Nel 1963, in pieno miracolo economico, Vittorio De Sica dirige Alberto Sordi affiancandolo a Gianna Maria Canale in “Il Boom”. Nel lungometraggio l’ “Albertone Nazionale” interpreta Giovanni Alberti, imprenditore edile sposato con Silvia ( Gianna Maria Canale ). Indebitato fino al collo ed impossibilitato a restituire un prestito, l’uomo chiede aiuto a parenti ed amici presunti ricevendo solo rifiuti. La moglie del ricco costruttore Carlo Bausetti ( Ettore Geri ), gli da un appuntamento privato
proponendogli un affare Interessante: la vendita, per una grossa cifra, di una cornea a suo marito, cieco ad un occhio.
Abbandonato dalla moglie che torna nella casa paterna assieme al figlio di due anni, l’imprenditore caduto in rovina accetta la proposta della moglie del Bausetti fissando l’operazione alla settimana seguente l’incontro avuto, presso l’appartamento dell’Eur, assieme al marito della donna. Giovanni ritroverà la stima della moglie fiera del gesto che l’uomo sta per compiere. Nel giorno in cui si presenta nella clinica privata dei Bausetti, al momento dell’operazione scappa via. Sarà la moglie di Carlo Annetta ( Elena Nicolai ) a convincerlo ad accettare l’accordo. Tale motivo porta Giovannni a ritornare in clinica per l’asportazione della cornea. “Il boom” è la trasposizione cinematografica del testo teatrale scritto quattro anni prima da Cesare Zavattini, che del film cura soggetto e sceneggiatura, “Come nasce un soggetto cinematografico”. Situata nel bel mezzo del cosiddetto miracolo economico, la storia fotografa un momento della società italiana. Il grottesco e il surreale sono le note giuste di questo film finalmente riuscito e sostanzialmente autentico, pur se rispettoso delle basilari leggi del mercato.[i]
[i] Franco Pecori Vittorio De Sica Il Castoro cinema/ La Nuova Italia 1983 circa Pag. 86/87
* Veroli 24 agosto 2017 Gabriele Mattacola.
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