Sulla crisi della sanità ciociara e dell'Ospedale di Sora gli interventi del Movimento 5 Stelle, di Sinistra ecologia e libertà e la risposta del sindaco arrivata subito
ma che al verdastro non è stata inviata
INAUGURATA LA SEDE DEL NUOVO CENTRO DESTRA. Ieri pomeriggio intanto c'è stata l'inaugurazione della nuova sede sorana del Ncd in vicolo Tuzj (con la presenza dell'On. Alfredo Pallone), dove c'era la redazione di "Ciociaria Oggi".
Sull'Ospedale l'intervento di Sel nella foto a lato.
L’ospedale di “Ss. Trinità” resta al centro delle iniziative degli attivisti del MoVimento 5 Stelle di Sora che, in questi ultimi mesi, insieme al “Comitato Territoriale per la Difesa dell’ospedale di Sora”, hanno dato vita al comitato apolitico “Comitato Civico art. 32” al fine di coinvolgere il maggior numero di persone possibile, ma anche per evidenziare che il diritto alla salute non ha un colore politico.
Il “Ss. Trinità”, come dimostrato dai numeri, è il più efficiente della provincia nonostante la carenza del personale e dopo aver subito anni di depotenziamento. La sua efficienza è dovuta ai sacrifici di tutto il personale che vi lavora, ma rischia di essere persa a causa
delle
emergenze che nell’ultimo periodo hanno riguardato i reparti di Pediatria-nido
ed ortopedia - i cui problemi si sono ulteriormente aggravati - sono state
affrontate con soluzioni d’emergenza, ma che non sembrano assolutamente idonee
nel lungo periodo. Finora è stato dato maggior peso alle regole
ragionieristiche di interpretazione delle voci di bilancio a discapito della
qualità del servizio erogato, e ciò al solo fine di rispettare il non
condivisibile “piano di rientro”.
Per questi motivi, oltre a far presentare un’interrogazione urgente ai propri consiglieriregionali, in merito alla situazione del personale sanitario dell’ospedale di Sora, con l’istituzione del “Comitato Civico art. 32”, gli attivisti si sono prodigati nella raccolta di firme con vari gazebo e distribuendo in molti esercizi commerciali i moduli per la sottoscrizione, riscontrando un’adesione superiore alle più rosee aspettative. Inoltre, al fine di tutelare il diritto alla salute delle circa 150.000 persone del comprensorio dell’ospedale, è allo studio la richiesta di un’interrogazione parlamentare. Verranno percorse tutte le strade possibili per salvaguardare il nosocomio, compreso, se necessario, rivolgersi alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo.
La
salvaguardia del “Ss. Trinità”, non può essere svolta a discapito degli altri
nosocomi provinciali: chiudere un
reparto per accorparlo e trasferire il personale in un altro ospedale, non
risolve nessun problema, perché l’ospedale “rinforzato” dai nuovi arrivi
sarebbe gravato da un ulteriore carico di lavoro rappresentato dal nuovo bacino
d’utenza.
È
la sanità provinciale ad essere in crisi, pertanto la soluzione deve passare attraverso due fasi:
1)
riorganizzazione della sanità a livello territoriale;
2)
sblocco delle assunzioni e del turn-over.
In
merito al primo aspetto, premesso che l’abolizione delle macro-aree
sarebbe quanto mai opportuna, si deve constatare che, per via del decreto
Balduzzi, il D.E.A. di 2° livello sembra oramai prendere la direzione di Latina
e questo nonostante la provincia di Frosinone abbia una popolazione ed un
numero di comuni superiore a quella di Latina. Tuttavia è quanto meno lecito
reclamare almeno tre D.E.A. (Dipartimento d’Emergenza e Accettazione) di 1
livello: Frosinone, Sora e Cassino. Solo così la domanda di sanità potrà essere
coperta in modo efficace ed efficiente, sia dal punto di vista geografico che
della popolazione residente. Nello specifico, vi è da sottolineare che
l’ospedale di Sora è la più grande struttura sanitaria presente nell’intera
provincia, basterebbero pochi lavori di adeguamento per trasformarlo da subito
in D.E.A. di 1° livello, lo spazio c’è, non è necessario costruire ex-novo
altre strutture e stanziare grandi somme. Inoltre, il nosocomio è una struttura
di confine che serve zone dalle quali è difficile raggiungere altre strutture
provinciali, una sua valorizzazione comporterebbe una diminuzione della
cosiddetta “mobilità passiva” e la riduzione del parco ambulanze, con tutto
vantaggio dei costi sostenuti dall’A.S.L.
Per
quanto concerne il secondo aspetto: il personale. La mancata assunzione di
nuovo personale: medici, infermieri, tecnici di laboratorio ed ausiliari sembra comportare un risparmio
per le casse della regione, che viene però vanificato dal fatto di essere
costretti ad utilizzare lo strumento delle prestazioni straordinarie esterne
(come noto molto onerose) per garantire un servizio minimo e che hanno come
rovescio della medaglia la non continuità del servizio e l’opportunità di
seguire al meglio i pazienti. A ciò si aggiunga che il blocco del turn-over ha
contribuito ad aggravare il problema. Contrariamente a quanto si pensa lo
sblocco delle assunzioni e del turn-over potrebbe avere più vantaggi che
svantaggi. Infatti, si avrebbe un netto calo della mobilità passiva e si
favorirebbe quella attiva, si ridurrebbe il ricorso alle strutture private
convenzionate e non sarebbe più necessario ricorrere alle prestazioni
straordinarie esterne.
Quanto
sopra rappresentato è un obiettivo alla portata di mano, lasciarselo sfuggire
sarebbe un altro schiaffo ad un territorio già fortemente depauperato negli
ultimi anni.
* Sora, 5 maggio 2014 Il Portavoce MoVimento 5 Stelle Sora Fabrizio Pintori
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