La Nota a firma di Paul Ginsborg e Sergio Labate
È passato ormai un po’ di
tempo dal lancio del “Manifesto per un soggetto politico nuovo”.
In questo
tempo gli equilibri politici sono mutati vertiginosamente, rimettendo al centro
la connessione tra il cambiamento radicale delle forme della politica e
l’urgenza
altrettanto radicale di un approfondimento culturale capace di non lasciarci travolgere da una crisi così profonda, sistematica, violenta.
altrettanto radicale di un approfondimento culturale capace di non lasciarci travolgere da una crisi così profonda, sistematica, violenta.
È a
questa connessione tra forme della soggettività e contenuti delle proposte
politiche che vogliamo dedicare questa due giorni, che si terrà a Livorno il
4-5 ottobre prossimi, anche per capire quale possa essere il contributo di ALBA
alla costituzione di un soggetto politico nuovo che sia convincente e
politicamente fecondo.
Il 4 ottobre sarà
dedicato alla riflessione sullo stato dell’arte attuale: sui limiti e i pregi
che abbiamo sperimentato in questi due anni e sul nostro contributo da offrire
alla discussione sulla lista Tsipras e tutto ciò che si muove confusamente
intorno ad essa. Se il soggetto politico nuovo non è ancora tra noi, tocca anche
a noi contribuire, nei limiti delle nostre forze, affinché il nuovo che in esso
potrà esserci sia così avvincente da metterlo al riparo da disavventure o
fallimenti antichi.
Il 5 ottobre sarà
dedicato al primo appuntamento di una serie d’incontri d’approfondimento che
vorremmo avessero un carattere non episodico. Il loro obiettivo è rigenerare il
linguaggio e la cultura a partire da un serio lavoro tra di noi, per
permetterci non solo di stare dentro le sfide ma anche di eludere il pericolo
di prendere vie semplicistiche e non all’altezza dei cambiamenti che abbiamo
davanti. Dinanzi a un sistema culturale e comunicativo sempre più occupato dal
pensiero dominante, vorremo rilanciare con forza l’idea che la vera sfida per
un soggetto politico nuovo è quella di opporre al pensiero dominante un
pensiero critico e non semplicemente un pensiero reattivo.
Il primo di questo
incontro recupererà uno dei temi forti del nostro Manifesto: il rapporto tra
“le passioni e la politica”. Siamo infatti dentro un contesto politico in cui
tutto sembra essere dominato dalle “passioni interessate”: dai leaderismi al
populismo, dalla diffidenza all’inimicizia, fino al narcisismo del linguaggio e
dei comportamenti che di certo non ha contagiato soltanto gli spazi fuori di
noi ma serpeggia incessante anche tra noi. Cominciamo allora da qui, per essere
all’altezza della sfida senza temere di lavorare anche sul nostro modo di stare
insieme.
Informazioni utili
Le due giornate si
svolgeranno a Livorno presso la sala conferenze di Villa Alma Pace, struttura
ubicata in Via Amerigo Vespucci n. 50, in loc. Antignano (sito internet: www.almapace.it - tel. 0586-500160).
Dalla stazione di Livorno
Centrale il posto è raggiungibile, in circa 15 minuti, mediante la linea n. 1
del trasporto autobus urbano.
