Liberazione, il giornale del Prc, dal
1° gennaio non sarà più in edicola. Il
Manifesto chiuderà a breve, è la notizia ufficiosa.
I giornali della Sinistra in crisi che andranno via dalle edicole e non si capisce il
perchè, per non parlare poi della provincia di Frosinone dove i giornali della
Sinistra non sono mai arrivati in edicola e quei pochi che sono comparsi sono
durati pochi. Si ricorda l’esperienza di “Paese Sera” che con la Cronaca di
Frosinone durò poco negli anni ’90. L’errore ulteriore di Paese Sera è che
chiuse le pubblicazioni invece di sbarcare nelle due sole province di Frosinone
e Rieti. Come per tanti altri giornali con tiratura nazionale in crisi, della
Sinistra, una idea potrebbe essere quella di fare un forte lavoro locale, non
si è mai capito perché non hanno mai dato molto spazio alle notizie locali. E
oggi è molto più facile perché c’è la posta elettronica. Testate che vanno
traghettate nel locale. Una proposta per “Liberazione” ma pure per L’Unità e
per Il Manifesto è quella di venire in provincia di Frosinone con la cronaca della
provincia di Frosinone e abbinarsi ad altri quotidiani. E poi fare come fa l’Avvenire
che la domenica distribuisce le copie in chiesa, ad esempio. Sarà un sogno ma bisogna
darsi da fare e farsi venire le idee. Domenico La Posta ricorda la battaglia
fatta, quando c’era solo “Ciociaria Oggi” nella nostra provincia, per far
arrivare un altro giornale ma nulla. Paese sera chiuse a Roma nel 1994. Poi è arrivato “La Provincia” nel 1998 che è ancora
oggi nelle edicole e ”Il Centro” che si ferma a Balsorano. Lo spazio per un altro giornale c'era.
Il Cdr del quotidiano “Liberazione” da qualche tempo è in
assemblea permanente per scongiurare la chiusura del giornale cartaceo.
Oggi pomeriggio
terranno una nuova riunione per decidere come andare avanti. I giornalisti del
Cdr invitano tutti a mantenere l’attenzione alta sul loro caso: “Non
abbandonateci, seguiteci”, è il messaggio che fanno sapere. E’ stata rotta la
trattativa tra i giornalisti e la proprietà. I lavoratori avevano una proposta
alternativa per salvare una presenza minima in edicola. Per non rinunciare all’edizione
cartacea. Ma in concreto, dicono dal Cdr, che non c’è un progetto. Il giornale
che non arriverà più nelle edicole è da oggi ufficiale, fanno sapere i
giornalisti. Per la proprietà c’è una “sospensione cautelativa”. C’è poi il
problema dei finanziamenti, per i giornalisti di Liberazione, i finanziamenti pubblici
devono essere dati alle vere esperienze che arrivano in edicola. Dicono i giornalisti,
ancora, che sono disposti a ridurre costi e spese e lo hanno già fatto. Gli
stessi giornalisti sono diminuiti dei 2/3 e lo stipendio è sceso della metà. Oggi
il giornale in edicola è formato da 8 pagine e la domenica sale a 16 con 3500 -
5000 copie vendute. E’ una occasione da non perdere perché, dicono i
giornalisti di Liberazione, che “è un suicidio andare via dalle edicole perchè
è un patrimonio da mantenere. Il solo sito internet non può andare”. Si chiedono
ancora chi è che può decidere di fare uscire o non far uscire Liberazione? Sono
convinti che era stato già deciso tutto in precedenza, la chiusura del giornale
era stata già pianificata. Informano poi che la proprietà ha già contattato un
altro giornale per far uscire una pagina di Liberazione nell’altro giornale. Ma
loro faranno battaglia fino all’ultimo se si ridurranno i giornalisti davanti
ad un computer, a uno o a due, per il solo sito.
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