non dell’Italia ma di chi sopportiamo che
ancora ci amministri.
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