Per qualsiasi necessità e
informazione relativa all’organizzazione dell’incontro, compreso un eventuale
supporto per soggiornare a Livorno, è possibile fare riferimento ai compagn*
del Nodo Alba di Livorno:
- Roberto Catelani: catelani.roberto@fastwebnet.it
(348-4102942);
- Simona Repole: simrep@yahoo.it (328-9218468)
Sito internet Alba Livorno: albalivorno.blogspot.it
Sito internet Alba: albasoggettopoliticonuovo.it
Programma
SABATO 4 OTTOBRE
Quadro politico europeo e nazionale: quali proposte per un soggetto politico nuovo
Quadro politico europeo e nazionale: quali proposte per un soggetto politico nuovo
Ore 12:00 –
Inizio lavori
Introduzione su obiettivi e
organizzazione dell'incontro - a cura del Nodo Alba Livorno
Ore 12:15 –
Prima sessione: l’esperienza di ALBA in questi due anni
Relazione dei portavoce di Alba -
Giuliana Beltrame, Emmanuele Curti, Chiara Giunti, Marcello Guerra
Ore 13:00 –
14:00 – PAUSA PRANZO
Ore 14:00 –
Ripresa lavori
Spazio dedicato a interventi aperti
della durata di 5’
Ore 16:30 -
Breve pausa
Ore 16:45 -
Seconda sessione: quali proposte per un soggetto politico nuovo
Quadro politico europeo e nazionale alla
luce dell’esperienza del “L’Altra Europa con Tsipras” - Marco Revelli
Spazio dedicato a interventi aperti
della durata di 5’
Ore 19:00 –
19:30 – Assemblea plenaria
Condivisione della sintesi dei lavori a
cura del gruppo organizzazione, interventi aperti della durata di 3’ e chiusura lavori
Ore 20:00 -
Cena e attività ricreative
Oltre ai
compagn* del nodo di Livorno, parteciperanno anche: Daniella Ambrosino, Andrea
Bagni, Angela Bellomo, Giuliana Beltrame, Fausta Bicchierai, Leo Bollinger,
Michela Bressan, Luciano Chiodo, Michele Clemente, Emmanuele Curti, Luca
D’Innocenti, Domenico Gattuso, Paul Ginsborg, Chiara Giunti, Sergio Labate,
Giovanni Lamagna, Teresa Masciopinto, Roberto Musacchio, Daniela Passeri, Anna
Picciolini, Nicoletta Pirotta, Chiara Prascina, Marco Revelli, Graziella Rumor
Mori, Mario Sommella, Massimo Torelli, Francesca Tosto, Guido Viale e tanti
altri.
* tutti i
titoli degli interventi sono provvisori
DOMENICA 5 OTTOBRE
Seminario di
approfondimento su “Le passioni e la politica”
Inizio lavori
ore 09:30
Ore 9:30 –
9:50
La “scimmia machiavellica” -
introduzione di Sergio Labate
Ore 9:50 –
10:30
I pregi e gli inganni delle “passioni
disinteressate” - Paul Ginsborg
Ore 10:30 –
11:00 pausa caffé
Ore 11:00 –
11:40
Se non posso danzare allora non è la mia
rivoluzione. Passioni… in genere - Nicoletta Pirotta
Ore 11:40 –
13:00 – discussione con
interventi di 5’
Ore 13:00 –
PAUSA PRANZO
Ore 14:00 –
14:20
Elogio della mitezza in politica – Giovanni
Lamagna
Ore 14:20 –
15:30
Ripresa
dibattito con interventi di 5’
Ore 15:30 –
16:30
Lancio del
prossimo seminario dal titolo “La natura delle riforme e del riformismo” e
conclusione dei lavori
Oltre ai
compagn* del nodo di Livorno, parteciperanno anche: Daniella Ambrosino, Andrea
Bagni, Angela Bellomo, Giuliana Beltrame, Fausta Bicchierai, Leo Bollinger,
Michela Bressan, Luciano Chiodo, Michele Clemente, Emmanuele Curti, Luca
D’Innocenti, Domenico Gattuso, Paul Ginsborg, Chiara Giunti, Sergio Labate,
Giovanni Lamagna, Teresa Masciopinto, Roberto Musacchio, Daniela Passeri, Anna
Picciolini, Nicoletta Pirotta, Chiara Prascina, Marco Revelli, Graziella Rumor
Mori, Mario Sommella, Massimo Torelli, Francesca Tosto, Guido Viale e tanti
altri.
* tutti i titoli degli interventi sono provvisori
Prime riflessioni su “le
passioni e la politica”
È passato un po’ di tempo da
quando fu reso pubblico il “Manifesto per un soggetto politico nuovo” (era
l’inizio del 2012). Uno dei paragrafi di quel Manifesto faceva riferimento al
valore politico «dei comportamenti e delle passioni». Nei mesi successivi le
osservazioni contenute in quelle poche righe non solo sono state confermate ma,
se mai possibile, sono divenute ancora più richiedenti di elaborazione.
