A
40 anni dalla scomparsa di Vittorio Cristini: uno sportivo ed un sorano
indimenticabile
Articolo di Gianni
Fabrizio che ricorda che qui a Sora Vittorio Cristini è stato un grande
Sono trascorsi quaranta anni
dalla sua scomparsa, ma la memoria di Vittorio Cristini resta sempre viva ed
indelebile. Ci lasciò, all’improvviso, il 29 settembre 1974, ma Vittorio
Cristini rimane una delle figure più significative e nobili della storia
recente di Sora. A lui il Comune ha intitolato il ponte lamellare, recentemente
chiuso al passaggio pedonale, che collegava il Lungoliri Cavour con la parte retrostante
della chiesa di S. Rocco. Sono innumerevoli coloro che continuano a conservare il
ricordo della sua poliedrica attività e il dono della sua amicizia, come testimonianza umana e sociale. “Gli amici veri non si dimenticano mai,
dice di lui mons. Bruno Antonellis, già vicario generale della Diocesi. Sono 40 anni che ci ha lasciato e sembra
ieri….Quanta nostalgia! Vittorio aveva il carisma del leader con la capacità di
sedurre con gli ideali che proponeva. Aveva l’entusiasmo, la generosità, la
lealtà, l’ardore del ventenne; il coraggio, l’amabilità, la tenerezza del padre
che intuiva le energie ed i valori nascosti nei cuori di tanti giovani che
avvicinava e avviava, non solo verso traguardi sportivi, ma anche umani e
sociali”. “ Sì, ha ricordato
mons. Antonio Lecce, vicario della Diocesi,
è stato un uomo che ha testimoniato il suo attaccamento alla famiglia, al
territorio ed ai valori. L’ho conosciuto
sempre entusiasta di poter contribuire all’animazione ed alla promozione dei
giovani, soprattutto della parrocchia di S. Silvestro. Con emozione mi vengono
alla mente le numerose volte che mi ha ringraziato, perché, come Assistente
Diocesano dell’Azione Cattolica, gli davo l’opportunità, incoraggiandolo, di
spendersi, a vantaggio delle nuove generazioni”. Fu quello, attraversato da
Vittorio Cristini, un “tempo” unico, irripetibile, umanamente ricco, compreso nell’arco tra gli anni 60 e 70. Anni
veramente favolosi. Molti lo seguivano ricevendo sicurezza, fiducia, esempio,
solidarietà, comunione e sostegno vero. La zona di “S. Rocco” era il “suo” rione e Vittorio Cristini è stato
egli stesso “un ponte”, collegando e
traghettando tanti giovani, verso una esperienza di vita
basata sui valori dello sport,
dell’amicizia e della famiglia. Ha rappresentato un preciso punto di
riferimento nell’ambito della popolare zona di S. Rocco e di “Cancéglie”, il
cuore vero della Città; un’esperienza
che poi ha coinvolto anche tanti altri
segmenti del territorio comunale di Sora. Seppe trascinare, con l’ entusiasmo
di una sua particolarissima “forza
interiore”, una intera generazione di
ragazze e ragazzi. È stato un
testimone concreto dello sport che accoglie,
diverte, educa, matura, fa
crescere e forma, per mezzo dei principi cristiani dell’altruismo e della
solidarietà. Ha aiutato concretamente in tutti i modi, tanti giovani, a diventare cittadini adulti. Una “spinta” coraggiosa
che ancora oggi molti adolescenti di allora, portano dentro di sé e conservano gelosamente
nel cuore. Ebbe sempre al suo fianco la moglie, signora Marina Simoncelli, e
determinante è stato questo suo appoggio discreto, incondizionato, intelligente
e prezioso. Fu un imprenditore coraggioso e lungimirante; giocatore del Sora,
con un salto in serie “A” nella squadra giallorossa, ecco perchè il “Roma club”
di Sora, porta il suo nome; dirigente e collaboratore dell’ “A.S.Sora” di
Annunziata; presidente della “Polisportiva Fede e Lavoro”; promotore e
sostenitore di iniziative sportive, ricreative e culturali per i giovani della
Città, nell’ambito della FIGC, del CSI, dell’Azione Cattolica e della
parrocchia di S. Silvestro. Sono, allora, molteplici i motivi per cui in tanti ancora gli dicono: “grazie”.
Per ricordarlo una messa sarà celebrata da mons. Bruno Antonellis il 30
settembre, alle ore 19.00, nella chiesa di S. Restituta.
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