11.9.20

LE CINQUE GIORNATE DI MILANO

di Gabriele Mattacola

Dario Argento, che il 7 settembre ha compiuto 80 anni, nel 1973 dirige il suo unico film non appartenente ai generi horror e thriller, "Le cinque giornate" con protagonista Adriano Celentano. Ambientato durante le 5 giornate di Milano ( 18/22.3.1848 ), il lungometraggio parla di Cainazzo, piccolo delinquente evaso di galera a seguito di un bombardamento. Mentre è alla ricerca del suo capobanda Zampino ( detto Libertà ), stringe amicizia con il fornaio romano bracalone e bonaccione venuto a Roma per aiutare lo zio nel lavoro Romolo ( Enzo Cerusico ). 

I due saranno coinvolti in una serie di vicende tragicomiche. Cainazzo, dopo aver fatto uso della conclamata libertà di opinione, viene massacrato di botte dai "patrioti" quale sobillatore. In seguito, assieme all'amico, salva la vedova di un austriacante che darà loro da mangiare concedendosi a quest'ultimo. Cainazzo, arrestato dagli austriaci mentre tenta di lasciare Milano, viene giudicato e liberato da Zampino. Ricongiuntosi con Romolo e alla brigata del barone Trazunta, assiste ad un atto di violenza gratuito da parte dei "patrioti": un uomo denuncia la fidanzata come collaborazionista. 

Dopo la morte sul colpo di Trazunta a seguito di una caduta dalle scale e la fucilazione di Romolo, Cainazzo, schifato ed esasperato, nel colmo della festa per la vittoria "del popolo", grida il suo sdegno per quella che, a suo parere, non si tratta che di una carnevalata di imbrogli ad esclusivo beneficio dei "signori".

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