Scomparsa
il 24 aprile all'età di 84 anni,
Floriana Curti nel 2004 ha scritto
il suo primo libro di memorie, edito da Bianchini, “Caramelle e
pidocchi - Infanzia di guerra a Frosinone”. In meno di 100
pagine, la scrittrice, che all'epoca dei fatti aveva 75 anni,
racconta la sua infanzia: nata in via Quintino Sella a Frosinone,
nella prima pagina ricorda una ricamatrice che
si divertiva a giocare con lei nel giardino di casa quando la piccola
aveva sei anni.
Nella mente dell'anziana scrittrice raffiorano tanti
ricordi che vanno dal primo orologio acquistato alla festa di San
Liberatore al primo giorno di scuola passando per i primi giochi con
le amiche d'infanzia nella strada che le ha dato i natali. Quella
della scrittrice è stata un'infanzia molto triste in quanto non ha
conosciuto la madre, morta in giovane età quando lei aveva appena un
anno. Ai ricordi lieti come quelli del primo tema che svolse alle
scuole elementari dal titolo “La mia casa” si accompagnano i
tragici eventi che, a partire dal 24.5.1939, devastarono la città in
cui la bambina viveva. L'arrivo della guerra e dei tedeschi visti con
gli occhi di una bambina di soli 10 anni, eventi che segnarono la sua
infanzia.
Nelle pagine successive l'autrice ritorna a ricordare
eventi lieti come quelli del giorno della prima comunione, il regalo
che un sacerdote le fece nel giorno dell'Epifania di una bambola
dentro una carrozzina dorata e le canzoni alla radio tra cui quella
preferita dai tedeschi “Lili' Marleen” e i motivi swing
interpretati dai cantanti più famosi di quegli anni Natalino Otto ed
Oscar Carboni. L'infanzia della scrittrice è stata segnata anche da
una grave malattia, il tifo, dalla quale, fortunatamente, è riuscita
a salvarsi.
Nel capitolo dal titolo
“All'ospedale di Veroli” ricorda la sua permanenza dentro la
clinica che, in un momento di assenza di lucidità dovuta alla
malattia, l'ha portata a vedere la madre mai conosciuta che parlava
con lei dicendole: Adesso vai, la tua ora non è ancora giunta. La
debolezza fisica l'ha accompagnata per tutta l'infanzia, fino al
ristabilimento totale avvenuto dopo aver sostenuto l'esame di licenza
media a Veroli dove viveva il fratello di 20 anni più grande di nome
Armando.
L'opera d'esordio l'autrice l'ha dedicata alla sua maestra
della quale è diventata in seguito collega per pochi anni in quanto
la scrittrice ha lasciato l'insegnamento per dedicarsi alla famiglia.
A seguito di “Caramelle e pidocchi” ha scritto
l'autobiografico “La ragazza di via Quintino Sella” e
l'ultimo, uscito lo scorso anno, “Davide e il soldato. Un
ragazzo ebreo nella Frosinone occupata dai tedeschi”.
*
Veroli 20 maggio 2014. Di Gabriele Mattacola. Ha conosciuto la
scrittrice in quanto, tra il 2000 ed il 2009, ha avuto come miglior
amico un suo nipote.
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