27.5.14

L’ESORDIO LETTERARIO DI GIUSEPPE BONAVIRI

Il sarto della stradalunga (1954)

Giuseppe Bonaviri, scrittore e cardiologo nativo di Mineo (Catania) ma residente in Ciociaria, prima a Sora e, dal 1958 al 21 marzo del 2009, giorno della sua morte, a Frosinone, ha pubblicato il suo primo romanzo, dal titolo “Il sarto della stradalunga”, nel 1954. Esso apparve nella collana curata dallo scrittore Elio Vittorini per la casa editrice Einaudi, I Gettoni.
Successivamente è stato tradotto in ben nove lingue: francese; tedesco; russo; ceco; svedese; arabo; polacco e rumeno. Il romanzo ruota attorno alla figura di un artigiano, il sarto Pietro Scirè, esempio di uomo del Sud generoso e laborioso. 

Durante il mese invernale, periodo per lui di riposo, scrive qualche pagina sulla sua vita. La sua è un’esistenza segnata dalla povertà e le cui gioie sono rare. Il paese dove vive si perde in un’arida campagna i cui abitanti sono umili contadini. 

Il romanzo è autobiografico in quanto il protagonista può essere identificato con il padre dello scrittore Settimo Emanuele (Don Nanè per i compaesani) che svolgeva il mestiere di sarto. 

Il romanzo, per prima cosa, viene letto come una denuncia che richiama l’attenzione del pubblico sui problemi che investono il Sud d’Italia e il mondo rurale. Quello in cui si muovono i personaggi di Bonaviri è un universo sociale dominato da un’aspra distinzione tra i pochi ricchi e i molti poveri. (1) “Il sarto della stradalungarisente ancora della prospettiva neorealistica, svolgendola però verso un’autobiografia fantastica. (2)



(1)   Dalla prefazione al romanzo edizione Classici moderni/Oscar Mondadori 1996



(2)   Giulio Ferroni Storia della letteratura italiana/Il Novecento Einaudi 1991 Pag. 462


* Veroli 27 maggio 2014. Articolo scritto da Gabriele Mattacola.

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