10.12.11

"Mondo Piccolo": un documentario sulle atmosfere dei luoghi di Guareschi

Bianca Mollicone si è impegnata molto per organizzare anche da noi la proiezione del film di Alessandro Scillitani. Giovedì sera il film è stato visto a Balsorano e ieri sera a Sora. L'autore è stato contattato sui social network ed è stato molto contento nel far vedere il film anche da noi. Un film che "ripercorre gli uomini, gli scorsi e le atmosfere di quella porzione della Bassa padana che ha ispirato i libri di Guareschi. Bianca Mollicone che fa parte di Verde Liri, ha visto prima il trailer e poi il film e ha fatto un parallelo tra le zone del film e le nostre. Tante cose in comune, sono simili molte situazioni uguali al nostro territorio, forse quello che manca da noi è che non emergono, sono trascurate. Mancano le occasioni per farle emergere. Il Po da loro e il Liri da noi. In sala tanti giovani invitati da Bianca Mollicone a fare domande a conclusione della proiezione. La Mollicone che ha frequentato il liceo Classico di Sora e che dice che quella emiliana è una realtà povera come la nostra. O era povera come la nostra. Per i ragazzi ci sono tanti spunti da tradurre nel filmato. Ci sono tante occasioni per i giovani da sfruttare per un lavoro creativo, un lavoro per i giovani. "Mondo Piccolo" che nasce dal progetto fotografico di Paolo Simonazzi. Guareschi nasce nel parmense ma i film tratti dai suoi libri sono ambientati nella provincia di Reggio Emilia. Nel film di Scillitani non sono stati inseriti i luoghi ma questi vengono riportati solo nei titoli di coda, è stata questa una scelta dell'autore. Anche per Scillitani il Mondo Piccolo potrebbe essere pure qui da noi. Gli autori sono di Reggio Emilia e l'idea è partita dalla mostra fotografica sui luoghi in esame. Anche il fotografo Simonazzi è nato nella Bassa. "E' un racconto dei nonni", per Paolo Simonazzi. "Molti folli ci sono dalle nostri parti, ma non è la nebbia è l'acqua" dice così uno degli intervistati nel film. E' una delle prime scene del film "che è una invenzione del vero come diceva Guareschi". Ci sono nel film molte atmosfere, una memoria poetica anche per Luigi Gulia che ha inserito la proiezione del film nelle conferenze del Centro Studi "V. Patriarca". Il professore invita pure i due ospiti a portare qui da noi Paolo Rumiz che con Scillitani ha realizzato il documentario "Le dimore del vento" dedicato ai tanti luoghi abbandonati d'Italia. Nel film ci sono i luoghi di Peppone e Don Camillo, in sala c'era ad assistere alla proiezione Don Bruno Antonellis che ha conosciuto, in anni passati, molto bene quelle vicende pure qui a Sora. Il film di Scillitani è stato uno dei primi che ha affidato le musiche ad altri. Nel film sono stati intervistati anche i cantanti Zucchero e Massimo Bubola che ha fatto molto delle canzoni di Fabrizio De Andrè ma non si conosce molto. C'è molta cucina tradizionale, nel film, quella che viene chiamata tipica. Sono i luoghi di Cesare Zavattini che andava a mangiare in quei ristoranti. Ci sono tante melodie che forse esistevano già e raccolte dai musicisti. Per l'autore anche Giuseppe Verdi, forse, ha raccolto tante melodie canticchiate che ascoltava dalla finestra e che ha musicate nelle sue opere. Nel film vengono fuori perché sono un risultato ottimo anche le colonne sonore molto belle. "C'è una ritmica nei personaggi", per Loreto Tersigni di Verde Liri, "che irrompe gli uni sugli altri, i personaggi più vecchi caratterizzano i luoghi". Tersigni chiede agli autori se i ragazzi di oggi, di 20 anni, in questi luoghi cosa sono e cosa fanno. Vuol dire se i ragazzi di oggi stanno cercando di rendere vivi quei luoghi e se ci sono giovani che tendono a ripercorrere quelle atmosfere che stanno scomparendo. Scillitani ha risposto che con la crisi tanti giovani cercano di andare via ma non esclude che si possa trovare anche nei giovani un "Mondo Piccolo" anche se è più difficile da trovare nei giovani. Forse è più più difficile ma c'è ancora un filo di collegamento. Alessandra Tanzilli ha ricordato in conclusione che la zona della Bassa vista nel film è ricca di follia ma anche di tanta libertà però si rischia l'omologazione per i tanti stranieri che arrivano. Si parla di 200 mila tra pakistani e indiani che lavorano nella zona. Il fenomeno migratorio che potrebbe far scomparire il "Mondo Piccolo".

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