La crisi della politica si
manifesta con sempre più evidenza come un effetto di una crisi antropologica. A
essere insoddisfacente non è soltanto la mancanza di regole esterne, ma
soprattutto una deriva interiore, una continuità di pratiche, di comportamenti,
di linguaggi e d’intenzioni di vecchissimo stampo, che si lasciano orientare
dalle pulsioni più individualistiche e antisociali, dalle “passioni
interessate”.
Questa tendenza non ammette
troppe distinzioni. Si può infatti continuare a ritenere che questo mondo
pulsionale non sia decisivo rispetto alle forme della politica o che
all’interno di una politica sempre più dominata dal narcisismo sia comunque
possibile un progetto politico di rinnovamento reale e di redistribuzione
sociale. Non è ciò che noi crediamo. La nostra convinzione è che non vi possa
essere una via d’uscita politica alla crisi in atto se non provando a lavorare
insieme per immaginare delle modalità in cui le passioni permettano ai discorsi
politici di diventare forme di relazione inclusiva e non forme di lotta per il
potere, riconoscimenti eccessivi o misconoscimenti radicali. La nostra idea
è quella d’opporre alla passione per il potere delle passioni che resistano,
trasformino e distribuiscano il potere stesso.
Non tutte le passioni e i
comportamenti hanno la stessa valenza politica. Bisogna imparare a distinguere
tra loro, praticarle e raffinarle, a denunciare con mitezza e costanza i vizi
della vecchia politica che sono dappertutto, tra di noi in primo luogo.
Vorremmo, in questo
incontro, costruire una prima mappa di un terreno così complicato e provare a
concentrarci su certe passioni piuttosto che altre. Fare di più sarebbe troppo
ambizioso. Il primo oggetto della nostra attenzione è il narcisismo. In tutti
questi anni siamo stati testimoni e vittime di un narcisismo dirompente. Non
solo quello di Berlusconi e di Renzi, che si svelano ogni giorno di più come
due facce della stessa medaglia, ma anche quello dentro le nostre stesse
pratiche, che avrebbero dovuto essere una risposta radicale a una democrazia
fortemente logorata. I nostri piccoli tentativi di opposizione alla
“politica delle grandi intese” sono stati imbevuti dal narcisismo - dalle
politiche identitarie, dall’astio, dalla diffidenza, dai leaderismi. Con il
risultato che non solo non si governa il narcisismo, ma il narcisismo governa
esplicitamente ogni tentativo politico. Se ci chiediamo - come dobbiamo - che
forma può prendere la vita affettiva della democrazia, finora la nostra
risposta è stata inesistente.
Per contrastare questo
fallimento bisogna subito lavorare per includere dentro le nostre pratiche e
discorsi politici “le passioni disinteressate”. È possibile pensare una nuova
democrazia non necessariamente sotto forma di “democrazia della diffidenza”? In
che modo pensare un progetto di resistenza che vada a fondo e, insieme al
governo del sé, trovi un terreno sul quale si può far valere positivamente
altre passioni: la fiducia, la pazienza, l’empatia, la responsabilità? Ci sono
frammenti di riflessioni dedicate a rispondere a questa domanda. Molti di noi
conoscono l’illuminante discorso di Norberto Bobbio sulla mitezza. Ma la
mitezza, per Bobbio, pur avendo il compito di smascherare le degenerazioni
della politica, resta in ogni caso «la più impolitica tra le virtù». Martha
Nussbaum ha coraggiosamente affrontato un discorso politico difficilissimo
sulla compassione e sull’amore. Ma siamo solo all’inizio delle riflessioni
necessarie. Se davvero vogliamo – non solo individualmente ma insieme,
come comunità politica - sprigionare il potere delle passioni che resistano,
trasformino e distribuiscano il potere, abbiamo tanto lavoro da fare. Invece di
scimmiottare le pratiche e le passioni del nazional-narcisismo, cerchiamo i
sentieri innovativi, con l’intelligenza e il rigore necessari. Perché non c’è
alcuna scorciatoia per giungere a pratiche credibili. Non resta che affidarsi,
contro ogni moda attuale, alla pazienza di un lavoro comune.
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