L’esordio registico di Elio Petri, già sceneggiatore per De
Santis; Puccini e Lizzani, avviene nel 1961 con il film “L’assassino” che ha
come protagonista Marcello Mastroianni. L’attore ciociaro veste i panni di Alfredo, di fede cattolica e allo stesso
tempo arrivista, cinico e spregiudicato. E’amato dalla giovane fidanzata che
vuole sposarlo contro la volontà paterna, dall’amante che lo considera ancora
nonostante sia fidanzata con un altro e dal poliziotto che vuole scoprire se
sia colpevole o no di un delitto. Il suo ideale politico è
quello fascista. La sua colpa sta nell’aver assassinato l’ex convivente
Adalgisa.
Durante un interrogatorio con il commissario, viene fuori il suo
passato e dell’ex-amante si viene a scoprire che lo ha aiutato dal punto di
vista finanziario, ma a fondo perduto. Quello che Alfredo ha con il commissario
che lo sta interrogando è un rapporto paterno e alla fine l’uomo sarà lasciato
libero. All’uscita dalla questura, Alfredo scoppia in lacrime in quanto conosce
il dolore, ma conosce anche l’amore del perdono.
L’anno dopo, in albergo con la giovane fidanzata Nicoletta, durante un colloquio in cui
rivela di voler dare a lei un futuro migliore ed una sistemazione più adeguata, lei lascia l’albergo e
nell’ultima sequenza Alfredo chiama l’autosalone Bordicchia per poter
acquistare una nuova automobile.
Nel 1965 Elio Petri torna a dirigere Marcello Mastroianni
(Foto) affiancandolo ad Ursula Andress in “La
Decima vittima”, liberamente ispirato al romanzo di Robert
Shackley, “La settima vittima”. Mastroianni interpreta Marcello Poletti, romano
alla settima caccia designato come la
prossima vittima di Caroline Meredith ( Ursula Andress). Arrivata a Roma
assieme ad una troupe di tecnici pubblicitari e televisivi, la donna studia a tavolino il
luogo in cui compiere l’attentato. Marcello è considerato il marchio italiano il quale è sposato; ha un
amante e due anziani genitori che, per paura di finire nel Centro Raccolta Vecchi,
si nascondono in casa sua. Squattrinato ma allo stesso tempo furbo, viene contattato da Caroline per una
trasmissione-inchiesta sul comportamento sessuale del maschio italiano.
Dopo
aver contattato un paparazzo ed un professore che lo istruisce nelle arti
marziali, in seguito cercherà sempre di più Caroline con la quale, durante la
notte, farà l’amore sulle rive del mare. Disarmato dalla donna, al
risveglio Marcello si scopre all’interno di una sfera di plexiglas trainato da un autocarro-gru, con destinazione
Tempio di Venere. Durante uno show pubblicitario offerto dal The Ming, Caroline
punta Marcello con un revolver caricato a salve cosi’ come successivamente farà lui ma Caroline si
rialza e, dopo una lotta all’ultimo sangue, prendono un aereo e lasciano Roma. Sull’aeroplano i due si
uniranno in matrimonio.
Il terzo film interpretato da Marcello Mastroianni per la
regia di Elio Petri è nel 1976 “Todo modo” in cui recita a fianco di Gian Maria
Volontè e Mariangela Melato. Interpreta Don Gaetano, sacerdote allo stesso
tempo temuto ed odiato, sia dalla curia che dai politici. Con accenti intensi;
ispirati e violenti parla del “peccato personale, il peccato di un uomo del
Potere”. Afferma “Non c’è salvezza senza la restituzione del maltolto: il Potere Stesso”.
Alla fine viene assassinato.
Nel 1978 Marcello Mastroianni è Hoederer nella riduzione
televisiva del dramma di Jean-Pail Sartre “Le mani sporche”. E’ un politico di
provenienza operaia che si propone di voler cambiare il Mondo e sopprimere ogni classe a favore di una società
socialista.
Nell’anno della scomparsa, 1982, Elio Petri avrebbe dovuto
girare il quinto film interpretato da Marcello Mastroianni “Chi illumina la grande notte”
1) Alfredo
Rossi Elio Petri Il Castoro-Cinema La Nuova Italia 1979 Pag
50/93
* Veroli 23 febbraio 2015. Di Gabriele Mattacola.
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